Intervista con l’autore del romanzo “Quando una foglia ingiallendo non cade” edito da Monna Lisa che ci ha raccontato della sua ultima fatica e del suo “scrivere”.

Con una narrazione coinvolgente, l’autore Roberto Emanuele Scollo, trasporta il lettore a scoprire il suo nuovo romanzo Quando una foglia ingiallendo non cade edito da Monna Lisa.

Presenti pure il tuo libro…
“Quando una foglia ingiallendo non cade”, pubblicato da PUBME Collana Monna Lisa: Nell’opera, in relazione al protagonista, si racconta un modo di calpestare la terra diverso da quello praticato in età di lavoro, relegato ad un margine lontanissimo e mai rinnegato: un dolce dormicchiare, caratterizzato dal fare le piccolissime cose di un qualsiasi giorno in un luogo poco addomesticato. La distanza, quasi artistica, da persone, cose, strumenti o dispositivi tenderà a ridursi con l’incontro di una donna fantino, che lo porterà a volere calpestare un nuovo sentiero con le vesti di volontario.

Quando ha iniziato a scrivere e cosa vuole comunicare con questo suo scritto?
Se per scrivere s’intende redigere un’opera creativa, soltanto qualche anno addietro. In questo scritto si evidenzia la possibilità di cambiare, di rivedersi, di trasformarsi, anche di crescere, in particolare per chi abbandona il lavoro retribuito per limiti di età, sempre che una voglia in tal senso insorga dominante.

C’è un genere di libro che non scriverebbe mai? Perché?  Non ho preclusioni di sorta in relazione al genere.
Quali ricerche ha compiuto per questa stesura? Ho privilegiato le osservazioni di persona sul campo, le domande a chi era nelle condizioni, oggettive e soggettive, di dare informazioni certe, la ricerca e quindi la lettura di alcuni documenti selezionati. 

Cos’ha amato maggiormente durante la stesura?
In verità preferisco l’idea e la sua progettualità, perché l’atto di scrivere in modo creativo non mi riesce affatto facile.  

Se dovesse ascoltare una canzone, durante la scrittura, cosa sceglierebbe e quale si adatterebbe al suo libro?
Non ascolto musica da tanti anni, neppure in macchina quando viaggio, sebbene a suo tempo abbia frequentato anche stadi, arene e palazzetti dello sport dedicati a eventi musicali, alcuni di rilievo tra l’altro. Comunque, se dovessi ascoltare una canzone, sceglierei “Spunta la luna dal monte” di Pierangelo Bertoli & Tazenda, la quale, per un determinato verso, potrebbe agganciarsi al libro appena pubblicato.