A Venezia verrà presentato in anteprima il teaser del nuovo film del regista che vede nel cast Ascanio Pacelli, Mirko Frezza, Antonello Fassari e Miguel Gobbo Diaz. La storia di amicizia di due “poli opposti” uniti dall’amore per il golf.

Il film Il Tempo è ancora nostro, diretto da Maurizio Matteo Merli, prodotto da Father&Son e Cinefonie, ed interpretato da Ascanio Pacelli, Mirko Frezza, Antonello Fassari, Miguel Gobbo Diaz, Simone Sabani e Viktorie Ignoto sarà presentato il 7 settembre alle ore 17.00 presso lo Spazio Hollywood Communication alla Mostra del Cinema di Venezia con un teaser che mostrerà le prime immagini sul set della pellicola che uscirà al cinema nel 2023.
Il film, patrocinato dalla FIG (Federazione Italiana Golf Terre dei Consoli), PGA (The Professional Golfers Association of Italy) e dal Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), racconta la storia di amicizia di Tancredi (Ascanio Pacelli) e Stefano (Mirko Frezza), due poli opposti uniti dall’amore per il Golf.

Il primo è un ricco borghese affascinante e apparentemente felice ma la frivolezza della sua vita sta man mano distruggendo la sua famiglia, allontanandolo dalla cosa più preziosa che ha, sua figlia.
Stefano, invece, è sempre povero e trasandato. Gli ultimi vent’anni li ha trascorsi tra crisi d’astinenza e comunità di recupero.
Entrambi hanno voglia di riscattarsi e di cambiare vita, ritrovando quella felicità tanto cercata ma mai trovata. In fondo, è solo con il bastone da golf in mano che riescono e tornate se stessi. A fare da filo conduttore alla storia c’è Costantino (Antonello Fassari), padre di Stefano (ma anche un po’ di Tancredi) che farà da “mentore”.

SINOSSI
Anno 1989. Stefano ha dodici anni, vivenelle case popolari e ha perso sua madre; Tancredi ha la sua stessa età, di estrazione borghese e orfano di padre. Due mondi estremamente distanti che si intrecciano al punto da diventare un tutt’uno. I due amici, infatti, insieme sognano di giocare a golf sui grandi green dell’European Tour guidati da Costantino, padre di Stefano ma ormai anche di Tancredi. Passano gli anni e i due crescono. Ci ritroviamo nel 2022, Tancredi ha più di quarant’anni, è bello, ricco e dissoluto. Lavora nella finanza. Sembra felice ma la frivolezza della sua vita sta man mano distruggendo la sua famiglia, allontanandolo dalla cosa più preziosa che ha, sua figlia. Stefano, invece, è sempre povero e trasandato. Gli ultimi vent’anni li ha trascorsi tra crisi d’astinenza e comunità di recupero. La voglia di chiudere i conti con il passato e riconquistare la famiglia faranno “grippare” nuovamente un bastone da golf a Tancredi,dove sarà catapultato in una nuova dimensione fatta di ricordi, voglia di riscatto e amicizie ritrovate. Al suo fianco, prima il “vecchio mentore” Costantino, poi Stefano, il suo vecchio amico d’infanzia.

NOTE DI REGIA - Maurizio Matteo Merli
“Molto spesso si associa il golf ad uno sport per pochi, un’attività elitaria riservata solo a uomini facoltosi e totalmente priva di emozioni. Eppure, parliamo di uno sport che si basa sullo studio minuzioso di una strategia di gioco e sulla precisione atletica. Per questo, il golf ci mette a contatto con il nostro lato più intimo, svelando le paure e insicurezze. Solo chi è stato su un campo da golf può comprendere la bellezza di percorrere un fairway solo con se stesso,riuscendo a concentrarsi sulla propria essenza. Tutto ciò che la vita frenetica di tutti i giorni non ci permette di fare. Così le ‘18 buche’ diventano un po’una parabola della vita, un modo per capire chi siamo. Nel golf il colpo precedente disegna quello seguente. Metaforicamente, il passato determina il nostro presente ma sta a noi il passo successivo: eviteremo i rischi o saremo disposti ad osare? Ecco che allora questo ‘film sul golf’ diventa una storia di amicizia vera, dove un torneo ci racconta di sogni, delusioni e nuovi punti di vista. Lo sport, da sempre grande aggregatore sociale, diventa qui collante tra generazioni diverse, ceti sociali diversi e portatore di nuove consapevolezze”.

NOTE DI PRODUZIONE - Mattia Puleo, Maurizio Matteo Merli “A settembre 2023 Roma ospiterà la Ryder Cup e sarà raggiunta da una moltitudine di fans. Sarà una grande opportunità per l’Italia. Si tratta dell’evento più importante per il golf. Stati Uniti ed Europa, in due team contrapposti, si confrontano ogni due anni in una vera e propria battaglia all’ultimo colpo. Per la Ryder Cup 2018a Parigi sono stati fatti importanti investimenti volti alla costruzione di campi pubblici, la realizzazione di contenuti e corsi per avvicinare milioni di giovani a questo magnifico sport, erroneamente considerato troppo costoso. Ryder Cup significa anche opportunità commerciali e promozione dei propri brand, o semplicemente investitori che attraverso il golf e l’attenzione mediatica del momento gli permetteranno di fare impresa. Qui l’idea di accompagnare l’evento arricchendolo di contenuti audiovisivi e realizzando il primo film italiano sul golf, tanto da generare l’interesse della FIG (Federazione Italiana Golf) e del CONI”.

Maurizio Matteo Merli, classe 1981. Figlio d’arte dell’indimenticabile Maurizio Merli (celebre per il cinema poliziesco di genere degli anni ’70), nasce a Roma e inizia a muovere i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo fin da giovanissimo. Dapprima si forma a teatro con Antonio Racioppi, per poi iniziare il percorso accademico presso l’antica Accademia d’Arte Drammatica Pietro Scharoff di Roma. Da subito si divide tra lo studio e il palcoscenico, per poi passare al grande e al piccolo schermo dal 2005. Con all’attivo numerosi ruoli come interprete fra teatro, televisione e cinema, nel 2013 esordisce dietro la macchina da presa con il cortometraggio Fango bianco. L’anno successivo, invece, nel 2014, decide di portare avanti la “tradizione di famiglia” e fonda la casa di produzione Father and Son. Attualmente sta lavorando alla realizzazione dei due lungometraggi Il tempo è ancora nostro e Murphy.


