Interpretato da Selene Caramazza e Francesco Colella con la direzione della fotografia di Daniele Ciprì. In distribuzione per i festival: il prossimo il 29 aprile a Monaco di Baviera.

Gaia lavora nell’impresa di pompe funebri di famiglia e si prende cura dei corpi mentre l’anima se ne va. Ma un giorno accade qualcosa di inaspettato…
È la sinossi del nuovo cortometraggio diretto da Cristian Patanè, targato Insolita Film in associazione con Baburka Production. Interpretato da Selene Caramazza e Francesco Colella.
La direzione della fotografia è di Daniele Ciprì.
Corpo e Aria (Italia, 2021), della durata di 15 minuti, indaga sulla morte, riportandone in luce la discussione, soprattutto in un momento in cui, a causa della pandemia, siamo sempre più distaccati dal “contatto” col morto.
«I riti esistono da prima della nostra storia e resistono anche nelle società laiche. La morte è uno dei momenti cruciali in cui gli esseri umani si ritrovano sugli aspetti fondamentali della propria esistenza. Quel tempo, scandito dal rito, è uno dei momenti più sacri nella vita di tutti; questi riti vanno protetti, soprattutto ora che il covid li ha messo a repentaglio», è la dichiarazione del regista.

L’opera, che attraverso il dolore della perdita racconta il legame che unisce il mondo dei vivi col mondo dei morti, dopo Corto Dorico, è stata già oltralpe, in Colombia, a Bogoshorts, e al SANFICI | Santander Festival Internacional de Cinema. Il film è stato inoltre in concorso al Santa Barbara International Film Festival, in California, una delle rassegne di maggiore importanza negli Stati Uniti d’America, appuntamento che consente alle opere vincitrici di partecipare agli acclamati Oscar nel 2023. Ora è la volta delle anteprime europee.
Ad aprile, il 29, durante il Landshut Short Film a Monaco di Baviera (Germania) e a maggio con Fastnet Fin Festival, nel West Cork (Irlanda).
«Per preparare Corpo e Aria, mi sono servito dell’aiuto di diverse agenzie funebri che mi hanno permesso di assistere dal vero al rito di tanatoestetica. Sono stato il loro apprendista per alcune settimane. Con l’attrice protagonista, Selene Caramazza, abbiamo assistito a diverse preparazioni. Lo studio del corpo umano senza vita è stato dapprima uno shock, poi una pacifica convivenza, che ha orientato la storia e il lavoro con gli attori», si legge nelle note di regia del cortometraggio.

«Con Daniele Ciprì abbiamo scelto la luce calda per raccontare i defunti, la luce fredda per raccontare tutto ciò che è al di fuori. Calda per il realismo della morte e fredda per accendere il lume dell’immaginario. La musica techno caratterizza il personaggio di Gaia, non solo perché le attribuisce un’identità: è sensorialmente ciò che l’avvicina di più al contatto con la morte. Nonostante il ritmo martellante e i suoni estranianti, mi affascina lo stato meditativo che questo genere di musica infonde. Nella seconda parte del film il suono si svuota, la musica emerge dal fondo sonoro. Il suono infatti è la parte più laboriosa del film: le parole sono i sospiri e i silenzi», prosegue ancora nelle note di regia Cristian Patanè, di origini siciliane, classe 1991, già vincitore all’età di 17 anni di premi nei festival di settore in Italia e all’estero per il corto Le Notti Bianche e per Amore Panico. Nel 2010 è stato selezionato dal Ministero della Gioventù come “rappresentante delle giovani eccellenze italiane nel mondo”; è stato inoltre assistente personale del regista Piero Messina.
“Siamo felici per gli importanti risultati che sta raggiungendo il nostro film. La sua universalità si sta facendo apprezzare in tutto il mondo. Ora il corto torna anche in Italia, a Maggio, grazie all’ospitalità del Cinemino di Milano”, dichiara Nicoletta Cataldo, produttrice assieme a Patanè per Insolita Film.
Il montaggio è di Mauro Rossi, le musiche di Bruno Falanga e Lady Maru. La scenografia è di Sabina Angeloni. I costumi di Marija Tosic. Montaggio audio e mix sono di Simone Usai, la color correction è di Andrea Maguolo. Il film è distribuito da Lights on.
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