Nuovo appuntamento con la segnalazione di alcune ultime novità discografiche: singoli, EP, album. Buona lettura.

le segnalazioni di oggi
LETI DAFNE - “SONO TORNATA”
ROCKARDÌA - “PADRONE DEL DESTINO”
ANSIAH - “MK ULTRA”

LETI DAFNE
“SONO TORNATA”
Sono tornata” è il nuovo singolo di Leti Dafne uscito per ED Music RecordingEgiuann in società con Daze, del gruppo Jaywork. Il ritorno musicale dell’artista, dopo il periodo della pandemia, in cui tutto il mondo è rimasto bloccato. «La sensazione, comune a molte donne sopra i 45, di avere ormai poco da offrire. Questa società spesso passa messaggi come: “l’uomo matura e migliora come il vino, la donna invece è destinata ad invecchiare ed essere poco attraente”» afferma l’artista. Leti Dafne torna più incattivita che mai, con il suo rap sfacciato e irriverente. Torna con i capelli grigi e dichiara: «Eh già, questa società mi vorrebbe come nonna Papera a sfornare dolci e invece sforno rime cattive però come Maga Magò». La produzione è firmata dallo stesso Egiuann e da Marino Armeno che hanno proiettato le liriche in una fusione di sonorità classiche e hip hop moderne. Viene invitata ad esibirsi come ospite al Premio Tenco nella serata di sabato 21 ottobre in occasione dell’assegnazione delle Targhe Tenco 2023.

Letizia Sperzaga, in arte Leti Dafne, è stata per 20 anni cantante lirica, e ha debuttato in molti ruoli operistici. È anche autrice teatrale, vincitrice di numerosi premi letterari. Dal 2015 scrive canzoni sue. È l’unica musicista al mondo a mischiare due generi molto lontani: il rap e la lirica. Nonostante la formazione classica ha sempre amato il rap fin da ragazzina, ed è convinta che con la buona metrica si possa veicolare qualsiasi tipo di messaggio. Nata a Cremona nel 1974, è diplomata in canto lirico presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma, e laureata presso l’Istituto di Alta Formazione Artistica a Parma. Ha frequentato l’Accademia di Arte Scenica per cantanti lirici a Modena. Ha insegnato canto lirico e leggero in numerose scuole e accademie musicali.  Pur amando molto l’Opera lirica ha sentito l’esigenza di creare qualcosa di nuovo, di suo, che “svecchiasse” la Lirica pur nel rispetto della tradizione. Leti Dafne attualmente collabora con le etichette ED Music e Jaywork. Un altro argomento che tratta spesso nei suoi brani è la disparità di genere, certamente con un punto di vista femminile, che nel rap è molto raro. Occupandosi anche di divulgazione, ha creato anche una serie di video chiamata “Opere in 2 minuti” che raccontano in breve la trama delle Opere liriche in forma rap.

ROCKARDÌA
“PADRONE DEL DESTINO”
La band lodigiana ha nel proprio DNA una caratteristica distintiva: miscelare con originalità l’attuale sound internazionale hardcore e post hardcore punk, con testi in italiano diretti e “spietati”. Un mix esplosivo e unico rappresentato alla perfezione dal nuovo singolo “Padrone del destino”, quarto singolo del 2023 targato Rockardìa, a conferma che la band ha tutte le carte in regola per emergere nell’attuale contesto punk italiano. “Padrone del destino” è un brano energico con un testo che esprime la spensieratezza ruvida e a tratti malinconica, di chi vive senza pensieri, godendosi i piccoli momenti della vita, fin quando non ci si sveglia al mattino, da soli, consapevoli di non avere realizzato niente e che i “piaceri di una sera”, non sono bastati. La morale è altrettanto semplice: tutti desideriamo qualcosa di meglio, ma non possiamo vivere di sogni infranti e occorre porsi degli obiettivi e darsi da fare per raggiungerli.

“Il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno. Il vostro futuro è come ve lo creerete, perciò createvelo buono!” diceva “Doc” Emmett Brown nel celebre “Ritorno al futuro – parte III”, bisogna solo essere consapevoli di non essere schiavi, ma PADRONI del proprio destino.
I Rockardìa sono un gruppo melodic hardcore punk italiano formato a Casalpusterlengo (Lodi) nel 2011, dal frontman Paolo “Zake” Zappella e dal chitarrista Mattia “Frasco” Fraschini. Dal 2022 completano la formazione il bassista Gianbattista “Titta” Genco e il batterista Michele “Mike” Danieletto. Il gruppo ha fatto il proprio esordio in studio di registrazione nel 2017. Sin dalla sua formazione la band si è distinta per la centralità delle melodie, la scelta di cantare in italiano e lo scrivere dei testi legati alle esperienze personali utilizzando un linguaggio semplice e diretto.

ANSIAH
“MK ULTRA”
Esce venerdì20 ottobre per Artist First “MK ULTRA”, il nuovo singolo di Ansiah. Il giovane e misterioso artista controcorrente torna con un brano cupo, a metà tra il rock e l’elettronica, che racchiude al suo interno una metafora disturbante sulla società in cui viviamo. Nel testo di “MK ULTRA” Ansiah rapporta la realtà in cui viviamo oggi alle sperimentazioni illegali e clandestine operate dalla CIA, tra gli anni Cinquanta e Settanta, su esseri umani inconsapevoli per cercare di scoprire come ottenere il controllo delle menti. Come dice il testo stesso, Ansiah sente che: “Siamo cavie, cavie in una stanza di vetro/stanno lì a guardare nascosti dietro lo schermo/ siamo cavie, cavie, ma so che poi sarà meglio / mi hanno detto sarò libero se resto zitto e fermo”.

Racconta l’artista: “Il mio brano ‘MK ULTRA’ è un viaggio tra la realtà e la paranoia, è una metafora che parte da qualcosa di realmente successo per raccontare quel senso di privazione, smarrimento e apatia che spesso sentiamo nella nostra società. La mia canzone vuole abbracciare chi non ha più paura né niente da perdere”. Una nuova consapevolezza, uno sfogo ribelle che mira a indebolire le convinzioni più profonde, che esorta a svegliarsi e prendere una posizione in una società sfaccettata e smarrita come quella in cui viviamo. “MK ULTRA” è un urlo nel silenzio.
Ansiah , Classe ‘93, nasce a Caserta e proprio lì muove i primissimi passi nell’ambiente underground. Si definisce un alieno, inteso come individuo che non trova il proprio posto nella società, nella quale non riesce a rispecchiarsi. Controcorrente, misterioso. Da piccolo si innamora dell’Hip Hop ma non è un fan della old school, alla quale preferirà sempre il rap contaminato da altri generi. Crescendo sposta l’attenzione sul punk e il Metal ma anche, e soprattutto, sulla techno e la drum’n’bass. Questo “dualismo” tra rock ed elettronica è alla base della maggior parte dei suoi lavori. I testi, a volte “violenti” e provocatori, raccontano tutto il malessere, i dubbi e la rabbia dell’artista. Ansiah porta con sé un immaginario misterioso, cupo, quasi grottesco, eppure così simile alla realtà da far crescere la voglia di ribellarsi.