Un collettivo di ritrattiste: cinque giovani donne di fine settecento che si giurano solennemente di “vivere della propria arte” e segnano un capitolo originale e finora inedito della storia dell’arte francese ai tempi della grande rivoluzione.

FRAGONARD JEANNE ÉLISABETH CHAUDET, JEUNE FILLE TENANT LE SABRE DE SON PÈRE, SALON DE 1817

Cinque giovani donne della fine del ‘700 si giurano solennemente di “vivere della propria arte” e segnano un capitolo originale e finora inedito della storia dell’arte francese ai tempi della grande rivoluzione.
Curata da Carole Blumenfeld, la mostra  “Je declare vivre de mon art” aperta al pubblico fino a domenica 8 ottobre 2023  al Museo Fragonard di Grasse (14, rue Jean Ossola), racconta la curiosa storia di quattro sorelle Marie-Victoire, Marie-Élisabeth, Marie-Geneviève e Marie-Denise Lemoine nonché della loro cugina Jeanne Elisabeth Gabiou unite dalla stessa passione (e talento) per la pittura e da uno stile di vita da collettivo ‘bohemien’ in seno alla Rivoluzione Francese.
Allieva della quasi contemporanea Elisabetta Vigée-Le-Brun (pittrice ufficiale della regina Maria Antonietta) la primogenita Marie-Victoire Lamoine si era fatta notare sulla scena artistica parigina nel 1779, con il suo ritratto della principessa di Lamballe esposto al Salon de la correspondance.

FRAGONARD M V LEMOINE PORTRAIT GENLIS

Presto sarà lei a fare da guida a sorelle e cugina, altrettanto dotate di gusto e talento pittorico, trasformando in atelier la comune abitazione nel cuore del quartiere del Palais-Royal, in rue Traversière, oggi rue Molière.
Trascurando le convenzioni le giovani donne formarono un gruppo eccezionale i cui successi artistici riuscirono a far fronte ai profondi mutamenti della società negli ultimi decenni del ‘700.
A partire dal Direttorio, infatti, le opere dell’atelier Lemoine-Gabiou giocano con i confini del ritratto e della scena di genere trasferendo messaggi politicamente impegnati.
Che si esprimessero sulla fragilità dell’infanzia, sulle qualità morali e fisiche della donna dell’epoca o semplicemente sull’attualità politica, le sorelle Lemoine e Jeanne-Élisabeth utilizzavano un linguaggio sottile destinato agli iniziati.

FRAGONARD M V LEMOINE, PORTRAIT D’HENRI GABIOU À LA MICHE DE PAIN, VERS 1790

Per decifrare il significato di alcuni dei loro messaggi, era necessario tessere legami tra le composizioni di Marie-Denise e Jeanne-Élisabeth o di Marie-Victoire e Jeanne-Élisabeth, e per altri era necessario essere appassionati di letteratura e teatro contemporaneo.
Se la loro traiettoria un po’ romantica offre uno spaccato originale della loro epoca, lo studio delle loro carriere infrange anche molti pregiudizi sulle donne artiste nel periodo rivoluzionario.
Dottore in storia dell’arte e ex-borsista dell’Accademia di Francia a Roma, Carole Blumenfeld è specialista della pittura francese delle fine del Settecento e dell’inizio dell’Ottocento. 
Autrice di una monografia su Marguerite Gérard, per la quale ha ricevuto il Mellor Prize del National Museum of Women in the Arts, lavora da 2013 per il Palais Fesch-Musée des Beaux-arts d’Ajaccio.

JE DECLARE VIVRE DE MON ART
A cura di: Carole Blumenfeld
Museo Jean-Honoré Fragonard - 14, rue Jean-Ossola, Grasse
fino a domenica 8 ottobre 2023
Tutti i giorni 10-13 e 14-18.30. Chiuso Domenica.
Ingresso libero
Fragonard
Fondate a Grasse nel 1926 da Eugène Fuchs, le profumerie Fragonard devono il loro nome al pittore Jean-Honoré Fragonard. Un omaggio alla raffinatezza delle arti del XVIII secolo e, allo stesso tempo, un rimando alla cittadina della Costa Azzurra, sulle colline a nord di Cannes, conosciuta fin dal 1500 per la sua industria profumiera. Da allora essenze e arte sono indissolubilmente connesse all’attività museale della Maison con quattro sedi espositive tra Grasse e Parigi.