Tanti interessanti titoli vanno ad arricchire la proposta di Nexo+. Oggi andiamo a scoprire le uscite fino al 31 maggio. 

Dal 18 maggio
TINTORETTO – L’ARTISTA CHE UCCISE LA PITTURA
Regia di Erminio Perocco
Inedito
Un racconto filmico originale ci conduce nei luoghi che videro muoversi e operare Tintoretto nella Venezia del Cinquecento, rievocando le atmosfere del tempo, le luci della città vibrante sull’acqua e i colori dei preziosi pigmenti che giungevano nella Serenissima come in nessun altro luogo e di cui Jacopo, figlio di un tintore, sapeva servirsi con straordinaria maestria. Irrequieto e caparbio, determinato nella costruzione della propria carriera, Tintoretto volle contrapporsi allo stile e alle mode del tempo, giungendo per primo a sfaldare la pennellata, a usare il non finito, imponendo prospettive diverse all’interno di uno stesso quadro, soluzioni inattese e audaci che – coniugando le esperienze della pittura, della scultura e dell’architettura – diedero vita a narrazioni complesse, storie che si svolgono dinnanzi agli occhi dello spettatore fino ad assorbirlo e a renderlo parte delle stesse. Tintoretto come un regista cinematografico ante litteram; Tintoretto che dall’esperienza del teatro (ove pure aveva lavorato) è stato capace di trasporre in pittura l’azione scenica e la forza espressiva dei movimenti dei corpi, come evidenzia il documentario con fascinosi tableux vivant; Tintoretto capace di infrangere le regole della pittura unendo la potenza del disegno di Michelangelo e la tavolozza di Tiziano: il “primo poeta maledetto della storia”.

Dal 20 maggio
MOSUL – ANNO ZERO
Regia di Philippe Blanc e Roberto Antonini

Nuovo documentario della collezione firmata da RSI Radiotelevisione svizzera italiana. Al termine di una battaglia lunga decine di migliaia di morti, Mosul è stata liberata dall’Isis, ma il prezzo pagato è altissimo: stabili sbriciolati, case sventrate, chiese e moschee fatte esplodere, migliaia di cadaveri che giacciono ancora sotto le rovine, centinaia di migliaia di profughi costretti a vivere in tendopoli. La grande città del nord dell’Iraq che si affaccia sul Tigri, gioiello culturale e culla delle grandi civiltà della Mesopotamia, è assurta a simbolo della lotta contro l’estremismo islamista ed emblema delle tragedie contemporanee. Mosul, come Aleppo o Homs in Siria, è stata teatro di un conflitto devastante che ha ripercussioni su scala mondiale. Una squadra di Falò, la trasmissione di approfondimento della RSI, si è recata lì, in quella città martoriata, per raccontarci quanto successo e per tentare di capire come è possibile immaginare un futuro per i sopravvissuti, costretti a una vita di assoluta precarietà.

Dal 23 maggio, a 30 anni dalla morte di Giovanni Falcone
MAFIA, COCAINA E COLLETTI BIANCHI
Regia di Maria Roselli e Marco Tagliabue
Di mafia non si parla mai abbastanza. Questo reportage della RSI ricostruisce il flusso del denaro sporco e apre uno spaccato sconcertante sui “colletti bianchi” ticinesi. Cocaina, o meglio tonnellate di cocaina.
Un boss dell’Ndrangheta tra i più ricchi e importanti d’Europa, Cosimo Tassone, uno che i soldi non li contava più. E poi “la lavatrice Svizzera”, un’agenzia finanziaria Luganese, la Viva Transfer, incaricata di cambiare in dollari i soldi che arrivavano in contanti in valigette trasportate da intermediari finanziari, per poi trasferirli in Brasile. Un nuovo titolo ad arricchire la costellazione di RSI Radiotelevisione svizzera italiana.

Dal 24 maggio
COSTRUIRE SUL COSTRUITO – PIETRO CARLO PELLEGRINI

Questo lungometraggio racconta la visione progettuale dell’architetto Pietro Carlo Pellegrini attraverso la pratica del “costruire sul costruito”, il concetto di riuso e del recupero attraverso un progetto attento e spesso minuto. La narrazione muove dai cenni biografici e dall’esperienza lavorativa dell’architetto Pellegrini, la cui produzione è influenzata da molteplici suggestioni: dalla storia al paesaggio toscano al cinema neorealista, passando per il teatro e la scenografia. Architettura come “gioco”, un gioco serio, un mestiere che nel futuro dovrebbe occuparsi sempre più di soluzioni a problematiche esistenti legate al tema della ricostruzione, dell’accoglienza e dell’ambiente. Un nuovo tassello della collaborazione con Isplora, ideata per esplorare il mondo dell’architettura: un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso le storie dei grandi progetti contemporanei.

Dal 26 maggio
GHIACCIO FUSO
Regia di Paolo Bertossa e Simon Brazzola

I cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova il Pianeta e le sue risorse naturali: il ritiro dei ghiacciai, la deforestazione, l’inquinamento, la carenza d’acqua ad alte quote e gli incendi sono solo alcuni dei problemi che gli esperti stanno cercando di risolvere attraverso attività e progetti concreti. Il reportage di RSI ci porta nel cuore dei ghiacciai per affrontare la drammatica realtà del loro scioglimento e per scoprire le idee, talvolta originali, che mirano a salvarli. Un nuovo titolo della costellazione di RSI Radiotelevisione svizzera italiana.

CINQUANTA PASSI – LA MEMORIA DEI GHIACCIAI
Regia di Niccolò Aiazzi

Michele Cucchi è una guida alpina e un appassionato soccorritore di montagna – nel 2014 è riuscito ad arrivare in vetta al K2 – attivo in progetti ambientali volti a salvaguardare gli ecosistemi più fragili. Affiancato dai piloti di Air Zermatt – tra i più esperti in elisoccorso – recupera i corpi e gli oggetti di chi è morto nel tentativo di raggiungere la vetta del Cervino (Matterhorn), testimonianze di vite spezzate che emergono da uno stato di ibernazione a causa dello scioglimento dei ghiacciai dovuto al cambiamento climatico, mentre in Pakistan si occupa di programmi di educazione ambientale e nel villaggio nepalese di Chepuwa – un luogo intatto e primitivo – aiuta la comunità locale a confrontarsi con il crescente problema legato alla gestione dei rifiuti. Cinquanta passi è un documentario dal carattere forte, spettacolare e crudo che pone al centro il rapporto tra uomo e natura, tra presente, passato e futuro, provocando una profonda riflessione sull’esistenza e sul senso della vita stessa”. Un nuovo titolo della costellazione di RSI Radiotelevisione svizzera italiana.

Dal 31 maggio
IL NAZISMO E LE MARCE DELLA MORTE
Regia di Virginie Linhart

Negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale, i campi di concentramento nazisti furono evacuati prima che l’avanzata delle truppe sovietiche e alleate potesse raggiungerli. Dei 700.000 prigionieri di quei campi, nel gennaio 1945 ne sarebbero morti tra 250.000 e 300.000: persone uccise dalla fame, dalla sete, dal freddo, dalla fatica, oppure fucilate durante le cosiddette “marce della morte”. Le immagini di queste marce si riducono a una manciata di fotografie scattate clandestinamente e di filmini amatoriali, come quelli che mostrano la partenza a piedi, nell’autunno del 1944, di 50.000 ebrei dal ghetto di Budapest alla volta di Vienna. Ci sono però le testimonianze di sopravvissuti come Marceline Loridan-Ivens, Simone Veil o Primo Levi, oltre che quelle di persone comuni, raccolte dalla televisione o dalla USC Shoah Foundation fondata da Steven Spielberg, una delle più grandi collezioni digitali del suo genere al mondo. Riunendo le riflessioni degli storici Christian Ingrao, Annette Wieviorka, Johann Chapoutot e Tal Bruttmann, Virginie Linhart documenta uno degli episodi più incompresi della follia irriducibile di un Terzo Reich che rifiuta di accettare la sconfitta fino agli ultimi giorni di guerra.