Intervista con la pianista e compositrice ligure con la quale abbiamo parlato del suo ultimo lavoro dal titolo “Il viaggio”, di musica in generale e del suo impegno sociale. “Mi piace lasciarmi ispirare da tutto ciò che mi circonda…”.

Ciao Veronica, ci puoi raccontare cosa si cela dietro il titolo del tuo nuovo album, “Il viaggio”?
Ho scelto questo titolo perché attraverso questo album vorrei invitare gli ascoltatori a guardarsi dentro e ad intraprendere un viaggio interiore guidati dalla musica. In particolar modo vorrei si soffermassero a riflettere su tematiche legate all’ambiente.

Dove trai ispirazione per i tuoi brani?
Mi piace lasciarmi ispirare da tutto ciò che mi circonda, tuttavia, la maggior fonte di ispirazione per la mia musica è il mare, vivendoci praticamente di fronte, mi risulta piuttosto facile osservarlo!Mi piace ascoltare il suono delle onde, guardare i gabbiani, meditare e tradurre tutti gli stimoli esterni che ho assorbito in musica.

Attraverso i tuoi brani cosa vuoi trasmettere a chi ti ascolta?
Sono composizioni che vogliono fare riflettere, vorrei trasmettere agli ascoltatori il mio amore per la natura ed invitarli a prendersi maggior cura dell’ambiente che ci circonda, perché si può vivere in un mondo migliore rispettandolo.

Cos’è il viaggio per Veronica?
Il Viaggio per me è il risultato di un forte periodo di introspezione personale. Racchiude tanti momenti ed emozioni e questo si riflette poi nel mix dei vari stili presenti al suo interno, si passa dal pop alla musica celtica, dal classico fino al contemporaneo. Potrete conoscere tante sfaccettature di Veronica!

Hai scelto recentemente di suonare in luoghi dove l’ambiente naturale è capace di unirsi con la musica: ci spieghi questa scelta?
Da sempre la natura è fonte d’ispirazione per la mia musica, volevo regalare agli ascoltatori un’esperienza immersiva nel mio mondo artistico. Ho infatti avuto il piacere di potermi esibire in due splendide location, a Bordigheranella bellissima cornice naturale dell’anfiteatro della Rotonda di S. Ampelio, di fronte al mare e a Borgo Corsignano in provincia di Arezzo, per Aspettando Naturalmente Pianoforte, nella suggestiva valle del Casentino.

Ci puoi parlare del tuo impegno sociale?
Mi fa davvero molto piacere poter aiutare con la mia musica chi ha bisogno. La prima volta che ho avuto la possibilità di impegnarmi nel sociale è stato grazie all’Unicef della provincia di Imperia, il quale ha organizzato un concerto a favore dei terremotati di Haiti, dopodiché nel corso degli anni ho partecipato a tanti altri eventi benefici, per il terremoto a finale Emilia, per il crollo del ponte Morandi e per raccogliere fondi durante il periodo del COVID. Ed ora, con questi due concerti, ho voluto raccogliere fondi per gli alluvionati di Faenza.

Come rispondono i giovani a brani strumentali?
Sono molto felice di vedere che anche i giovani apprezzano questo tipo di musica. Spero di poter essere d’ispirazione per tanti di loro.

Non hai mai avuto la “voglia” di unire alla tua musica un testo?
La musica parla un linguaggio universale, non credo abbia necessariamente bisogno di parole. Mi piace raccontare emozioni, momenti vissuti e tante altre cose tramite le note, creare tanti piccoli racconti diversi attraverso uno stile ed un altro, come un cantastorie ma senza parole.

Stai già lavorando a nuove composizioni?
Sì, sto già lavorando a nuove composizioni e non vedo l’ora di farvele ascoltare!

Ringraziamo Veronica per la disponibilità e Valeria Mauloni di Parole & Dintorni per la collaborazione.