Intervista con l’autore di “Lucrezia. Purificatrice del male”, edito da Pathos Edizioni, che ci ha raccontato della protagonista del libro, dell’ambientazione del thriller e di lui.
“Lucrezia. La purificatrice del male” è il libro di Marco Abbagnara. Con una narrazione incisiva, dinamica e moderna l’autore accompagna il lettore in questo thriller mozzafiato edito da Pathos Edizioni.
Lo scrittore ci ha concesso questa intervista.

Nella tua biografia leggo che sei siciliano, esattamente di Catania, ma hai girato il mondo. Soffri di quello “stato metafisico” radicato in molti siciliani, la sicilitudine?
La isolitudine, la insularità è solo nella mia testa, il lungo manto di velluto Siciliano è una seconda pelle che porto sempre con me ovunque cammino nel mondo, l’orgoglio di essere nati in questa stupenda isola esprime bene una condizione di attaccamento dove la creatività è inserita nel nostro DNA, è un marchio a fuoco che ci inorgoglisce, pur sapendo che nella nostra storia siamo sempre stati portatori di violenza e amore nel mondo.
Come mai hai voluto ambientare il tuo romanzo proprio a New York?
New York è la città più popolosa d’America nonché uno dei principali centri commerciali, finanziari e culturali del mondo, tutt’ora influenza con la sua straordinaria energia l’immaginario collettivo attraverso il cinema e la tv, a mio parere è l’ombelico del mondo, i miei personaggi sono stati creati in Melting pot straordinario che mi permette quella mescolanza di individui di origini, religioni e culture diverse.
Ci presenti Lucrezia come una sorta di essere perfetto rischiando di incappare nella sindrome di Mary Sue, per poi far sprigionare il suo lato oscuro. Chi è quindi Lucrezia?
Una Donna bellissima, dell’alta Nobiltà, schiva e con una quasi perfezione mentale e fisica, molto ricca e straordinariamente intelligente, Il suo desiderio? di essere una vendicatrice al fianco di Dio poiché si sente nel giusto in tutto ciò che fa, i lettori percepiranno perfettamente quale sarà il prezzo della sua impresa nel sequel.

C’è stato un attimo nella tua vita, un evento, un libro o uno scrittore che ti ha influenzato?
Stephen King, Thomas Harris, Paula Hawkins, Edgar Allan Poe a cura di Samanta Giambarresi
Hai mai pensato di ambientare un romanzo nella tua città natale? E se sì, quale storia ti piacerebbe raccontare?
Non ancora, le metropoli con le loro naturali pazzie umane le trovo ancora interessanti, Viaggiando, vado spesso per musei di arte contemporanea e mostre di fotografie, molte volte proprio attraverso l’Arte trovo spesso l’ispirazione per i miei personaggi.
