di Giulia Quaranta Provenzano
Oggi la nostra redattrice Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista al CEO e co-founder di Velvet Media Italia. L’imprenditore, come è emerso chiaramente, ha sempre lo sguardo fisso verso nuovi e notevoli obiettivi…

Buongiorno Bassel! Vorrei iniziare la nostra chiacchierata domandandoti subito quando, come e mosso da quale motore interiore è nata la tua agenzia di marketing Velvet Media Italia [clicca qui www.velvetmedia.it/ per accedere direttamente al sito]. “Ciao Giulia e grazie per l’intervista. Inizialmente penso di essere stato mosso dalla voglia di fare qualcosa di mio “costruendolo” da zero, un po’ perché volevo dimostrare che appunto potevo riuscire in ciò e un po’ perché volevo essere indipendente… diciamo che quello che ha portato alla nascita di Velvet è stato un mix di tante motivazioni…”.
Da piccolo chi desideravi diventare “da grande” e che bambino sei stato? “Da piccolo volevo fare il lottatore e diventare come l’Uomo Tigre, comprare i giocattoli per i bambini dell’orfanotrofio di Ruriko e poi lanciarmi sul ring con la maschera della tigre per spazzare via i famigerati avversari di Tigerman, ossia i lottatori della Tana delle Tigri…”.

Se dovessi assegnare un titolo alle fasi più significative della tua esistenza finora, quale colore e quale canzone assoceresti a ciascun periodo? “Assocerei il verde e la canzone del cartone animato ‘Holly e Benji – Due fuoriclasse’ ai miei primi dieci anni. Il nero e il bianco e un pezzo dei Ramones, invece, li abbino alla mia vita dai dieci ai trentacinque anni d’età, mentre il nero e il rosso e un brano di Cesare Cremonini li vedo bene per la mia esistenza da cinque/sei anni a questa parte”.
La tua Velvet – ti cito – offre servizi che spaziano dalla grafica al web design, dalla gestione di campagne pubblicitarie alle strategie di web marketing, dall’ottimizzazione (SEO) ai social network. Ebbene quali sono, a tuo avviso, i capisaldi imprescindibili proprio di un eccellente marketing e di un’efficace comunicazione quale che sia l’ambito specifico di attinenza? “Beh, direi diversi… l’ascolto, il savoir faire, il buon senso e competenze elevate ad esempio”.

A tuo parere, Arte e business come possono andare a braccetto senza che la prima venga snaturata da sole, mere, logiche di crescita commerciale? Inoltre cosa rappresenta per te l’Arte e quale ritiene esserne il potere, nonché principale pregio e valore? “Anzitutto dovremmo definire bene il concetto di Arte… e circoscriverlo ad alcune cose. L’arte è presente pressoché ovunque, bisogna semplicemente avere occhi e orecchie in grado di riconoscerla. Detesto, tuttavia, chi si definisce artista e altresì chi si autodefinisce creativo. Anzi, mi fa sorridere ciò. Io non conosco persone ‘creative’, conosco persone più e meno creative (che comunque, a mio avviso, è un aggettivo un po’ troppo aleatorio). Sul fatto che vi siano spesso logiche commerciali e di business è piuttosto ovvio, ma di sicuro quando il business inficia il prodotto artistico ben difficilmente si può ancora parlare di Arte… ad ogni modo, questo è un argomento talmente vasto che servirebbe un dibattito ad hoc”.
La capacità di rinnovarsi in base ai tempi e ai luoghi, secondo te, quanto è fondamentale per un’azienda? “Per un’azienda penso che la capacità di rinnovarsi e l’attuarlo il rinnovamento siano praticamente tassativi”.

A tuo dire, in un’ideale scala da 0 a 10, quant’è e quanto dovrebbe essere essenziale – per la riuscita di un’impresa, di un progetto – l’immagine, l’estetica? “Non c’è, ovviamente, una risposta universale a questa domanda… però, per quello che mi riguarda, ritengo che l’immagine abbia quasi sempre un’importanza determinante”.
C’è qualcuno al quale guardi con stima e con cui ti piacerebbe collaborare? “Se potessi scegliere vorrei poter collaborare con Tetsuo Hara”.
I ricordi, la pianificazione e la progettualità, la sperimentazione e l’osare quanto sono importanti nel tuo vivere e in che misura veicolano o no le tue scelte lavorative? Di solito, ti sembra di seguire maggiormente l’istinto oppure la razionalità e come mai? “I ricordi sono importantissimi, nel bene e nel male diventano ciò che chiamiamo poi ‘esperienza’. Pur cercando sempre di progettare al meglio il lavoro, mi rendo conto che sovente prevale l’istinto”.

Sempre la tua Velvet ha lavorato per note aziende italiane e internazionali quali Sun68, Aeronautica Militare, Matilde Vicenzi, Segafredo, Burger King, Bycicle line, Hurom Italiam Cycle, Revolver Requeen Venexia, Zanetti 1965, Cadica, Lionlap, White Milano, Roll Skater, Montegrappa, Intercom, Brescia Calcio S.p.A., Elco, Sisal, RACR, ILS discount, Deutsche Bank, Rossotono, Samo, Apta Sport, McDonald’s e molte altre ancora. Qual è la peculiarità a denominatore comune grazie alla quale, supponi, la tua agenzia ha guadagnato la fiducia e la stima di tutte le sopracitate realtà? “Penso che i motivi possano essere diversi. Forse, direi che determinante sia stato soprattutto il mix di risultati e approccio. Ci tengo molto che il modo di gestire i rapporti con clienti e partner sia sempre elegante e gentile… sono convinto, infatti, che l’umiltà professionale paghi più della supponenza. È chiaro che se però non si portano a casa risultati, difficilmente un cliente poi continuerà a lavorare con te. Quello che più mi rende orgoglioso è avere molti clienti ricorsivi. Sono loro a farmi capire che il modus operandi è corretto”.

È stato affermato che, in linea con la vision Marketing Heroes, Velvet si impegna attivamente per avere un impatto concreto sul benessere delle persone e una ricaduta positiva nel tessuto socio-economico di riferimento. È anche per questo motivo che i tuoi dipendenti hanno orari di entrata e uscita dal lavoro flessibili, che possono portare il proprio cane in ufficio e che in estate possono usufruire di una convenzione speciale e trascorrere la pausa pranzo nella piscina all’aperto dell’Hotel Fior di Castelfranco Veneto? “Ho idea che il mondo del lavoro sia in buona parte da riscrivere. Va cambiato. Vanno cambiate le regole e la mentalità… sia quella dei proprietari d’azienda, che dei dipendenti. Con le dovute eccezioni, credo che generalmente una persona che “vive meglio” dovrebbe anche ‘lavorare meglio’… e ho detto meglio, non di più!”.

…Felicità, dunque, di cosa è sinonimo per quanto ti concerne? “Se lo dico poi non succede!!!”
Infine, prima di salutarci, vuoi anticiparci quali sono i tuoi prossimi progetti e magari rivelarci anche qualche chicca in anteprima? “Stiamo lavorando da un anno sul nuovo e controverso mondo degli NFT, cercando di uscire dalle logiche canoniche e sviluppandone il massimo delle potenzialità. Parliamo di NFT ESPERIENZIALI… che potrebbero rivelarsi davvero, essere e costituire un grande asset nel prossimo futuro”.

