È il momento degli spumanti da uve italiane, dei bianchi autoctoni e dei vini da dessert. In caduta libera i Supertuscan. Una attenta analisi che traccia le linee di tendenza per i prossimi mesi.

Quali saranno i trend del vino per l’anno che è iniziato da poche settimane?
A rispondere è Proposta Vini, una delle aziende di distribuzione più importanti d’Italia, che offre un portfolio di quasi 4mila referenze selezionate con cura e attenzione all’artigianalità delle produzioni, a oltre 9.500 tra i migliori ristoranti di tutta Italia.
A tracciare una linea delle tendenze dei prossimi mesi sono Gianpaolo Girardi, fondatore di Proposta Vini, con Gianluca Telloli, selezionatore wine dell’azienda.
Scenario economico. Il forte aumento dei prezzi nel 2023 ha portato a uno spostamento dei consumi verso vini con un buon rapporto qualità/prezzo: i vini troppo costosi non sono più alla portata di una classe di consumatori in questo momento in sofferenza, ovvero quella che va dai 30 ai 45 anni.
Champagne. Il 2022 è stato un anno di mantenimento delle posizioni, in taluni casi di arretramento. Crediamo che questo andamento rimarrà lo stesso per i prossimi 24 mesi.
Spumanti. Prevediamo un forte consolidamento del Trentodoc, un ulteriore arretramento del Franciacorta e un ulteriore salto in avanti nelle vendite delle varie espressioni della spumantistica prodotta con uve italiane, sia con Metodo Classico sia con Metodo Martinotti.
Vini bianchi. Continuerà l’aumento del consumo di queste tipologie con scelte sempre più mirate verso le varietà autoctone. Notiamo anche una tonica e inaspettata ripresa dello Chardonnay che crediamo continuerà.
Vini rossi. Situazione statica, con il crollo dei Supertuscan e dei bordolesi in corso e che pensiamo si manterrà tale.

Vini rosati. Da anni si parla di decollo di questi vini. Decollo, a nostro avviso, mai avvenuto (stesse bottiglie consumate nel 2007 e nel 2022) e che non avverrà nemmeno nei prossimi mesi.
Vini da dessert. Molti di questi vini sono anche degli splendidi dessert, nel senso che se consumati da soli (senza abbinamenti) costituiscono di per sé un dolce, sono caldi, suadenti, curiosi, perfetti. Prevediamo un moderato aumento del consumo di questa tipologia.
Altre tipologie. I cosiddetti vini naturali, se di qualità e senza difetti, continueranno a essere apprezzati dai consumatori. I PiWi avranno sempre uno spazio nel mondo del vino, ma non siamo in grado di fare previsioni sulla crescita o diminuzione del consumo. Dei vini senza alcol, infine, se ne parla tanto ma è prematuro a nostro avviso fare previsioni.
In più… Il mondo del vino italiano, sia tra i media sia tra i produttori, sta introducendo nel linguaggio, in modo sempre più deciso, una terminologia che mutua parole e concetti dalla storia, dall’arte e dalla cultura. Crediamo fortemente che questa sia la strada giusta e faremo del nostro meglio per dare peso e sostanza, con quello che le nostre capacità comunicative ci permetteranno di fare, a queste tematiche.
