Eccoci con lo  speciale dedicato alle mostre. Rassegna di pittura a Camaiore. Al Museo Garda di Ivrea percorso nei punti vendita della ditta. A Milano le Opere Filmiche di Patella e Foschi.

“GIORNO DOPO GIORNO”
a cura di Gianni Costa
rassegna di pittura
dal  3 dicembre 2022 – al 14 gennaio 2023
Spazio 165
Via Vittorio Emanuele, 165 – Camaiore (LU)

Presso lo Spazio 165 a Camaiore (Lu), sabato 3 dicembre 2022 alle ore 17.00 si inaugura la rassegna di pittura “Giorno dopo giorno”.In questa occasione verrà presentato il Calendario 2023 della galleria Mercurio Arte Contemporanea di Viareggio: un elegante oggetto da tavolo, illustrato con le immagini di alcune delle opere in mostra, realizzato dalla tipografia San Marco di Badia di Cantignano (Lu) su progetto grafico di Gianni Costa, direttore della galleria. Nella rassegna saranno esposti recenti dipinti di sei tra i più significativi artisti che negli anni hanno partecipato alle mostre promosse dalla galleria viareggina, attiva dal 1996: Daniela Caciagli (Bibbona, 1962), Riccardo Corti (Firenze, 1952), Guido Morelli (La Spezia, 1967), Armando Orfeo (Marina di Grosseto, 1964), Riccardo Ruberti (Livorno, 1981) e Valente Taddei (Viareggio, 1964). I sei autori - che vantano nutriti curricula, con mostre in tutta Italia e all’estero - seppur diversi tra loro per cifra stilistica e formazione estetica, sono uniti da un profondo spirito di ricerca nell’ambito della pittura figurativa contemporanea. La mostra, curata da Gianni Costa, è organizzata in collaborazione con il Comune di Camaiore. Rimarrà aperta fino al 14 gennaio 2023, dal martedì alla domenica, con orario 16.00 - 19.00. Ingresso libero. Infoline: 333 2318925. www.mercurioviareggio.com/giornodopogiorno.htm


“I NEGOZI OLIVETTI. POTER SCEGLIERE LA BELLEZZA”
a cura di Costanza Casali – progetto scientifico di Paola Mantovani e Marcella Turchetti
dal 26 novembre al 31 dicembre 2022
Museo Garda
Piazza Ottinetti – Ivrea

Inaugura sabato 26 novembre alle ore 11.30 presso il Museo Garda,  a Ivrea, la mostra "I negozi Olivetti. Poter scegliere la bellezza", dedicata ai negozi della Olivetti nel mondo e visitabile sino al 31 dicembre 2022. In mostra, dopo il ritrovamento e il restauro, anche l’anteprima dell’opera di Jenny Wiegmann Mucchi. La mostra propone un avvincente percorso dei punti vendita Olivetti con allestimenti evocativi degli spazi, corredati da immagini fotografiche che rievocano l'incanto, la bellezza e la sorprendente capacità di unire architettura, tecnologia e arte in un unico ambiente. Un percorso di forte impatto emozionale dal primo approccio, che propone in sequenza il negozio di Venezia progettato da Carlo Scarpa nel 1957, quello di New York aperto sulla Quinta Strada nel 1954, firmato dallo studio BBPR, e lo spazio scintillante di Parigi progettato da Gae Aulenti nel 1967. Oltre alle evocazioni suggerite dall'allestimento, le atmosfere dei negozi e l'incanto che si poteva vivere al loro interno sono restituiti da immagini fotografiche realizzate da grandi nomi della fotografia italiana e straniera. Le stampe originali di Ugo Mulas, Marco Ambrosi e Paolo Monti illustrano il negozio di Venezia, mentre il fascino del negozio sulla Fifth Avenue è restituito dalle fotografie di Erich Hartmann, Ezra Stoller e Hans Namuth. Il negozio parigino è ritratto nelle fotografie di Rolly Marchi e prende vita nello slide show di diapositive di Reggie Jackson e Jean-Louis Bloch Lainé. In tutti gli ambienti si possono ammirare le macchine per scrivere e i prodotti storici Olivetti esposti. Il percorso prosegue attraverso lo sviluppo storico dei negozi, a partire dagli anni '30 con lo showroom del punto vendita di Torino progettato da Xanti Schawinsky, arricchito dalle locandine pubblicitarie dedicate alla macchina per scrivere Studio 42 progettata da Ottavio Luzzati nel 1935. A seguire, i progetti dei negozi italiani e stranieri del dopoguerra, aperti negli anni '40 e '50 e progettati da Gian Antonio Bernasconi, per arrivare al negozio di Roma progettato da Ugo Sissa nel 1946 e caratterizzato dal grande affresco di Renato Guttuso, ora ospitato all'interno degli spazi dell'Officina H di Ivrea. Un viaggio in America ci porta negli anni '50 ad ammirare i negozi di Chicago e San Francisco, progettati da Leo Lionni e Giorgio Cavaglieri. Proseguendo, ci immergiamo nell'estrosità dei progetti realizzati dall'artista Egidio Bonfante tra gli anni '50 e i '60. Torniamo poi a Parigi con il negozio di Franco Albini e Franca Helg nel 1959, corredato da fotografie di Richard Blin e, a seguire, altri negozi europei sorti negli anni '60, da quello di Düsseldorf, progettato da Ignazio Gardella, a quello nel palazzo della Hispano Olivetti di Barcellona dello studio BBPR tra 1959 e 1964 e ritratto nelle immagini di Ezio Frea. Ci spostiamo a Milano nello storico negozio in Galleria Vittorio Emanuele per ammirare l’allestimento dei primi anni sessanta di Giovanni Pintori in una foto di Ugo Mulas. Il percorso, tra ambienti e progetti che a fine anni ‘60 annunciano un nuovo grande lavoro di codifica da parte dell’architetto Hans von Klier e dei suoi collaboratori, a testimonianza di un’ulteriore evoluzione del linguaggio, si conclude con un salto a ritroso nel tempo: il negozio di Napoli, ideato da Piero Bottoni in collaborazione con Marco Pucci e Marcello Nizzoli nel 1937-38. Qui un'anteprima di grande rilievo attende il visitatore: dopo il ritrovamento e il restauro effettuato presso il Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale di Torino, è visibile la statua in gesso La Donna Volante, realizzata dall'artista berlinese Jenny Wiegmann Mucchi. La Donna Volante si trovava nella vetrina del negozio Olivetti di Napoli; le mani della figura di donna modellata nel gesso, calata dall’alto, convergevano sulla macchina per scrivere M40. I bombardamenti di Napoli del 1943 arrecarono gravissimi danni al negozio e nel dopoguerra, l’angelo onirico di Jenny Wiegmann Mucchi risultava scomparso. Per molti anni, le sorti della statua sono state avvolte nell’oblio, fino a quando è stata ritrovata a Ivrea, in un solaio della fabbrica di mattoni rossi, il 22 novembre del 2019. Il minuzioso restauro e questa quarta mostra dedicata al patrimonio architettonico e artistico Olivetti permettono al pubblico di ritrovare l'incanto e il senso magico di un'opera che ben rappresenta una bellezza senza tempo e senza confini come quella dei negozi Olivetti. Il progetto espositivo è evocativo, corredato da elementi scenografici e completato da video e slide show. Il coordinamento, l’organizzazione della mostra e la progettazione dell’allestimento sono stati curati da Costanza Casali, mentre il progetto scientifico è stato curato da Paola Mantovani e Marcella Turchetti

“LUCA E ROSA
Opere filmiche di Patella e Foschi (1965-1971+2000)”
a cura
di Bruno di Marino ed Elio Grazioli
fino al 7 dicembre 2022
spazio maria calderara
Via Lazzaretto, 15 – Milano

Luca Maria Patella con la collaborazione di Rosa Foschi, foto di scena del film Terra Animata, Italia, 1967, 16mm, bn e intonazioni di colore, muto, 7’
Lo spazio maria calderara di Milano si apre ancora una volta all'arte contemporanea offrendo alla città la mostra “Luca e Rosa. Opere filmiche di Patella e Foschi (1965-1971+2000), a cura di Bruno di Marino ed Elio Grazioli. Luca Maria Patella (Roma ,1934) e Rosa Foschi (Urbino, 1943) sono marito e moglie, legatissimi, artisti entrambi, ispirazione l'uno per l'altro in uno scambio continuo e un intreccio inestricabile di arte e vita. La mostra Luca e Rosa vuole rendere loro omaggio attraverso i film realizzati nel periodo iniziale della loro attività, ovvero la seconda metà degli anni '60. Un periodo questo in cui i due artisti sperimentano con più mezzi espressivi, dalla fotografia alla performance, dall'incisione ai sistemi di multiproiezione con slide, dal film fino al videotape e all'installazione audio, secondo un'estetica fortemente innovativa che, difficilmente situabile all'epoca nelle categorie più consolidate, apriva la strada a una concezione intermediale dell'arte oggi di grande attualità. I tre film di Luca Maria Patella (Terra Animata, SKMP2 Vedo, Vado!) costituiscono una sorta di trilogia, realizzata tra il 1967 e il 1969, in cui l'artista, adoperando anche tecniche di animazione (oggetti e pixillation), opera una riflessione comportamentale e linguistica sulla vita e sull'arte, mediante microazioni e micronarrazioni. Terra Animata (1967) è oggi internazionalmente considerata un'anticipazione della Land Art in ambito filmico. Vedo, Vado! (1969) ne è l'estensione a 360 gradi, un'opera come Patella teorizzava da allora e per sempre che doveva articolare tutti i livelli, dalla scienza alla tecnica, all'estetica, alla semiotica, alla vita quotidiana. In essa la collaborazione di Luca e Rosa è esplicitamente tematizzata. SKMP2 (1968) è il capolavoro di tutta un'attività filmica di Patella che oggi verrebbe situata nella docu-finzione, documentazione pensata ed elaborata come opera autonoma (il titolo è acronimo di Sargentini, Kounellis, Mattiacci, Pascali, Patella). A questi film di Luca Maria Patella, si intrecciano tre cortometraggi di Rosa FoschiMa Femme (1969), Amour du Cinéma (1970, regia di Rosa Foschi con la collaborazione di Luca Maria Patella) e L'amor di Don Perlimplino per Belisa nel giardino (1971), dove il collage pitto-fotografico e il lettering danno vita mediante la truka (una macchina da presa verticale che produce effetti speciali e animazioni) a un piccolo universo denso di citazioni iconografiche e contaminazioni letterarie. In tutti e tre la presenza di Luca è costante e il tema stesso di tutti è dichiaratamente l'amore che da relazione tra innamorati si amplia in amore per il cinema, per l'arte, per la vita. Gli accostamenti e i rimandi tra i film "animano", danno anima all'insieme e restituiscono un'immagine se non inedita comunque poco evidenziata dell'opera di entrambi e, di nuovo, del loro rapporto, ovvero, di nuovo, del senso dell'arte per questa coppia inossidabile. A questi sei film dello scambio si aggiunge Glovis, un film inedito che Luca Maria Patella ha realizzato nel 2000 assemblando materiali vari del 1973, 1983 e 1994. Subito dopo il titolo - che allude alla lunetta affrescata Vertumno e Pomona del Pontormo nella villa medicea di Poggio a Caiano, in cui compare proprio la parola "Glovis", da leggersi al contrario come "Si volg(e)" - vi sono due diciture ulteriori che indicano bene la natura polimorfa e psico-scientifica del cortometraggio: "Minerale, animale, digitale" e "Materiali/Psichici". All'interno vi sono sequenze di un altro film dell'artista, il mai completato esperimento comportamentale Lu' capa tella, con Carlo Cecchi e Marino Masè. Glovis è, insomma, un mix tra il film d'artista e il documentario, con la voce dell'artista che commenta alcuni suoi lavori (per esempio le foto stenopeiche di Montefolle), sintetizzando in poco più di un quarto d'ora la sua attività poliedrica di alchimista dell'immagine. I film e i cortometraggi saranno proiettati grazie alla disponibilità della Fondazione Cineteca di Bologna Archivio Film. L'esposizione sarà visitabile fino al 7 dicembre 2022, da lunedì a venerdì con orario 18.30-21.00. Ingresso libero. Per informazioni: T. +39026705211, info@mariacalderara.itwww.mariacalderara.it.