Il 6 agosto si esibito per l’ultima volta live e tra le tante sorprese, sul palco anche Jungkook, Jimin e RM. Le ultime tappe ci ha mostrato letteralmente il punto di arrivo di un lungo percorso che ha caratterizzato tutta la carriera e la vita personale di questo straordinario artista.

Il 6 agosto si esibito per l’ultima volta live Suga dei BTS prima del suo arruolamento al servizio militare, spoilerato da lui stesso durante la sua live post concerto e ufficializzato dalla Hybe solo poche ore dopo.
Iniziato ad aprile a New York, il tour doveva concludersi con due spettacoli a Seoul al Jamsil Indoor Stadium, ma proprio in quell’occasione Min Yoongi aveva annunciato che sarebbe stato esteso per altri 3 giorni.
Il D TOUR ‘D-DAY’ THE FINAL ci ha mostrato letteralmente il punto di arrivo di un lungo percorso che ha caratterizzato tutta la carriera e la vita personale di questo straordinario artista.
Un crescendo fatto di sacrificio che diventa riscatto e che ha raggiunto il suo culmine davanti a quella “porta” finalmente aperta. Ci sono voluti tanti anni e 28 concerti prima che il simbolo della sua fragilità, paura e rabbia fosse finalmente superato. Un percorso che attraverso i testi dei primi mixtape, e le immagini forti degli MV trova finalmente il suo lieto fine su quest’ultimo palco.

Niente è stato lasciato al caso.
Gli ospiti tra il pubblico dal primo all’ultimo giorno a Seoul hanno visto alternarsi le persone a lui più care.
La famiglia, i membri del suo gruppo, compresi J-Hope e Jin attualmente nel vivo del loro servizio militare, e gli ARMY provenienti da tutto il mondo.
Una nuova setlist rispetto alle date precedenti, adattata anche per la presenza di alcuni dei membri dei BTS che si sono esibiti con lui.
Un incastro tanto perfetto che andando letteralmente in tilt nell’ultima parte dell’esibizione di domenica, ha reso la parte conclusiva del tour uno dei momenti più alti, intensi ed entusiasmanti.
Una delle apparizioni più attese è stata la presenza di Jungkook per la prima delle 3 date. I due artisti hanno infuocato il palco sulle note di Burn it.

Un’intesa fantastica fatta di rispetto reciproco e amicizia riassunta nel sorriso di Yoongi alla vista del maknae, che ha poi proseguito l’esibizione da solo con la sua hit “Seven”.
Il secondo giorno invece è andato in scena quello che gli ARMY attendevano dal 3° Muster del gruppo, quando Jimin si era unito a Suga per un’interpretazione speciale di “Tony Montana“, tratta dal suo primo mixtape come Agust D del 2016.
Un’esibizione iconica che ha assolutamente scosso il pubblico.
Dopo il loro pezzo collaborativo, Jimin ha proseguito la performance con la seducente interpretazione del suo singolo di debutto solista “Like Crazy“.
Non prima di aver stemperato la temperatura con un simpatico siparietto di rimbrotto alle “maniere” poco consone del suo hyung, colpevole di non aver introdotto il suo ospite sul palco.

Dopo Jimin e Jungkook, domenica è stato RM ad unirsi al collega della rap line del gruppo.
RM e Suga hanno cantato insieme Strange.
Il leader dei BTS ha poi sorpreso i suoi fan presentando una sua traccia inedita, “You Are My Dandelion, I See You Comeback To Me“.
La canzone è stata presentata come un nuovo progetto al quale starebbe lavorando con altri artisti.
E se anche voi avete notato qualcosa di familiare nella selezione dei testi, effettivamente Burn it, Tony Montana e Strange sembrano proprio voler convogliare l’attenzione degli spettatori su quell’anagramma che ha forgiato il suo destino: BTS.
Sebbene il rapper non fosse propriamente in forma durante quest’ultima esibizione, ha regalato ai suoi fan una performance potente.

Talmente tanto da sopraffare lui stesso che durante l’interpretazione di Snooze ha perso totalmente il controllo delle sue emozioni.
Un momento talmente intenso, con un pianto liberatorio, uno sfogo che ha messo in luce la vulnerabilità di questo giovane ‘guerriero’ che ha saputo raggiungere il suo sogno con forza e tenacia.
Che ha lottato contro le sue fragilità non facendone mai un mistero.
D’altronde lo stesso album “D-DAY”, ultimo della trilogia di Agust D, alterego di Suga, è stato scritto con l’intenzione di liberarsi proprio dalle catene del suo passato.
E con AMYGDALA, sicuramente il pezzo più toccante e impegnativo, Yoongi tocca il punto più delicato della sua anima. Piange, lotta, e si libera completamente, incoraggiato dai cori “Yoongi saranghae” dei suoi fan.

Ma prima di chiudersi alle spalle quel capitolo di vita chiamato Agust D, Yoongi segna un altro gol al già fragile equilibrio degli spettatori in sala e che lo hanno seguito in diretta streaming.
Rivela finalmente il suo tatuaggio dell’amicizia. E non poteva che essere nel punto più significativo del suo corpo. La sua spalla ferita. Un 7 piccolo e discreto. Il simbolo di quanto una ‘famiglia’ acquisita e la musica lo abbiano salvato!
FUTURE IS GONNA BE OK