Un giovane e prestante consulente, una piacente quanto fatale datrice di lavoro avanti negli anni, una sede bancaria lombarda specializzata in prestiti e finanziamenti diventata sede di contatti a luci rosse tra il primo e la seconda, moglie e madre di famiglia. Questo è ciò di cui ha deciso di raccontarci Rosaspina nel suo singolo “Julie Cooper” e nell’intervista a seguire.

Rosaspina, il tuo brano “Julie Cooper” [https://youtu.be/jy1ghVMvP0o] è venuto alla luce diversi anni dopo i fatti denunciati di recente nella tua canzone. Come mai non ne hai mai fatto parola prima?
“Erano anni che quello che ho portato fuori con “Julie Cooper” mi bolliva dentro, ma quando si è già rimasti scottati una volta richiede poi un grande sforzo imparare di nuovo a fidarsi delle persone e ad avere con chicchessia confidenza. Si prova rabbia, dolore, delusione e uno strano senso di impotenza (talvolta mista a feroce misantropia) …non si capisce neppure bene con chi prendersela perché, a prescindere dal fatto che uno sia la vittima, si cerca spesso un motivo e una colpa della propria fragilità o, se si è comunque parecchio orgogliosi, una ragione ed un modo per vendicarsi prima o poi. Julie mi aveva fatto firmare un patto riservatezza, mi sono sentito a lungo imbavagliato e legato da questo fasullo foglio di carta, immobilizzato ed impossibilitato a parlare per timore delle conseguenze. Oggi però ho capito che «Occhio per occhi, dente per dente» è una legge efficace solo nel momento in cui si è pronti ad esporsi in prima persona sotto la luce del sole, con i propri vampireschi demoni”.

Quando la Julie del tuo passato ha iniziato con le molestie sessuali e il mobbing nei tuoi confronti? “La mia ex datrice di lavoro è evidentemente una donna affascinante, mi è apparsa subito esteticamente molto piacevole e curata in ogni suo dettaglio. Sa come muoversi e attirare su di sé l’attenzione, sempre ed in ogni circostanza. La sua felina capacità di seduzione di sicuro all’inizio ha contribuito ad indebolire la mia resistenza ed obiettività di fronte alle sue mire sessuali… che volli credere che si sarebbero fermate ad un semplice gioco di sguardi e al massimo a qualche carezza di sfuggita. Tutto questo, in un certo senso, in un primo momento, forse mi lusingava. La verità tuttavia è che c’è stata da subito una ben più pesante intenzionalità da parte della signora Cooper, le molestie sessuali e il mobbing non sono state altro che la diretta conseguenza dell’aver capito dopo un po’ che il solo contatto tra di noi poteva essere quello tra dipendente e datrice di lavoro. E, su questo ha fatto forza”.

Credi che Julie sia una ninfomane?
“Non sono uno psicologo e neppure uno psichiatra, non saprei dire con sicurezza se quello che ha mosso e probabilmente ancora muove Julie sia un istinto sessuale aumentato in misura morbosa oppure il frutto di una premeditazione razionale volta a compensare una mancanza più profonda che, in ultima analisi, viene quindi considerata un bisogno. Una cosa eppure la so e cioè che, la si chiami perversione o patologia sessuale, non si può in nessun caso concedere alcuna attenuante a Julie per quello che ho dovuto passare io con lei. Sarebbe un affronto al patito ridurre il male a malattia, appunto un’attenuante con cui giustificare oscenamente il carnefice”.

Tu oggi come ti senti?
“Senza ombra di dubbio, oggi sto meglio. A volte si crede o piuttosto si prova ad autoconvincersi che il silenzio non abbia un peso, eppure è il contrario! Tutte le cose che si tacciano diventano macigni, diventano quel masso appeso ad una pesante àncora che pian piano trascina a fondo. Oggi però posso dirmi un poco più soddisfatto di me stesso perché la mia rinascita sarà magari – lo spero! – un incoraggiamento per tante persone a riprendere in mano la propria vita. L’abuso sessuale non deve essere una vergogna per chi lo subisce e bisognerebbe inoltre smetterla di pensare scioccamente che sia fisicamente impossibile stuprare un uomo (tanto più se ha un’erezione e/o eiaculazione) o associare la violenza sessuale a una presunta mancanza di virilità”.
