Un itinerario alla scoperta dei luoghi di meditazione e d’arte  nel cuore spirituale di Visit Emilia, tra Parma, Piacenza e Reggio.  

Cuore di strutture dall’ingegnosa progettazione e nutrimento per occhi distratti dal paesaggio urbano, i chiostri sono spazi segreti, ma aperti, a chiunque intenda la spiritualità come momento intimo e personale. Ma anche a coloro che vogliono passeggiare con lo sguardo e con i piedi in gioielli architettonici che hanno ospitato nei secoli autentiche maratone dialettiche e meditative. Con Visit Emilia – www.visitemilia.com – la Terra dello Slow Mix, dove ogni viaggio è un’esperienza eclettica e irripetibile, un itinerario tra i più affascinanti chiostri di abbazie, chiese, complessi monastici, borghi del territorio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.

Certosa di Parma

Il chiostro della mitica Certosa di Parma
Un maestoso chiostro si apre alla meraviglia dei visitatori della Certosa di San Girolamo, meglio conosciuta come Certosa di Parma. Riaperto alle visite da gennaio 2022 questo complesso architettonico, il cui nome fu da ispirazione a Stendhal per il titolo del suo celebre romanzo, fu fondato dai monaci Certosini nel 1285 alle porte della città, ma nel corso dei secoli è stato completamente trasformato, mostrando oggi la chiesa gotica ricostruita nel 1722 in stile barocco, la facciata neoclassica che risale al 1847, l’antica sagrestia e splendidi arredi rinascimentali, tra cui pale affrescate o scolpite, capitelli, affreschi e altari. La sagrestia e il chiostro maggiore risalgono al XVI secolo, mentre il chiostro minore è del XV secolo. Tante le curiosità da scoprire partecipando alle visite guidate, scrivendo a: prenotazioni@itineraemilia.it.

Monastero di San Giovanni Evangelista, Parma, primo chiostro, credit Visit Emilia

I tre chiostri del Monastero di San Giovanni Evangelista di Parma
Nel centro storico della città, il Monastero di San Giovanni Evangelista svela tre chiostri accessibili sulla destra dell’uscita della chiesa, scrigno di arte e di storia con la splendida cupola affrescata dal Correggio e la Storica Spezieria. Appena entrati in questo complesso benedettino risalente al X secolo, ciò che colpisce è il silenzio: “Ora et labora” si legge lungo la parete del primo chiostro, detto di San Giovanni o della Porta, che è in realtà il più recente. Edificato tra il 1537 e il 1538, presenta un porticato a colonne ioniche, una fontana centrale inaugurata nel 1589 e resti di affreschi del tardo ‘500, come quelli di Leonardo da Monchio ed Ercole Pio, datati 1579. 

Biblioteca Monumentale, Monastero di San Giovanni Evangelista, Parma, credit Visit Emilia

Una porta sulla destra è l’accesso alla Biblioteca Monumentale, divisa in tre navate, con due file di cinque colonne ioniche che reggono, coi muri perimetrali, il soffitto composto di diciotto volte a tutto sesto. Strabiliante il programma pittorico dall’Abate Stefano Cattaneo da Novara, che comprende 5 carte geografiche, la genealogia di Cristo e 3 cronologie, 4 spazi con illustrazioni delle costruzioni archetipiche dell’Antico Testamento, la celebrazione della vittoria di Lepanto, la decorazione delle volte a grottesche e quella delle lunette sopra le due porte. Sotto la loggia del chiostro successivo, il più antico e non a caso detto del Capitolo, si apre la sala capitolare. Il più grande dei tre è però il Chiostro di San Benedetto, costruito tra il 1508 e il 1512 e caratterizzato da un’elegantissima linea che dà un senso di leggerezza al portico di 36 colonne, ognuna delle quali separata dalla successiva da 26 tondini con figure di santi realizzate Giovanni Battista Merano e Tommaso Aldovrandini a fine ‘600. 

Chiostro di Santa Maria delle Neve, Torrechiara (PR)
foto di Guido Barbi, credit Visit Emilia

Il chiostro della Badia di Santa Maria della Neve a Torrechiara (PR)
Per una gita fuori porta, sempre alla ricerca dei chiostri più suggestivi, si può raggiungere la Badia di Santa Maria della Neve, fondata da Pier Maria Rossi a Torrechiara nel 1471 attorno alla preesistente chiesa dedicata alla Madonna della Neve. I capitelli del chiostro quattrocentesco richiamano quelli presenti nel cortile d’onore del vicino castello, mentre la campana originaria di “magister Antonius” e una formella in cotto con la Flagellazione, tratta da un marmo dell’Amedeo (1481-84), offrono piacevoli inquadrature tra le armoniose arcate del perimetro quadrangolare.  

Chiostro di Santa Maria delle Neve, Torrechiara (PR)
foto di Guido Barbi, credit Visit Emilia

Qui, un passo dopo l’altro, si può sbirciare negli ambienti che le pareti lasciano intuire: tra essi, un piccolo oratorio impreziosito con affresco raffigurante la Madonna col Bambino in Mandorla.  Da non perdere una tappa allo splendido Castello di Torrechiara, dove visitare la Camera d’Oro attribuita a Benedetto Bembo e la stanza nuziale, luoghi che svelano la storia d’amore tra Pier Maria Rossi e l’amata Bianca Pellegrini.

La scoperta di queste meraviglie è occasione anche per provare le prelibatezze culinarie del territorio e di Parma, Città Creativa della Gastronomia UNESCO. Fermarsi in un ristorante per assaporare i piatti tipici come i tortelli o gli anolini in brodo, dalla forma rotonda e ripieni di stracotto di carne, conditi con il Parmigiano Reggiano e accompagnati da piatti di salumi, tra Prosciutto di Parma, Culatello di Zibello, Salame di Felino e altri.
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in copertina Certosa di Parma, credit Elisabetta Ivaldi