Oggi la nostra redattrice Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista a Genny e ad Andrea, persone-chiave d’un innovativo brand che mira a creare un outfit unico per ciascun cliente. Un’azienda, questa, che realizza giacche ma anche sneakers, borse, zaini pochi giorni e utilizzando materiali di altissima qualità e tecnologia.

Buongiorno! Vorrei iniziare col domandarvi da quale esigenza interiore e con quale proposito ha avuto luogo la creazione del vostro brand Audendum [https://audendum.it/]. Il nome della vostra attività da che cosa deriva? “Ciao Giulia! Abbiamo iniziato tutto per gioco… lo scorso anno eravamo positivi al Covid-19 e io, appena arrivata una giacca personalizzata che avevo acquistato su un sito, dato che Genny sa disegnare bene, le ho proposto di metterci a nostra volta a personalizzare l’abbigliamento – creando così un nostro marchio. Il giorno dopo, due nostri amici (sapendo della nostra idea) ci hanno chiesto due giubbini su commissione… ovviamente noi, dovendo stare a casa, abbiamo preso la palla al balzo e risposto loro positivamente. Finite le dette due giacche, abbiamo fatto subito uno shooting fotografico e, poiché esse generarono immediatamente scalpore tra la gente del nostro paesello, abbiamo deciso di dare vita a un profilo Instagram dove postare tutte le nostre creazioni. Abbiamo scelto il nome Audendum, dal latino, in quanto vuol dire osare e noi crediamo proprio in ciò”.

Da piccoli chi immaginavate di diventare “da grandi”? “Essendo nato in una famiglia di calciatori, il mio sogno era quello di diventare – a mia volta – un calciatore professionista… ma sono sempre stato anche molto appassionato di moda. L’insegnamento più prezioso che, ad oggi, porto con me è che bisogna capire che ci sono giorni sì e giorni no… e hanno tutti, in entrambi i casi, il medesimo valore. Genny, dal canto suo, era ed è una grande sognatrice. Passava dal voler diventare una principessa a voler esercitare la professione di veterinaria e, magari, nientemeno che ad ambire di divenire una principessa veterinaria… per poi ritrovarsi desiderosa di essere una maestra di arti marziali. Viaggiava molto con la fantasia… tuttavia questo lato l’ha portata a essere una persona assai creativa, che non si ferma davanti ad alcunché… riesce sempre a trovare una soluzione a qualsiasi cosa e situazione”.    

Se doveste assegnare un titolo alle fasi più significative della vostra esistenza finora quale colore, quale accessorio, quale abito e quale canzone assocereste a ciascun periodo? “All’adolescenza associo il colore nero, il buio più totale, dal momento che ho perso mio padre che avevo dieci anni d’età e mio cugino che ne avevo tredici. A partire dai miei quattordici anni fino ai vent’anni sono stato ribelle e abbino a tale periodo il colore blu, mentre come accessorio e come abito rispettivamente una bandana e una felpa. La canzone a colonna sonora è  ‘Felicità Puttana’, di Thegiornalisti. Dai vent’anni ai ventotto anni d’età ha prevalso la cosiddetta follia. Quale colore dico il rosso e scelgo un paio di occhiali da sole e un jeans. Vi fa da colonna sonora il brano ‘Vita Spericolata’, di Vasco Rossi. È, infine, dai ventinove anni sino ai trentadue che ha avuto luogo la mia rivincita. Il colore celeste lo sento indicato per questa fase, come anche una giacca chiodo e la canzone ‘Il senso di ogni cosa’ di Fabrizio Moro. La vita di Genny, invece, é piena di colori… tant’è che non riesce a selezionare alcun momento preciso e nemmeno attribuire a ciascuno una tinta. Ogni periodo è stato un alternarsi di mille sfumature e, per spiegare ciò, servirebbe scrivere un libro…”.

Cosa rappresenta per voi l’Arte, la moda in particolare e quale ritenete esserne il potere nonché principale pregio e valore? Inoltre quale ruolo vi pare giochi l’immagine visiva, l’estetica, nella società attuale e nel veicolare il significato in campo artistico (ad esempio nei videoclip musicali) ma pure nell’essere, forse, almeno in parte di primo acchito il “bigliettino da visita” di ciascuno di noi? “Crediamo che l’arte sia un mezzo per trasmettere amore, verità, bellezza. L’estetica, nella società di oggi, è tutto. Ogni persona ha qualcosa di bello che la rappresenta… poi, vabbè, se si veste Audendum si è fantastici (scherzetto!). Il miglior bigliettino da visita rimane, comunque sempre, l’educazione”.

Quando ascoltate, leggete, osservate un creativo e una persona di spettacolo cosa vi impressiona positivamente e vi entusiasma maggiormente? Vi è qualcuno, qualcosa, a cui vi ispirate e con il quale vorreste collaborare (e per quale motivo)? “Ci piacerebbe collaborare con grandi marchi per capire quanto lavora c’è dietro a simili realtà e, non lo neghiamo, anche per motivi economici. Per aver iniziato la nostra attività solo da un anno circa, non ci lamentiamo affatto… abbiamo lavorato per Eva Henger, Pamela Prati, Riana Nainggolan, dj Fargetta, Amii Stewart, Antonello Lauretti, Amato Ciciretti, J Lord e per la famiglia Kean. Con la cantante Amy Paulette Stewart siamo usciti pure su ‘Novella 2000’ e ci accontentiamo…”.

Quale pensate sia il denominatore comune a farvi apprezzare dai vostri clienti? Quale, ossia, la peculiarità che vi distingue e connota (clicca qui link instagram)? “Il nostro denominatore comune è trattare ognuno dei nostri clienti come noi stessi vorremmo essere trattati. Ci distingue il fatto che cerchiamo di parlare il più possibile con le persone così da capire cosa le contraddistingue… dacché soltanto in tale modo si può creare qualcosa che sia davvero personale e unico, irripetibile. Noi vogliamo sempre migliorarci, giorno per giorno”.

Quali sono le tinte e i modelli di giubbotto più richiesti dalla vostra clientela (almeno per quello che riguarda il 2022)? “Il modello più richiesto dalla nostra clientela è il chiodo, ma molto gettonate sono anche le giacche di jeans e i cappelli. Parecchio vendute sono altresì le nostre scarpe”.

Prima di salutarci potete e volete rivelarci, magari in anteprima, quali sono i vostri prossimi progetti? “A riguardo dei nostri progetti futuri preferiamo tacere, per scaramanzia. Nel caso tu voglia farci da modella, per sponsorizzarci, per noi sarebbe un piacere”.