Federica Giglio, apicoltrice (Le 2 pervinche – Cassine – AL), ci propone un suo nuovo articolo nell’intento di avvicinare tutti al fantastico mondo delle api, della natura, della biodiversità. Oggi ci racconta della difficile convivenza tra viticoltori e apicoltori

Nella mia famiglia siamo sia viticoltori che apicoltori… bizzarro abbinamento!
Quando ero bambina, sentivo parlare dell’apicoltore come una sorta di salvatore delle api; le accudisce tutto l’anno e in cambio, le chiede un affitto in miele e altri prodotti dell’alveare.
Le problematiche attuali sul rapporto api-vigne esistevano già, ma se ne parlava meno e con più timore e insicurezza.
Negli anni è stato provato quanto i prodotti fitosanitari incidano sulla mortalità delle api, eppure molti agricoltori non vogliono ancora ammetterlo, non capisco se per ignoranza o convenienza, forse per entrambe!
Negli ultimi anni, diversi viticoltori hanno piantato nuovi vigneti vicino ad apiari che erano fissi ormai da molto tempo; vi domanderete con quale giustificazione, lo abbiamo chiesto direttamente a loro e le risposte sono state tutte molto simili:
– “Non siamo certificati ma non diamo certe schifezze, solo roba che non fa male!” (cosa vuol dire??)
– “Io pratico viticoltura biologica, alle api non fanno niente questi prodotti”.

In effetti, non vedevano l’ora di fare aperitivo con un po’ di Piretro!
Credo che siano tutte giustificazioni che danno a loro stessi per non sentirsi in colpa e non guardare in faccia alla realtà, ma la verità è una sola ed è palesemente vera:
-Le api che vanno sopra fiori sporchi di insetticidi, MUOIONO!
-Le api che volano tra i filari di un vigneto durante un trattamento insetticida, MUOIONO!
Come conseguenza avvengono spopolamenti delle arnie, spesso dell’apiario intero.
Durante la raccolta del miele, può capitare che intere famiglie attraversino, varie volte nell’arco della giornata, il medesimo tratto di strada per arrivare al bottino, questo vuol dire che sono le bottinatrici a non rientrare a casa la sera, creando molteplici conseguenze orrende come:
– spopolamento dell’arnia
– mancato raccolto della stagione
– morte delle singole api (ognuna delle quali, molto preziosa).

Da apicoltrice biologica, vivo con un immenso rispetto verso la natura, mi rendo conto, però, che non sia facile il ruolo del viticoltore.
Per quanto riguarda la nostra piccola azienda, non siamo ancora riusciti a trovare tutte le soluzioni per una gestione totalmente naturale dei vigneti.
Certamente si adottano tutti i metodi possibili per il rispetto dell’entomofauna, con un particolare riguardo verso gli insetti pronubi.
Tra le varie accortezze, ci sono sicuramente quelle basilari:
– non effettuare i trattamenti durante la fioritura della vite
– sfalciare erba e fiori prima dei trattamenti in vigneto
– usare prodotti a basso impatto ambientale
– usare prodotti di copertura e non di sintesi.
Nonostante siano operazioni scontate, può capitare che non vengano rispettate le regole, ci sono stati casi di avvelenamenti dovuti a un mancato sfalcio dei fiori prima di effettuare i trattamenti o disinfestazioni di vario genere vicino a vigneti in fioritura.
Ci è capitato di avere un caso di spopolamento dovuto, probabilmente, ad una disinfestazione di insetti effettuata vicino ad un nostro apiario, il tutto è ancora da chiarire.
Ci chiediamo tutti con immensa curiosità, quale scelta effettueranno i viticoltori.

Nel frattempo però, è giusto confidare nel buon senso o è meglio allarmarsi e scegliere di trovare soluzioni immediate?
Noi, senza alcun dubbio, adottiamo la seconda opzione.
Negli anni abbiamo occupato parecchio tempo nella scelta degli apiari; ognuno di essi si trova distante, il più possibile, da qualsiasi tipo di coltivazione richiedente trattamenti fitosanitari.
Non importa se convenzionali o biologici, nessuna delle nostre arnie ha la possibilità di volare su colture intensive, con una particolare attenzione verso noccioleti e vigneti, essendoci tra le principali coltivazioni piemontesi.
Non possiamo aspettare di subire delle morti da avvelenamenti, osservare arnie spopolate o sperare che vada bene, ancora una volta.
Sarebbe magnifico riuscire a far coesistere le due realtà ma, ad oggi, posso dire che per noi non è ancora possibile.
Viviamo comunque nella speranza di poterci riuscire un giorno e di poter rimettere apiari storici al loro posto, nonostante ci siano dei vigneti vicino.
Nel frattempo però, preferiamo dormire sereni la notte ma soprattutto, sapere che la maggior parte delle nostre amate api, possano morire seguendo il loro ciclo naturale.
