Il Festival del Turismo Responsabile dal 16 settembre al 16 ottobre sarà nella città felsinea e nei suoi dintorni. Eventi e attività outdoor all’insegna del turismo responsabile e accessibile. In fondo all’articolo il programma completo.

Foto di Daniele Tarozzi

La tappa ‘madre’ di IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile si tiene come da tradizione a Bologna e Appennino, territorio dove il festival nasce ben quattordici anni fa. Da allora, nel cuore pulsante della città felsinea, il team organizzativo di IT.A.CÀ ha fatto tanta strada, partecipando alla rivoluzione mondiale sul concetto di ‘turismo sostenibile’ e collaborando alla trasformazione di un’idea virtuosa in una pratica virtuosa: un turismo capace di creare benessere tra le comunità, in armonia con l’ambiente e nel rispetto degli abitanti e dei viaggiatori.
Premiato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo dell’ONU (UNWTO) per l‘eccellenza e l’innovazione nel turismo, IT.A.CÀ nella sua tappa centrale quest’anno ha costruito un programma fruibile anche da persone con disabilità, un segnale di grande crescita di un settore che sta studiando e perfezionando sempre nuove forme di accessibilità e fruizione degli eventi per tutti.
 “Insieme alle realtà e alle associazioni del nostro territorio e a quelle istituzioni che hanno scelto di valorizzarci, abbiamo finalmente potuto creare un calendario di eventi e attività pensato appositamente per essere fruito da tutti, persone con disabilità di tipo motorio, cognitivo e/o visivo – dichiara Simona Zedda, responsabile programmazione della Tappa Bologna di IT.A.CÀ – Questo ci rende molto orgogliosi perché l’inclusività e l’accessibilità di un evento o di un percorso significano rispetto per le persone tutte, e il rispetto è alla base del senso di turismo sostenibile che IT.A.CÀ si impegna a diffondere da sempre”.
In particolare, sono stati creati due progetti frutto di due distinti esperimenti culturali e sociali, che intendono promuovere un nuovo paradigma di percezione dei luoghi e che hanno visto la collaborazione tra alcune delle associazioni bolognesi più attive sul territorio.

Itinerario accessibile progetto Sense of Place 2022

Si tratta di Sense of Place: progettare, realizzare, condurre itinerari inclusivi (realizzato da Yoda Aps e La Girobussola Aps grazie al contributo dell’Otto per Mille Chiesa Valdese) e Nonturismo Bologna. Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti (a cura di Sineglossa, in collaborazione con Yoda Aps, Kilowatt, Piazza Grande, Tatanka, grazie al contributo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura – bando Creative Living Lab 3° edizione).
Il primo, Sense of Place è frutto della co-creazione tra le associazioni e le persone cieche e ipovedenti (che saranno anche le guide degli itinerari proposti) di 4 itinerari multisensoriali, 2 da vivere in città e 2 sull’Appennino, co-progettati seguendo i principi del ‘Design For all’, metodologia che prevede la realizzazione di ambienti accessibili a tutte le categorie di persone e il coinvolgimento delle persone con disabilità in fase di progettazione.
I quattro itinerari porteranno i partecipanti a contatto con modi diversi di vivere un luogo, non solo attraverso la vista, ma anche con l’udito, il tatto, l’olfatto e il gusto. Sviluppando e affinando la capacità di cogliere un ambiente con tutti i nostri sensi, la percezione di un luogo diventa a tutti gli effetti realmente immersiva.
Si parte il 24 settembre con Migrantour (con replica il 15 ottobre), dove l’identità della città di Bologna sarà vissuta attraverso il racconto dei bolognesi di origine straniera, rielaborato come esperienza multisensoriale accompagnata dalle persone cieche e ipovedenti. Il secondo appuntamento è previsto per sabato 8 ottobre tra Bologna e Casalecchio di Reno, un itinerario in bici accessibile anche alle persone con disabilità visiva grazie alle attrezzature specializzate di Slow Emotion.

Domenica 9 ottobre si terrà a Castelluccio il terzo itinerario, per ripercorrere la cultura contadina dell’Appennino, assaporando i colori dell’autunno, immersi nei profumi e nel silenzio del bosco. Il quarto ed ultimo percorso si terrà domenica 16 ottobre, a San Benedetto Val di Sambro: un’immersione nella natura sui sentieri fuori dalla Via degli Dei, vissuti con tutti i sensi. Ad accompagnare i percorsi, ci saranno anche le mappe tattili, e saranno create le mappe dei luoghi più significativi dei percorsi con le loro descrizioni audio.
Il secondo progetto riguarda la prima guida nonturistica della città di Bologna, che verrà presentata il 30 settembre alle Serre dei Giardini Margherita, intitolata Bologna. Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti e in uscita per la collana editoriale Nonturismo di Ediciclo. Wu Ming 2, curatore della guida, dice così: "Ci sono luoghi di Bologna che ancora resistono all’estetica del turismo: non sono fotogenici, non sono decorosi, non espongono il bollino Unesco e non vendono tortellini a 35 euro al chilo. Eppure, proprio in quanto fanno resistenza, esprimono al meglio il genius loci della città, la sua attitudine ribelle. Luoghi dove crescono piante inattese, dove la cultura cambia l’uso degli spazi, dove si può abitare anche senza dimora, dove la notte è di tutti e tutte. Questa guida li raccoglie in quattro percorsi grazie al lavoro di tre redazioni di comunità cioè di persone che vivono Bologna e non si rassegnano a contemplarla mentre si trasforma nella sua cartolina.

Guida Nonturismo – Foto di Lorenzo Burlando

Le guide Nonturismo accompagnano chi viaggia a visitare la città attraverso luoghi e punti di vista di chi la abita. Dopo il volume dedicato a Ussita. Monti Sibillini, Sineglossa cura il progetto di Bologna, riunendo tre diverse redazioni di comunità attorno al tema centrale della resistenza. Ciascuna redazione lo ha declinato in base alla propria sensibilità: la resistenza della biodiversità nei sentieri periferici; la resistenza dell’abitare dei senza dimora; la resistenza dei piccoli centri culturali.
Yoda APS ha creato gli itinerari tratti dalla Guida, luoghi di Bologna noti o meno noti, riletti con la lente delle resistenze e del nonturismo. Spazi come il Centro di Documentazione Flavia Madaschi e il Ponte di Via Libia per la resistenza della cultura, i Prati di Caprara e i bagolari di Via Marzabotto per la resistenza delle piante, o Condominio Scalo per l’abitare che resiste. Nei giorni 1 ottobre e 2 ottobre, abitanti e nonturisti potranno scegliere quali visitare partecipando alle passeggiate nonturistiche e incontrando le diverse realtà locali che rendono questi spazi resistenti.
Nella guida, i tre itinerari sono arricchiti dalle illustrazioni di Noemi Vola, Francesco Fadani e Marco Quadri, giovani artisti che sono entrati in dialogo visivo con le resistenze emerse dal percorso di comunità. Infine, un inserto speciale che parla di resistenza della paura: Cities By Night, itinerario extra in formato podcast a cura della perfomer Valentina Medda, che traccia la percezione del pericolo urbano dal punto di vista delle donne.

TUTTE LE DATE E LE TAPPE NAZIONALI DI IT.A.CÀ 2022
Partita l’ultimo weekend di maggio da Roccaporena di Cascia, piccolo comune all’interno del Casciano in provincia di Perugia a 700 mt sul livello del mare, la XIV edizione del festival andrà avanti fino a novembre con una serie di iniziative ed eventi legati al tema ‘HABITAT – Abitare il futuro’ che le 24 Tappe hanno organizzato per raccontare alle comunità e ai viaggiatori i loro territori
Sono 14 le regioni italiane, isole comprese, che quest’anno accolgono il festival: iniziato con la tappa umbra del Casciano, dove l’habitat di relazioni fiorisce attorno alla nascita di una falegnameria di comunità, che ha proposto un programma full immersion sulle attività di autocostruzione, il festival è proseguito in Calabria con la tappa Colline Alto Crotonesi: da Umbriatico e Pallagorio a Caccuri con un programma ‘slow’ legato alla terra e alle tradizioni, anche musicali, e viaggi alla scoperta delle cripte segrete dei Templari. Non sono mancate affascinanti camminate notturne nella macchia mediterranea, per ascoltare con l’olfatto gli odori più antichi della natura. A fine agosto, dal 26 al 28, si va in Emilia Romagna, in provincia di Modena, con la tappa Spilamberto, Valle Panaro, dove si potranno conoscere, assaporare e vivere le eccellenze enogastronomiche del territorio. Concluso agosto, si parte in contemporanea al nord con la tappa Oltre Gorizia – Preko Gorice (2-4 settembre) in Friuli Venezia Giulia e al sud con la Campania e la tappa Cilento – Terre Alte del Cervati (2-4 settembre) che proporrà anche la proiezione di un documentario sui grani, la biodiversità e il futuro, ‘La Terra Mi Tiene’ di Sara Manisera e Arianna Pagani. Dopo la provincia di Modena, l’Emilia Romagna accoglie anche la tappa della provincia di Reggio Emilia Colline Alto Reggiane per due weekend consecutivi (3–4; 10–11 settembre) e quella di Sasso, Simone e Simoncello (9-11 settembre): entrambe le tappe avranno come cuore il tema della memoria e l’immersione nella natura. Da segnalare, nella tappa delle Colline, un incontro sul rapporto tra piante officinali e storia, per conoscere i legami ancestrali trasversali a tutte le culture e le colture; e per la tappa Sasso, un workshop con focus sul ruolo dell’habitat nel futuro dell’Appennino. Dal 16 settembre, tutti i weekend per un mese, si apre la tappa madre del festival, quella bolognese (16 settembre – 16 ottobre) con un programma ricco di iniziative all’insegna della natura, dell’inclusività e del divertimento.
Nelle giornate del 10 e 11 settembre si sviluppa il programma di ben tre tappe: la tappa Crotone per chi si trova in Calabria, quella Cilento e la costa – da Marina di Camerota a Palinuro per i viaggiatori che si trovano in Campania - che proporrà una scoperta dei territori attraverso la guida degli abitanti del posto - e per chi sta al nord la tappa Valle d’Aosta. Dal 16 al 18 settembre si terranno sia la tappa Salento in Puglia che quella in Sicilia a Palermo, e sempre il 16 parte la tappa Ogliastra in Sardegna, che durerà fino al 25 settembre in uno dei luoghi più suggestivi e meno noti dell’isola, tra percorsi esperienziali, degustazioni, laboratori per i più piccoli e conferenze aperte al pubblico dedicate al turismo, mobilità e agricoltura sostenibile. La tappa Trentino si svolgerà dal 19 al 26 settembre, mentre dal 23 al 27 settembre torna la Lombardia con la tappa Brescia e le sue Valli. L’Emilia Romagna, regione che ha dato i natali al festival, accoglie un’altra tappa della zona modenese quella delle Valli Mirandolesi (24 e 25 settembre).
I giorni 1,2,3 ottobre sarà nuovamente la Puglia ad accogliere una tappa, quella Taranto e Terra delle Gravine, mentre il weekend successivo ci si sposta in Piemonte con la tappa Torino e la Bassa Valle di Susa (8 e 9 ottobre). Dal 13 al 16 ottobre il territorio tra Marche e Umbria presenta una delle tappe storiche del festival, quella Parco Nazionale Monti Sibillini, che si terrà in contemporanea con quella Pavia e Oltrepò pavese, in Lombardia, anch’essa tra le prime ad aderire alla rete del festival. La tappa Ravenna (14-16 ottobre) ‘chiude’ idealmente gli appuntamenti in Emilia Romagna con un programma ricco di eventi che porterà in città un percorso esperienziale fatto di itinerari a piedi, bike tour, visite guidate, workshop e incontri di formazione. Si torna poi in Campania con la tappa Campania Felix – da Succivo, in Agro Atellano, a Sessa Aurunca il 22 e 23 ottobre e poi il 29 e 30 ottobre. Il festival termina in Liguria con la tappa Sestri Levante – Tigullio (29 ottobre – 1 novembre).
www.festivalitaca.net
Il festival è nato nel 2009 a Bologna, da YODA aps, NEXUS Emilia Romagna e COSPE onlus. Negli anni ha creato una rete importante che oggi conta oltre 700 realtà locali, nazionali e internazionali, coinvolgendo 24 territori e 14 regioni italiane. È il primo e unico Festival in Italia che si occupa di turismo responsabile e innovazione turistica in un’ottica sostenibile, per vivere i territori nel rispetto delle culture e dell’ambiente. Nel 2018 ottiene un riconoscimento importante per l’eccellenza e l’innovazione nel turismo da parte dell’UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite). Ogni anno IT.A.CÀ invita a scoprire luoghi e culture attraverso itinerari a piedi e a pedali, workshop, seminari, laboratori, mostre, concerti, documentari, libri e degustazioni, per lanciare un’idea di turismo più etico e rispettoso dell’ambiente e delle comunità. Un cammino unico in tanti territori diversi, per trasformare l‘incoming in becoming. Coniugando la sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini. Il Festival si rivolge a: cittadini, studenti, organizzazioni no profit, aziende, agenzie viaggi, turisti, volontari, istituzioni ed enti locali, comunità di immigrati, artisti e a chi vuole davvero conoscere cosa significa fare “turismo responsabile”.