La curatrice d’arte e poetessa comasca nonché nostra collaboratrice Maria Marchese ci racconta, ancora una volta, con il suo caratteristico stile di scrittura, dell’artista Angelo Orazio Pregoni e di una sua opera. Un nuovo articolo tutto da leggere e da scoprire.

Che effetto ti ha fatto rivedere la serie Gender dopo così tanto tempo?

  • mi chiede Angelo Pregoni, pochi giorni fa.
  • Mah, —rispondo io, — bello—.
  • Ok — emoticon “pollice alzato” fa Angelo.
mEternity e G-Love

Un attimo dopo, la mia mente corre al 19 Maggio 2023, ossia al giorno in cui Pregoni mi invia la foto di “mETERNITY”, una madre in dolce attesa, e al profumo dei marshmallows che ho intravisto tra i suoi rosati e candidi umori cromatici.

Da quel momento in poi, i miei pensieri ripercorrono, in una sorta di rewind, immagini a ritroso…

Finisco in una centrifuga, in cui appaiono davanti ai miei occhi, come flash disordinati, un bambino, il pennello che sussulta sulla tela, il pigmento, la parola watery green , la pelle tesa, la tensione del braccio di Pregoni  che rimpolpa e distende il colore a olio, una mammella e una guancia, Monnalisa e il suo sguardo enigmatico, Pregoni con la parrucca bionda e un seno in bella vista, una cravatta, la chiralità  e Levi

  • È assordante —penso.

Respiro e rivedo, in ordine, tutte le opere fino alla serie “Not binary”, nata a Maggio 2021 e terminata nel Maggio del seguente anno:

penso —Dite formaggio —.

Il barbaro o deride senza riserve o venera senza riserve. La civiltà è un sorriso che mescola con discrezione ironia e rispetto.

N. G. Davila

Angelo Orazio Pregoni

Il “cheese” sono la mamma, il cui ventre teso accoglie due pieni seni, rispettosamente custoditi da una velata veste, oppure la geniale e timida giovane levantina “Rough black and bright RB&B“, lo sono le labbra che suggono, di “Creamy taste and fusion CT&F”, o il ventoso zaffiro che raggrinzisce la pelle dell’anziana donna dell’est…

Ma formaggio no, quello è un gioco, è ironia, stupore, cipiglio, impatto: è la serie Gender – Not Binary.

Così vedo Pregoni catturare lacrime acriliche, contenerle e foggiarle per raccontare i profili, fisici e non, di una personalità camaleontica e apolide.

  • Angelo ciao, ho pensato a quello che mi hai chiesto — dico, — mi mancava quel tuo lato giocoso, confondente e identificativo, rispettoso e ilare, lo stridore che pacifica o fa scappare, sì, ti ho trovato ancora lì, dove le tue mille facce incensano la dignità umana.
  • Sono d’accordo con te, Maria —.

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