Da oggi e nei prossimi giorni, grazie all’addetta stampa, andremo a conoscere i protagonisti della Fashion Vibes Milano, alla sua decima edizione, che ritorna alle sfilate in presenza per proseguire nell’impegno verso una generazione di talentuosi designer che, da molto tempo, segue e supporta e organizza l’evento nello splendido Salone degli Affrreschi della Società Umanitaria alle ore 19.00 con le sfilate Donna dei designer Wanda Lephoto, Minina e Saleh Zini e seguire la linea Kidwear.
Settimana della Moda 2022 a Milano
La collezione Wanda Lephoto®
Società Umanitaria 28 febbraio
Via San Barnaba 48 ore 19.00

Wanda Lephoto®:siamo un brand in evoluzione e siamo qui per raccontare la nostra storia. Con le nostre collezioni vogliamo mostrare un’idea di abito che fonde culture, tradizioni, identità e approcci africani con sfumature internazionali.
WL® è un brand in continua ricerca e ed è anche una vera e propria filosofia che sta alla base dei materiali e dei prodotti di design del brand.
Questo progetto si propone di guardare agli anni tra il 1850 e il 1994, periodo cruciale non solo per questa collezione, ma anche per la storia del Sudafrica.
Wanda Lephoto® si è ispirata all’impatto coloniale del popolo britannico sulla cultura del Sudafrica e di come la colonizzazione abbia riplasmato l’identità, la cultura e le tradizioni sudafricane.
Gli anni tra il 1850 e il 1994 rappresentano anni di oppressione, soppressione e liberazione, non solo del popolo ma anche dei sogni.
L’ impatto del colonialismo si individua sulle uniformi scolastiche utilizzate nelle scuole nere nelle township, in periferia, e nelle scuole bianche dei sobborghi, le uniformi della Chiesa come la ZCC (Zion Christian Church) e la chiesa Shembe, sottoculture come The Swenka e persino l’uso della lingua in espressioni come Scotch neverdies, dies by mistake, lo scozzese non muore mai, muore per errore.

La collezione evidenzia il concetto di come la moda si è evoluta nel corso degli anni e come la fusione dei due mondi sia al centro della identità attuale. Rigorosamente “fatta a mano” costituisce il mood con cui è costruita la maggior parte della collezione, look come “uniformi” del passato interpretati attraverso l’artigianato in un modo nuovo e attuale.
La Collezione Autunno Inverno evidenzia, in maniera moderna, l’uniforme della Chiesa ZCC, rigorosamente realizzata in marrone cachi e un cappello marinaresco, derivata dall’abito Safari britannico, o come l’uniforme della Chiesa Shembe, realizzata in iBheshu – un lembo di pelle tradizionale Zulu indossato per secoli a coprire le regioni inferiori del corpo maschile – viene indossata con una camicia bianca, una cravatta stretta e un blazer, tradizione mantenuta in vita per quasi 100 anni da quando gli inglesi arrivarono in Sudafrica.







