L’opera, restaurata nell’ambito di Restituzioni 2022, programma di salvaguardia e valorizzazione di Intesa Sanpaolo, sarà esposta nuovamente al pubblico dal 23 Novembre nel nuovo posizionamento in Sala 4.

Dal 23 Novembre 2023 sarà possibile ammirare nuovamente alla Pinacoteca Ambrosiana a Milano il Cartone “La Battaglia di Costantino” di Giulio Romano dopo un restauro avvenuto nell’ambito di Restituzioni 2022, programma di salvaguardia e valorizzazione di Intesa Sanpaolo.
“Riportato alla sua originaria nitidezza, il grande frammento del cartone preparatorio per la Battaglia di Ponte Milvio di Giulio Romano, con Giovan Francesco Penni erede del genio pittorico di Raffaello, viene collocato nella Sala 4, per creare una narrazione in continuità da maestro e discepoli” spiega Mons. Alberto Rocca, direttore della Pinacoteca Ambrosiana, in merito alla scelta sul nuovo posizionamento.

Lo studio preparatorio su carta, noto già in passato come “una battaglia di Giulio Romano” per l’affresco commissionato da papa Leone X della Sala di Costantino, rappresenta uno strumento di indagine del lavoro dell’artista di grande interesse.
Il frammento del cartone, di cui il restauro ha consentito un’inedita lettura di tutti i valori disegnativi e chiaroscurali, venne impiegato per affrescare il gruppo di soldati che, nella composizione, sono distribuiti a destra della figura di Costantino fino alla corrispondenza del Ponte Milvio.

Molto chiaramente il cartone venne realizzato, secondo un puntuale riscontro degli studiosi, proprio con il modello raffaellesco del Louvre della Battaglia di Costantino, reinterpretato radicalmente da Giulio Romano dotando le figure di un’inedita naturalistica robustezza delle fisionomie ed estrema tensione compositiva ed espressiva, non senza significative variazioni.
Attraverso lo studio e il restauro per il progetto Restituzioni, è reso più consapevole il processo di trasferimento ad affresco sulla parete della sala, che fa emergere, con grande evidenza, come l’acuta tensione compositiva ed espressiva rilevata dal disegno del cartone, sia penalizzata dalla stesura appesantita delle pennellate con cui il cartone viene tradotto sul muro, che privilegia piuttosto la spettacolarità e la teatralità, tenendo conto delle dimensioni dell’opera.





