Intervista con l’artista realizzata in occasione dell’uscita del suo secondo album dal titolo “Dionysus”.  La cantante afferma di avere fiducia nel genere umano.

Il 21 ottobre è uscito “Dionysus” il secondo album di Anna Soares per Lost Generation Records. L’anno scorso Anna è uscita con “Sacred Erotic”, il primo lavoro.
Il nuovo album ci ha fornito l’occasione per intervistare Anna Soares.

Ci puoi raccontare chi è Anna Soares?
Anna Soares è un essere umano che ama esprimere, evolvere, comprendere. Una donna che ha avuto ed ha mille amanti: la filosofia, la musica, la scrittura, l’arte, la sessualità consapevole, le connessioni umane, la parola, il futuro, e mille altri”.

Da dove nasce l’idea di “Dionysus”?
Dalla mia necessità di approfondire e scavare il mio universo spirituale attraverso il pronunciare, creare, esprimere tutto quel che lo costellava verso l’esterno. Dioniso è uno dei Dei che prego e che mi accompagna nel mio percorso umano, archetipo di alterazione dei sensi e del senso, ribaltatore della morale del senso comune, e provocatore che ci costringe ad andare oltre il velo delle apparenze. Per scavare verso il basso”. 

Ci puoi spiegare che cosa passa da “Sacred Erotic” a “Dionysus”?
Sacred Erotic era un compendio sulla sessualità e tutte le sue connessioni con la sacralità dell’oscenità. Dionysus tocca in alcuni brani corde affini, ma amplia il discorso ad un’ottica più universale: la perdita dei sensi e del senso può svelare strade verso consapevolezze altre, verso un sentire che ribalta la dicotomia alto-basso per spingerci sempre più verso l’abisso”.

Nei brani di “Dionysus” si percepisce molta spiritualità a volte intrigante?
Fortunatamente la spiritualità non è solo ascesi e iconografia di cattivo gusto”. 

Cosa vuoi trasmettere con le tue canzoni?
Sono consapevole del fatto che ognuno percepisca cose diverse in base al proprio background, ma mi piacerebbe davvero smuovere un certo tipo di intorpidimento mentale e svegliare sensazioni che scuotono, che trascinano, che immergono”. 

A chi vuoi arrivare con questo album?
Nietzsche ti direbbe a tutti e a nessuno. Io ti dico, agli abitanti dei mondi sotterranei, a chi resiste, a chi (sente che) esiste”.

Credi che ci sia oggi un pubblico di ascoltatori che possa comprendere cosa trasmetti? 
Penso di sì, ho molta fiducia nel genere umano”.

I tuoi brani all’ascolto trasmettono una tranquillità interiore: Anna è così?
Anna è un tumulto continuo, e trovo buffo ma allo stesso tempo geniale che tu possa trovare tranquillità interiore nell’ascoltare la mia musica. Questo conferma che è proprio vero, ognuno, nella sua unicità, coglie elementi anche di natura diversa e opposta all’ascolto della stessa produzione sonora: è una caratteristica dell’arte che adoro”.

Ci spieghi la scelta dell’immagine di copertina?
Adoro i simboli. La cover art disegnata magistralmente da Simone Pinna, rappresenta una falena per metà organica, e per metà meccanica, con degli elementi che rimandano palesemente alle ovaie. Volevo un qualcosa che comprendesse al suo interno viscere, oscurità, monito verso il basso, dualità, evoluzione, dissonanza, mostruosità”.

Per Anna Soares che  cos’è la trasgressione?
Odio la parola trasgressione. Chi ha bisogno di “trasgredire” ha scelto una vita che non è la sua, e ipocritamente cerca di recuperare dei pezzi di sè di nascosto dal mondo”.

Si può essere trasgressivi con una canzone?Probabile, ma mi rifaccio alla domanda precedente per sganciarmi da questa definizione (sorride, ndr)”.

Sex positivity e le sessualità alternative:sei impegnata su questi temi. Ci puoi raccontare come?
Certo! Sin da quando ho iniziato a creare musica a tema erotico e kinky ho sentito la necessità di spiegare in modo chiaro non solo il mio mondo artistico, ma anche di sdoganare tabù retrogradi e ignoranti rispetto alle sessualità atipiche. Ho studiato libri e creato video divulgativi. Inoltre ho creato un format, D!rty Talk, nel quale mi affianco a coach, educatori sessuali, sessuologi e professionisti del settore per dar loro parola su quel che conoscono meglio di me, confrontarmi, e creare stimoli e consapevolezza”.

Può una canzone infrangere i tabù?
Oh, lo spero davvero tanto. Io il mio ce lo metto”.

Cosa c’è nel cassetto dei tuoi sogni?
Ritornare a studiare ancora più approfonditamente il mio grande amore: la filosofia”.

I prossimi progetti?
Questo inverno sarò impegnata nella produzione di un podcast sulle sessualità alternative e sui tabù della nostra società. Avrà un taglio ironico e provocatorio, ho voglia di esplorare nuovi mondi comunicativi, di divertirmi e crescere. Consapevole poi di tornare con nuovi universi sonori, che sono già work in progress da un po’”.

Anna Soares è una cantante, cantautrice e producer. Dopo due anni di collaborazioni con artisti dislocati in varie parti del mondo, sperimentazioni di songwriting e di produzione, elabora un nuovo genere sonoro a sfondo BDSM, reintepretando gli schemi canonici dell’elettronica. Il suo primo album “Sacred Erotic” miscela sonorità dark con testi che evocano la sacralità dell’universo sessuale. Il background stilistico attinge da artisti quali i Massive Attack, Lulu Rouge e Burial, evocando nella voce reminiscenze di matrice jazz. L’estetica si rifà agli elementi della comunità kinky miscelata alla cultura del boudoir e a una certa attitudine cyberpunk. È attualmente impegnata nella creazione di video divulgativi, podcast e TV shows sulla sex positivity e le sessualità alternative nei quali si affianca a scrittori, psicoterapeuti, coach ed educatori sessuali per portare alla luce tematiche che rappresentano ancora dei tabù. 
Ringraziamo Anna Soares per la disponibilità  e Morgana Grancia dell'ufficio stampa Conza per la collaborazione.