Eccoci con lo speciale dedicato alle mostre. Proroga a Roma, Galleria Mucciaccia, della mostra “Allegory of Caritas”. Mostre alla Galleria Antonio Verolino a Modena e da Magonza ad Arezzo.
“Jan Fabre ALLEGORY OF CARITAS (An Act of Love)”
a cura di Melania Rossifino al 14 gennaio 2023
Galleria Muciaccia
Largo della Fontanella Borghese, 89 – Roma

Dato il grande successo riscosso, la mostra ALLEGORY OF CARITAS (An Act of Love), a cura di Melania Rossi, in corso alla Galleria Mucciaccia è prorogata fino al 14 dicembre 2022. Domenica 18 dicembre è prevista l’apertura straordinaria dell’esposizione dalle 10.00 alle 19.30.
La Galleria sarà chiusa nei giorni di domenica 25 dicembre 2022, 1° e 6 gennaio 2023, mentre sabato 24 e 31 dicembre 2022 la chiusura sarà anticipata alle ore 17.00. In mostra trenta nuove sculture in corallo rosso e una serie di inediti disegni di sangue di Jan Fabre: teschi da vanitas, cuori anatomici, croci e oggetti liturgici ma anche lo Yin e Yang e il nodo d’amore celtico, così come emblemi legati alla solidarietà e agli aiuti umanitari, e ancora oggetti che ricordano credenze popolari o vicende personali dell’artista. Il corpus di sculture in corallo rosso del Mediterraneo, concrezioni rosso fuoco che sembrano emerse direttamente dagli abissi della mente dell’artista, è un incontro poetico tra materia naturale e visionarietà artistica. Allo stesso modo, nei disegni realizzati dall’artista fiammingo con il suo stesso sangue, il fluido vitale è usato con abile maestria tecnica per raccontare la gestazione del figlio Django. Anche la mostra di Jan Fabre in corso nella sede londinese della galleria sarà prorogata fino al 14 gennaio 2023.
Mostra: Jan Fabre ALLEGORY OF CARITAS (An Act of Love)
Sede: Galleria Mucciaccia, Largo della Fontanella Borghese 89, Roma
Apertura al pubblico: fino al 14 gennaio 2023
Orari: lunedì– sabato, 10.00 – 19.30; domenica chiuso; chiuso 25 dicembre, 1° e 6 gennaio. Apertura straordinaria domenica 18 dicembre. Sabato 24 e 31 dicembre chiusura anticipata alle ore 17.00.
Ingresso gratuito. T. +39 06 69923801 | roma@galleriamucciaccia.it| www.mucciaccia.com
“IN BUONE MANI”
a cura di Irene Biolchini
fino al 12 febbraio 2023
Galleria Antonio Verolino
Via Farini, 70 ang. Piazza Roma – Modena

La Galleria Antonio Verolino di Modena presenta, fino al 12 febbraio 2023, "In buone mani", a cura di Irene Biolchini, una mostra che mette in discussione le tradizionali categorie di pittura, scultura, ceramica e tessuto, ponendo a confronto le ricerche di autori storicizzati e artisti contemporanei, accomunati da un nuovo modo di sentire e intendere la materia. Realizzata in collaborazione con la Galleria Giustini / Stagetti di Roma e la Fondazione Vittoriano Bitossi di Montelupo Fiorentino (FI). Il percorso espositivo comprende circa trenta opere di Bertozzi & Casoni, Rosanna Bianchi Piccoli, Enzo Cucchi, Alberto Gianfreda, Fausto Melotti, Davide Monaldi, Gio Ponti, Alessandro Roma, Andrea Salvatori ed Ettore Sottsass, oggetto di approfondimenti, incontri ed ibridazioni. «Nel percorso di mostra - spiega Irene Biolchini - artisti provenienti da diverse generazioni si confrontano per evidenziare come la ricerca materica non conosca "stagioni". In un momento in cui ceramica e tessuto sono protagonisti del racconto critico, sempre più appiattito sull'estetica della moda stagionale, questa esposizione presenta le ricerche della scena artistica italiana mettendo in luce un percorso a volte ancora "sotto traccia" e non sempre riconosciuto e inserito nelle storie del contemporaneo. Una traiettoria che mette in luce ricerche a lungo rimaste silenziose o entrate nella scena mainstream recentemente». Quattro le sezioni in cui si articola il progetto: "Miracolo a Milano. Ripensare la ceramica", un percorso incentrato sulla rinascita del materiale ceramico attraverso le opere di Gio Ponti (Milano, 1891-1979), Fausto Melotti (Rovereto, 1901 - Milano, 1986), Ettore Sottsass (Innsbruck, 1917 - Milano, 2007) e Rosanna Bianchi Piccoli (Milano, 1929), presente in mostra con un lavoro storicizzato, ma anche con una recente produzione in cui convivono porcellana e tessuto; "Ripensare l'oggetto" ovvero una serie di opere in cui l'oggetto d'uso viene negato da Alberto Gianfreda (Desio, 1981) e Andrea Salvatori (Faenza, 1975) per sostenere un ritorno ai valori plastici dei volumi; "Pittura all over" con Enzo Cucchi (Morro d'Alba, 1949) e Alessandro Roma (Milano, 1977), due pittori che portano tessuti e ceramica in una ricerca in cui il dato pittorico affronta diverse superfici e materie; infine "Pop a chi?" con Bertozzi & Casoni (Giampaolo Bertozzi, Borgo Tossignano, 1957; Stefano Dal Monte Casoni, Lugo di Romagna, 1961) e Davide Monaldi (San Benedetto del Tronto, 1983), nelle cui opere nulla è veramente come appare. La mostra sarà visitabile da lunedì a sabato ore 10.00-19.00. Per informazioni: T. +39 059237845, info@galleriaantonioverolino.com, www.galleriaantonioverolino.com. La Galleria Antonio Verolino, situata in pieno centro a Modena, prende vita nel 2015 dall'innata passione per l'arte del gallerista Antonio Verolino, che ha sapientemente sfruttato le competenze maturate nell'azienda di famiglia, riconosciuta come una delle più importanti realtà dell'antiquariato tessile di arazzi e tappeti, sia in campo nazionale che estero. Da qui, l'intento preciso di coniugare l'arte contemporanea in tutte le sue forme (pittura, scultura e fotografia) al manufatto tessile.
“ANOTHER PLACE
photography, painting, music – landscape”
fino al 10 marzo 2023
Magonza
Via Mazzini, 12 – Arezzo

Another Place. Photography, painting, music – landscape è la collettiva organizzata da Magonza, in collaborazione con l’associazione culturale Le Nuove Stanze, volta ad indagare diverse modalità stilistiche ed espressive di interpretazione del paesaggio. «La nostra coscienza ha bisogno di una nuova totalità, unitaria, che superi gli elementi, senza essere legata ai loro significati particolari ed essere meccanicamente composta da essi – questo soltanto è il paesaggio» (Georg Simmel). Il paesaggio non è qualcosa di dato, non coincide con il concetto di natura, ma è «una situazione scelta o creata attraverso il gusto e il sentimento» (Alain Roger). Operando una cesura rispetto alla lettura romantica, gli artisti colgono, attraverso la fotografia, la pittura e la musica, aspetti del reale – dell’uomo e insieme della natura – che si manifestano in analogie, discordanze, distopie. «I put a record on and then left. The record was much too quiet but I couldn't reach to turn it up and it was raining outside ... I suddenly thought of this idea of making music that didn't impose itself on your space ... but created a sort of landscape you could belong to». Le parole di Brian Eno su Discreet Music – traccia che fa sottofondo alla mostra e disegna un fil rouge sonoro e concettuale tra tutti i lavori esposti – introducono alla nascita dell’ambient music. La scrittura musicale di Discreet Music – rappresentata dal diagramma di flusso autogenerativo sperimentato da Eno – è esposta qui come traccia visiva, esemplare di un nuovo approccio compositivo, che ha permesso di superare la “forma canzone” (Another Green World) e indirizzarsi verso la creazione di un paesaggio sonoro in cui stare, aleatorio, da ascoltare in silenzio o non ascoltare affatto. Il tema del paesaggio e alcune specifiche serie di Mario Giacomelli – come Presa di coscienza sulla natura, Storie di Terra o Motivo suggerito dal taglio dell’albero – ritrovano sintonie formali in alcuni Sacchi, Combustioni, Cellotex, nel Cretto qui esposto, e anche nell’opera di Land Art del Grande Cretto di Gibellina di Alberto Burri (in mostra con gli scatti di Aurelio Amendola), in una rielaborazione del reale che appare convenzionalmente astratta ma non per questo meno afferente all’uomo e alla sua condizione. A questo dialogo, a cui Magonza aveva dato luce nella mostra organizzata al MAXXI di Roma (2021-22) si aggiunge il confronto con Olivo Barbieri che, con Giacomelli, condivide una lettura del paesaggio sperimentale, tra i primi anch’egli a lavorare con la fotografia aerea. Le opere di Barbieri, dalla serie site specific, si distinguono per la convivenza inedita di soggetti/oggetti percepiti come fossero proposte progettuali. La prassi pittorica per sottrazione di Abel Herrero, espressione di un’estetica misurata e mai virtuosistica, indaga l’elemento della natura in rapporto con l’uomo, in particolar modo il mare, che – in quanto limite – diventa il soggetto di un paesaggio saturo di senso e insaturo di non senso. Dall’altra parte Nevio Mengacci si confronta con una pittura materica dalle tonalità diverse di blu e bianco, da cui emergono cosmologie lontane, ma allo stesso modo cieli vicini e conosciuti. Paesaggi visionari, memorie ancestrali, riferimenti magici, storici e mitologici sono quelli che appaiono nei lavori di Giuliana Cunéaz. Una possibilità differente di mondo, il quale resta ancora una volta lo scenario improvviso e inaspettato dell’evento traumatico, come evidenzia nuvola. ultimo atto di Michele Alberto Sereni. Il paesaggio diviene pure, nella sua accezione più vicina all’uomo, la rielaborazione visiva di un vissuto (accade nell’opera di Renato Ranaldi) – e mai come oggi, forse, l’immagine-paesaggio, tramite foto e occasioni pubblicitarie, è così diffusa. Flavio Favelli utilizza delle cartoline originali creando dei collage che invitano l’osservatore a ragionare su simboli e narrazioni iconiche appartenenti al nostro passato. La mostra è il risultato di una selezione di nuclei di ricerca sul paesaggio che nel corso degli anni sono stati affrontati e approfonditi dalla casa editrice Magonza. In sede di esposizione, inoltre, una sala sarà dedicata a una selezione di grafiche, opere multiple, bozzetti, libri d’artista di Nicola Carrino, Marco Gastini, Franco Giuli, Paolo Icaro, Jannis Kounellis, Sergio Lombardo, Francine Mury, Klaus Münch, Claudio Parmiggiani.
photography Aurelio Amendola | Olivo Barbieri | Giuliana Cunéaz | Mario Giacomelli | Michele Alberto Sereni | painting Alberto Burri | Flavio Favelli | Abel Herrero | Nevio Mengacci | Renato Ranaldi | Nemo Sarteanesi | Giuseppe Uncini | music Brian Eno
sarà inoltre esposta una selezione di opere multiple, bozzetti, libri d’artista di Nicola Carrino | Marco Gastini | Franco Giuli | Paolo Icaro | Jannis Kounellis | Sergio Lombardo | Francine Mury | Klaus Münch | Claudio Parmiggiani | Jano Sicura
Orari di apertura - dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.30) sabato e domenica su appuntamento
Informazioni: Magonza, mail: redazione@magonzaeditore.it – tel. +39 0575 042992
