Dal 25 gennaio al 15 febbraio la mostra a cura di Barbara Pavan con testo critico di Maria Chiara Wang. La ricerca dell’artista comasca è improntata ad un rapporto autentico con la natura.

EconomArt di Amy-d Arte Spazio Milano inaugura la nuova stagione espositiva 2024 il 25 gennaio con STRATARIUM, il progetto di Elena Redaelli a cura di Barbara Pavan con testo critico di Maria Chiara Wang.
La ricerca di Redaelli – improntata ad un rapporto autentico con la natura, realizzata mediante pratiche ecologiche e sviluppata attraverso lo studio e la lavorazione “sensibile” della materia – amplia quella della galleria milanese che, dall’esordio del 2010, combina arte contemporanea, economia, tecnologia e ricerca scientifica con un taglio interdisciplinare e ibrido.
Nelle mani dell’artista comasca i materiali – carta, fibre, elementi naturali – diventano mezzo di indagine e comunicazione rispetto a ciò che ci circonda attribuendo, così, all’arte quella funzione di strumento conoscitivo, attivo e relazionale che si esplica all’interno di un processo dinamico che mette in connessione artista, pubblico e ambiente.

Le opere dialogano con le sale della galleria milanese e le compenetrano creando un nuovo habitat che proietta il fruitore in una dimensione sospesa tra passato, presente e futuro. Il tempo suggerito è un tempo altro, lento, simile a quello dei processi di formazione e trasformazione delle rocce, un tempo che si compone di una rete di eventi, un tempo granulare e indeterminato, come teorizzato dal fisico Carlo Rovelli.

Forte anche il senso di impermanenza e transitorietà evocato dalla fragilità dei materiali e delle strutture, dagli equilibri apparentemente instabili dei gruppi scultorei.
La stratificazione citata nel titolo del progetto espositivo allude alla struttura di talune opere realizzate tramite la sovrapposizione, manipolazione, compressione e piegatura di carta e fibre naturali, a emulazione di quei processi meccanici di formazione che si ritrovano in natura, e al contempo al concetto di archivio ad esso correlato: le sculture racchiudono nei propri volumi “storie di gesti, di tempo, di animali, di piante” come risultato di una contaminazione profonda tra gli elementi.

All’interno del contesto appena descritto e del suo più ampio percorso artistico Redaelli mette in discussione anche il principio di autorialità condividendo il processo creativo: alcune opere sono plasmate dai fenomeni atmosferici e dai micro organismi, altre nascono da collaborazioni come quelle realizzate con ZAC – Zest Artist Collective.
A cura di Maria Chiara Wang
STRATARIUM
Elena Redaelli
a cura di Barbara Pavan
testo critico di Maria Chiara Wang
dal 25 gennaio al 15 febbraio 2024
EconomArt di Amy-d Arte Spazio Milano
Via Lovanio 6
M2 Moscova
orari: 10-13 / 15-19
openining 25 gennaio h. 18,30
www.amyd.it
Elena Redaelli, nata a Erba, è un’artista visiva e ricercatrice, membro attivo di movimenti artistici ambientali internazionali e le sue opere sono state esposte tra Europa, Asia, Stati Uniti, Africa oltre a vantare opere inserite in collezioni permanenti negli Stati Uniti, Russia e Italia. Il lavoro di Redaelli indaga la materia e i suoi processi di trasformazione, generazione e deperimento attraverso progetti di arte relazionale dove l'azione artistica si dilata verso un’autorialità corale e condivisa. Ricerca e metodi di produzione sono complementari e si fondono in progetti di arte pubblica, ambientale e site responsive che coinvolgono tempi lunghi, lavoro manuale, tecniche artigianali e processi organici. L’artista valorizza, ricerca e utilizza pratiche antiche: tessitura a mano, lavoro a maglia, uncinetto, infeltrimento, ricamo e fabbricazione della carta attraverso tecniche sostenibili che promuovono l'uso di materiali naturali, riciclati e locali.

