Il film dell’autore di “Un amore rubato” è stato proiettato in prima nazionale ieri 10 agosto a Roma.

È stato presentato ieri, 10 agosto, nel contesto della rassegna cinematografica dell’Estate Romana, in prima nazionale, il nuovo film di Leonardo Bonetti  Rebeniza – L’Ombra del Maestro”.
Rebeniza” (da Srebrenica, cittadina della Bosnia-Erzegovina teatro di un massacro di civili durante l’ultima guerra serbo-bosniaca) è il cognome italianizzato di un giovane regista di origini serbo-croate in Italia ormai da oltre vent’anni. Sta girando un documentario sull’ “amore ai nostri tempi in Italia”, un lavoro iniziato un paio di anni prima dal suo maestro, figura di spicco del cinema romano e già insegnante al Centro Sperimentale di Cinematografia. Il giovane, che è in possesso del film incompiuto a causa della misteriosa scomparsa del grande regista, sta conducendo una serie di interviste a intellettuali e scrittori, alcuni già intervistati dal maestro, altri la cui partecipazione era prevista nel piano originale dell’opera. Rebeniza spera di poter finire il film ma, al tempo stesso, non disdegna di condurre un’inchiesta privata per trovare il maestro. Nel suo viaggio attraverso l’Italia, incontrando misteriosi personaggi ancora da intervistare, la verità sul protagonista e ciò che accadde al maestro due anni prima si svela lentamente, come un mosaico che va componendosi da solo.
Note di Regia
Nel processo che mi ha condotto alla realizzazione di questo film, lavoro indipendente che ha preso vita da un gruppo di artisti attivi attorno al nucleo creativo del progetto, c’è un’esigenza di ricerca che parte da tre temi: sradicamento, orfanità e amore. Il protagonista proviene da una realtà di nazionalismi disgregati, tra Serbia e Croazia e, dopo aver subito lo strappo della fine delle patrie, è vittima di un ulteriore tradimento vissuto attraverso il contrastato rapporto discepolo-maestro. Alla nuova orfanità reagisce con una domanda d’amore, che si realizza nel viaggio attraverso il suo nuovo paese e nella forma dell’inchiesta a tema. Le interviste agli intellettuali sull’amore in Italia ai nostri tempi hanno infatti il sapore della richiesta, di chi presta ascolto sperando di trovare nell’interlocutore una saggezza o una sapienza che gli restituisca il segno di un vero riconoscimento: “ecco, questo è il mio maestro”.

Ma, nello stesso tempo, si traduce nell’incapacità di comprensione più intima di chi ha di fronte, perché chi è davvero orfano è incapace di riconoscere il padre nel recinto della propria patria interiore. È, in definitiva, un film sul nostro tempo, sull’uomo contemporaneo e la tragedia del suo sradicamento, sull’orfanità che lo rende incapace di amare. Unico varco possibile quello di tornare alla semplicità di un gesto: inginocchiarsi alla divinità inconsapevole che si manifesta sempre nella forma della bambina e della vergine.
Leonardo Bonetti (Roma 1963) è un poeta, compositore e regista italiano. Ha pubblicato in riviste letterarie e cinematografiche tra cui Il Caffè illustrato, L’Illuminista, 451 Via della Letteratura della Scienza e dell’Arte, l’immaginazione, ET Cinematografica, La Gru, Rifrazioni. I suoi libri hanno ricevuto importanti riconoscimenti come il Premio Nabokov 2009, il Premio Carver 2011 e il Premio di poesia Lorenzo Montano 2012. L’opera che lo ha portato all’attenzione dei lettori è il romanzo d’esordio Racconto d’inverno. Dopo la realizzazione di un mediometraggio dal titolo  Donina – un ritorno (Roma 2015), ha scritto e diretto il film Un amore rubato (Roma, 2016) e recentemente realizzato il lungometraggio Rebeniza, l’ombra del Maestro (Roma 2021). Proprio per la sua natura di autore attivo su più fronti del linguaggio, i suoi lavori sono caratterizzati da una tensione espressiva che, nella dimensione più specificatamente filmica, tende a un’idea di opera  intesa come contaminazione di musica, parola e immagine.