Un itinerario alla scoperta delle antiche miniere di lignite della Valnerina con apertura di un nuovo progetto nella Giornata Nazionale delle Miniere con una passeggiata che ha portato a visitare anche il castello di Buonacquisto.

È stata celebrata domenica 28 maggio, a Buonacquisto di Arrone (Tr), la XV edizione della Giornata Nazionale delle Miniere, con una passeggiata che ha portato i tanti partecipanti a visitare il “Parco Minerario Valentino Paparelli” e il castello di Buonacquisto per poi trovarsi a “Ponte la Trocia” dove sotto il fitto bosco di querce, si è tenuto il “Pic nic del Minatore”, accompagnato dalla musica di Interamna Folk.
Una giornata – organizzata dall’Associazione “Buonacquisto Insieme” in collaborazione con il Comune di Arrone, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni ed il patrocinio della Provincia di Terni – che è stata un’occasione di promozione e valorizzazione del “Parco Minerario Valentino Paparelli”, importante esempio di archeologia industriale, del territorio di Arrone, ma che è stata anche l’occasione per presentare al pubblico il nuovo progetto di identità visiva del sito archeologico–industriale ed inaugurare il percorso di visita al Parco Minerario di Buonacquisto costituito da pannelli didattici e segnaletici installati lungo il percorso stesso.

Il castello di Buonacquisto è oggi un silenzioso borgo immerso nel mare boscoso dell’Appennino, dove però fino al 1957, echeggiava il fragore di una ferrovia mineraria e venivano ospitati centinaia di minatori provenienti da tutta Italia per estrarre la lignite con cui alimentare le Acciaierie di Terni e per produrre calce da costruzione. Nel percorso di avvicinamento alle miniere di lignite di Buonacquisto, alla base del Monte Rotondo, è possibile ammirare i resti dell’insediamento dei minatori: i piloni della fornace, gli alloggi, l’imbocco della miniera, la massicciata della ferrovia Decauville; un patrimonio di archeologia industriale a cielo aperto, oggi immerso nel silenzio della natura, che si affaccia con vedute sul Lago di Piediluco.
È possibile effettuare visite guidate, su prenotazione al tel. 3278877923, grazie ai volontari dell’Associazione “Buonacquisto Insieme”.
LE DICHIARAZIONI “Il progetto per il Parco Minerario di Buonacquisto nasce dall'esigenza di creare un'identità visiva del sito archeologico–industriale finora mai realizzata – hanno commentato dalla Molly&Partner, agenzia di comunicazione e design che ha ideato la nuova identità visiva - Progettazione e coordinamento, oltre che dotare il Parco di una sua effettiva ed originale identità visiva, vanno a supporto di una notevole ricerca storica, sociale ed antropologica, ricchissima di materiale di archivio, già realizzata in passato. Abbiamo utilizzato la “M” di miniera come segno distintivo, che riprodotta specularmente rispetto all'asse orizzontale, crea per ambiguità, la suggestione di un sopra e di un sotto interscambiabili. Le realtà ipogea e apogea del mondo minerario. Anche la scala cromatica utilizzata prevede solo una bicromia: nero e giallo; a rappresentare il buio e la luce come vissuti dai minatori che qui hanno lavorato e vissuto”. “Stiamo investendo nella promozione e valorizzazione del Parco Minerario Valentino Paparelli – ha dichiarato Fabio Di Gioia, Sindaco di Arrone – nell’ottica di inserire le “Miniere di Buonacquisto” all’interno del circuito del turismo di archeologia industriale della Valnerina. Stiamo provvedendo al rifacimento totale del sito, a rendere fruibile e visitabile il primo tratto della miniera, a ristrutturare tutta la parte immobiliare esterna di proprietà pubblica che fa riferimento alla miniera; al rifacimento totale del sentiero che dal borgo di Buonacquisto porta al sito archeologico ed anche alla realizzazione di un sistema multimediale e di una struttura turistico-ricettiva”.

Dal sito Vivi Terni (Portale turistico del Comune di Terni)
Situato tra Polino e Piediluco, ad un’altezza di 700 metri, il piccolo paese di Buonacquisto (frazione del Comune di Arrone) è frequentato da escursionisti che percorrono i suggestivi itinerari naturalistici che attraversano questo territorio. In questa località, che oggi conta meno di un centinaio di residenti, tra gli anni venti e la fine degli anni cinquanta dello scorso secolo arrivarono lavoratori provenienti da diverse regioni d’Italia attirati dalla fiorente attività dell’estrazione della lignite, iniziata poco dopo che ne venne scoperto fortuitamente il giacimento. Allo sfruttamento degli strati di lignite di superficie seguirono presto i lavori per la realizzazione delle prime gallerie. Lo sviluppo dell’attività comportò la costruzione del tracciato per una ferrovia Decauville per il trasporto del combustibile dall’area delle escavazione, che sostituì quello con i muli. Nel secondo dopoguerra con il graduale abbandono dell’utilizzo della lignite, cessò su tutto il territorio nazionale la relativa attività estrattiva determinando la chiusura nel 1957 della miniera di Buonacquisto. Per recuperare e valorizzare le testimonianze relative a questa pagina della storia economica e sociale locale, è stato allestito il “Parco Minerario”, con un percorso didattico che include le aree della coltivazione a cielo aperto, gli accessi alle miniere, la casa colonica dove alloggiavano i minatori forestieri, le cave e il tracciato ferroviario. Il borgo possiede un nucleo medievale risalente probabilmente alla fine dell ‘800, la cui fortificazione fu edificata intorno all’ XII secolo. Il curioso toponimo sembra che derivi dal commento ironico che fece uno dei soldati che conquistarono questo Castello- originariamente denominato Tercono-, il quale rendendosi conto che era un luogo assai povero affermo’: “abbiamo fatto proprio un buon acquisto!” E con questo nuovo nome il Castello nel corso del XIV secolo entrò tra i domini di Spoleto, riacquisendo la propria autonomia da questa città nel 1519 con gli “Statuta Castra Bonacquisti”. Mantenne parte della propria autonomia quando fu un appodiato del Comune di Arrone, al quale fu aggregato definitivamente dopo la nascita del Regno d’Italia.
Nel centro storico accanto alla porta castellana si trova la chiesa dedicata al Patrono, San Venanzio, che è raffigurato, insieme alla Madonna col Bambino e Santa Maria Maddalena (alla quale la chiesa era consacrata in passato) nell’affresco sopra l’ingresso. L’originario edificio romanico fu rimaneggiato e decorato con un ciclo di affreschi nel corso del XVI secolo.
