La nostra redattrice Giulia Quaranta Provenzano ci propone una interessante intervista con Tiziana Gesa, artigiana con la passione per la creazione di gioielli artigianali.
Oggi vi proponiamo la nostra intervista a un’artigiana, Tiziana Gesa, che ama tantissimo dipingere la chiocciola perché – la cito – ha una forma tutta da interpretare a mano libera senza l’aiuto di alcuno strumento e l’uovo in quanto sempre affascinante e misterioso. A seguire la nostra chiacchierata…

Buongiorno Tiziana! Come, quando e da quale suo stimolo/esigenza interiore nasce in lei la passione per la creazione di orecchini, collane, mollettine per i capelli, uova e chiocciole in gesso ceramico, porta luce e molto altro ancora? “Buongiorno Giulia, questa passione nasce per caso guardando un video riguardante la tecnica del puntismo, circa quattro anni fa. Ho provato e, siccome amo i colori, non sono più riuscita a smettere. Ho cominciato con i sassi di fiume e poi ho diversificato su altri oggetti, tra cui i gioielli artigianali che mi piace molto creare. Alcune forme come le chiocciole e le uova mi affascinano invece in quanto tali”.
Che bambina è stata? Ci racconta un po’ – partendo dai suoi primi passi – come è arrivata a dedicarsi alle sue creazioni? “Questa mia non è una professione, sono un’hobbista. Da bambina ero birichina e vivace”.
Come descriverebbe la sensazione e lo stato d’animo che prova quando dà vita alle sue opere? “Quando mi dedico alla realizzazione delle mie opere provo gioia, semplicemente gioia”.
Se dovesse assegnare un titolo alle fasi più significative della sua esistenza sinora, quale colore e quale canzone assocerebbe a ciascun periodo? “I colori che associo alla mia vita sono quelli della terra, tutte le sfumature. La canzone invece è “Dune”, di Zucchero”.

Cosa rappresenta per lei l’Arte e quale ritiene esserne il potere nonché principale pregio e valore? Della bellezza e del fascino cosa può dirci invece? “L’arte è un linguaggio per parlare in modo vero di noi stessi. La bellezza è qualcosa che scorgiamo a momenti, a tratti, ognuno la propria. A volte, comunque, è oggettivamente innegabile”.
Quale ruolo le pare giochi l’immagine visiva, l’estetica, nella società attuale e nel veicolare il significato in campo artistico e ambientale e altresì nell’essere almeno in parte, di primo acchito, il “bigliettino da visita” di ciascuno di noi? “Quello che vediamo è molto importante. A volte però non sappiamo evitare le ubriacature. Declinare ciò che abbiamo davanti spesso è infatti complicato… richiede consapevolezza, impegno e apertura mentale”.
Quando ascolta, legge, osserva un creativo cosa la impressiona positivamente e cosa la entusiasma maggiormente? Vi è qualcuno/qualcosa a cui si ispira e con il quale vorrebbe collaborare – e per quale motivo nello specifico? “Quando ho di fronte un creativo vedo e sento magia. Vedo gesti sapienti. Vedo movimenti armonici, vissuti. Non ho mai pensato a collaborazioni anche perché non ho mai avuto nemmeno l’occasione di prenderle in considerazione”.
Quale pensa sia il denominatore comune a farla apprezzare da chi acquista da lei? Quale, ossia, la peculiarità che la distingue e connota rispetto ai suoi colleghi? “Ai miei acquirenti piacciono prima di tutto i colori che utilizzo, il loro accostamento, il disegno. Tanti fortunatamente vanno oltre ad un livello di superficialità e scorgono tutto il lavoro che c’è dietro ad ogni singolo oggetto, la manualità e la precisione”.

Quali sono le creazioni, per quello che riguarda lo scorso anno e i primi mesi del 2022, maggiormente richieste dalla sua clientela? “Molto richiesti sono stati e sono i miei gioielli e i sassi”.
Le coordinate geografiche e temporali quanto indicono nel dare alla luce quella che può essere una linea di accessori etc. piuttosto che un’altra e non di meno nel gusto e nelle esigenze dell’acquirente? “Generalmente faccio quello che piace a me, dopo mi cimento anche in creazioni su richiesta”.
I ricordi ma anche la sperimentazione e l’osare quanto sono fondamentali nella sua quotidianità e in che misura veicolano o no il suo lavoro? Di solito le sembra di seguire di più l’istinto oppure la razionalità? “Per me, nel mio caso, viene prima l’istinto”.
Qual è il suo pensiero a riguardo dei social e con quale finalità ci si approccia e li usa [https://instagram.com/gesa_tiziana?igshid=YmMyMTA2M2Y=]? Quale idea si è fatta del loro utilizzo nei più differenti settori? “Io non sono molto tecnologica. Mi sono avvicinata ai social per avere un’opportunità di vetrina soprattutto. Per questi canali [cioè per i social] serve troppo tempo”.
Prima di salutarci vuole rivelarci, magari in anteprima, quali sono i suoi prossimi progetti? “Una cosa che vorrei fare è dipingere quattro piatti in terracotta per rappresentare le quattro stagioni. La ringrazio per il suo interessamento”.

