Oggi la nostra redattrice Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista alla fondatrice e titolare di Frida Beauty Lab. Estetista, set manicure, truccatrice di moda, sposa e Vip Mariacristina Fidanza si è un po’ raccontata…
Buongiorno Mariacristina, dopo la nostra recente conoscenza a Roma, vorrei oggi domandarti com’é nato il tuo Frida Beauty Lab [https://fridabeautylab.it]? “Ciao Giulia! Ho aperto il mio centro estetico a ventidue anni d’età – ero appena uscita da scuola, avevo alle spalle poca esperienza lavorativa ma quella fatta era tutta in strutture molto importanti di Roma. Ho sentito sin da giovanissima l’esigenza di aprire un’attività mia e così è stato, prima con un’amica di nome Veronica e successivamente con un’altra ragazza… Fu quando ad un certo punto mi trovai da sola a dirige il negozio che, una notte, decisi un nuovo nome per l’attività: Frida, FridaBeautyLab. È stata lei l’artista, la donna tanto importante e a me cara che ha funto da buon auspicio. Frida poi aveva una bellezza non convenzionale, una bellezza unica come ognuna delle mie clienti ha e inoltre era una donna con gli attributi – ciò che rispecchia maggiormente anche me”.

Ci racconti un po’ come sei arrivata a dedicarti alla cura e alla valorizzazione dell’unicità delle persone, della loro immagine, stile e benessere? “Fin da quando ero piccola mi è sempre piaciuto il mondo dell’estetica e soprattutto mi è sempre piaciuto e mi ha sempre gratificato il fatto di prendermi cura degli altri. Ogni rivista, ogni Barbie, ogni bambola aveva la mia firma in quanto truccavo tutto e tutti. Mi ricordo che mi piaceva tanto anche massaggiare. Mia zia Angelina diceva che avevo le mani d’oro. L’ultima volta che l’ho vista è stato in una camera d’ospedale e indovina come le ho dato il mio ultimo saluto?! Mi sono armata di un po’ d’olio alle mandorle e le ho massaggiato le gambe gonfie… però lei mi ha allietato con i suoi splendidi racconti su di una Terra a me tanto cara, l’Africa”.
Quant’è fondamentale, a tuo avviso, l’aspetto esteriore e com’è possibile capire e riuscire a far emergere la personalità del singolo attraverso un’esteriorità che sia fedele “bigliettino da visita” di quello che si è interiormente? “Penso che essere piacevoli sia veramente un bigliettino da visita sia per la vita quotidiana, che per quella lavorativa. La cosa più difficile del mio lavoro è proprio far emergere, tramite l’immagine esteriore, la personalità di una persona. Il mio “segreto” è seguire più o meno fedelmente quello che la natura ha concesso a ciascuna splendida donna, così da esaltarne i pregi e specialmente rivolgere a ognuna tante domande in modo da capire quali ne sono i desideri e le paure”.

Quale ruolo ti sembra giochi l’estetica nell’attuale società (non solamente nel mondo dell’Arte e dello Spettacolo) e nel veicolare significati nei più differenti campi della vita e, chissà, nell’essere altresì indicatore di alcune caratteristiche psicologiche di chi si è e di chi si ha di fronte? “Da qualche anno a questa parte, il mio lavoro gioca un ruolo fondamentale. Molte più persone tengono a se stesse, compresi gli uomini… e in primis quasi tutte le donne sono ormai indipendenti, lavorano e non devono chiedere il permesso a compagni etc. per potersi dedicare un po’ di tempo libero per una piacevole coccola. Parimenti a molte altre donne, anche a me talvolta capita di pensare al giudizio altrui e questo, in certi casi, potrebbe far sì che ci si tenda a reprimesi per la paura dei giudizi ma invero il mondo, quando è variopinto, è invece talmente bello!”.
I ricordi, la sperimentazione e l’osare quanto sono fondamentali nel tuo vivere, per la tua professione e in che misura veicolano o no il tuo quotidiano seguire l’istinto oppure la ragione? “Ricordi, sperimentazione e osare sono tutti e tre fattori fondamentali per la mia vita e per la mia parte artistica… Condizionano tanto il mio quotidiano e non solo il mio difatti, per poter fare tutto quello che faccio oggi, ho bisogno di persone che mi siano alleate. In primis mio marito Emiliano che mi supporta sempre nelle mie scelte, i miei figli Riccardo (7 anni) e Lorenzo (quasi 3 anni) che non mi hanno mai fatto pesare di non esserci per gran parte della giornata – alla fine faccio ciò che faccio pure loro… i miei suoceri e i miei genitori senza i quali mi sarei sentita persa e per ultima, ma non ultima, Donatella che è il mio angelo arrivato in un periodo parecchio difficile della mia esistenza. Donatella è la mia spalla, la mia socia! Con lei ho ritrovato la serenità e la forza per affrontare, specialmente dopo la pandemia, i problemi quotidiani che ha e può attraversare qualsiasi attività. Ragione e istinto, con me, vanno di pari passo”.

Il tuo Frida Beauty Lab in Via Marcianise n. 27, a Roma, è frequentato e conosciuto da personaggi parecchio in vista del mondo della tv, dello sport, del cinema, delle passerelle e non soltanto …vuoi ripercorre con noi qualche occorso che conservi prezioso sia a livello umano che professionale? Professionalità di cosa è sinonimo? “Professionalità significa preparazione e richiede tanto amore per quello che si fa. Potrei portare numerosi esempi per esprimere la professionalità appunto. Sicuramente una delle esperienze che ha lasciato in me il segno è aver lavorato per Fendi, con il grande stilista Karl Lagerfeld che in tutto il suo agire e dire ci metteva l’anima e la faccia. Era davvero un grande artista e un grande uomo!!!”.
Adesso una curiosità, se me lo permetti, ovvero qual è il tuo punto di vista sui talent e sull’utilizzo dei social da parte di artisti e imprenditori – e tu stessa con quale finalità ti ci approcci e li usi? “Sicuramente i social contano tantissimo in questo periodo storico, specialmente durante la pandemia sono stati stra-utilizzati. Essi sono, adesso, uno dei mezzi più usati per comunicare e la tv altrettanto… C’è un unico problema cioè la presenza di tanta finzione in quello che si vede – ai danni soprattutto degli adolescenti. Inoltre noto come troppi usano i social per condividere tasselli talmente intimi che, sinceramente, rimango sconcertata. Le proprie relazioni e i propri figli, forse, sarebbe meglio lasciarli fuori da questa giungla tecnologica e di rete. Il mio utilizzo dei social è dunque esclusivamente incentrato sulla mia professione, sul mio sapere e su quello delle mie ben nove collaboratrici Fridine”.
Infine ti domando quale – tra tutti i trattamenti che offri – ti soddisfa particolarmente applicare e per quale motivo. Un caro saluto e a presto! “Quello che io amo realmente è dedicarmi a trecentosessanta gradi al viso e, pertanto, portare al massimo in alto il lavoro da visagista. Adoro occuparmi del make-up, dei trattamenti del volto e principalmente delle sopracciglia – annesso cutaneo che mi ha reso fobica-maniaca. Quello che caratterizza il Frida Beauty Lab, questo salone, è far sentire le clienti a casa… rimanendo tuttavia sempre super professionali e, aggiungerei, immancabilmente sorridenti”.
