Fino al 30 giugno le opere “Fiasca spagliata con fiori” e “Groviglio” si confrontano in un accostamenro inedito con la curatela di Francesca Rossi e Luca Fabbri

Natura morta tra moderno e contemporaneo. Fino al 30 giugno 2024 nelle sale del Museo di Castelvecchio l’enigmatica Fiasca spagliata con fiori, opera di un maestro anonimo tra 1625 e 1630, dalle collezioni comunali d’arte della città di Forlì, e la scultura in vetro Groviglio, eseguita da Lilla Tabasso nel 2021 proprio ispirandosi al celebre dipinto dell’ignoto artista, si confrontano in un accostamento espositivo inedito realizzato dalla direzione Musei civici all’interno del format “Ospiti in Galleria”, con la curatela di Francesca Rossi e Luca Fabbri.
Un’occasione offerta ai visitatori di un’intima meditazione sugli aspetti cardinali dell’esistenza umana e, allo stesso tempo, una drammatica riflessione sulla caducità delle cose, ma anche un inno gioioso alla forza incoercibile della vita.
Su iniziativa dei Musei Civici di Verona, il Museo di Castelvecchio in collaborazione con il Museo Civico San Domenico di Forlì e la Galleria veneziana “Caterina Tognon Arte Contemporanea”, presentano questi capolavori in dialogo con la monumentale Crocifissione del Maestro di Santa Anastasia, apice della scultura del Trecento veronese e struggente indagine di verità sui temi del dolore e della morte, esposta nella Galleria delle Sculture del museo scaligero allestita dal maestro Carlo Scarpa.

La collaborazione tra il Comune di Verona e il Comune di Forlì nasce come un momento di valorizzazione dei rispettivi patrimoni culturali civici in occasione della mostra Preraffaelliti. Rinascimento moderno, in programma al Museo Civico San Domenico di Forlì (fino al 30 giugno 2024).
L’opera di Andrea Mantegna Sacra Famiglia con una Santa dal Museo di Castelvecchio è presentata nel percorso espositivo della mostra di Forlì, in un confronto diretto tra i maestri italiani dal Trecento al Cinquecento e gli artisti Preraffaelliti, e, nella logica di uno scambio tra capolavori, la Fiasca spagliata con fiori dal Museo Civico San Domenico sarà allestita nel pregevole contesto museale e architettonico di Castelvecchio. Questo allestimento temporaneo, situato nello spazio rarefatto ideato da Scarpa, unico per scelte progettuali e sensibilità poetica, arricchisce di nuove chiavi di lettura il gruppo scultoreo della Crocifissione e fa emergere ancora oggi, a distanza di secoli, quelle profonde connessioni che le opere instaurano tra di loro e con chi le osserva.
Fiasca spagliata con fiori
In una tavola di piccole dimensioni è raffigurata un’umile fiasca, dal collo sbeccato e dal rivestimento di vimini sfatto, trasformata in vaso di fiori. Elegantissimi iris, gladioli e “stelle di Betlemme”, veri a tal punto da coglierne la consistenza, si offrono alla luce, mentre il fondo buio lascia intravedere il piano d’appoggio, una tavoletta sistemata in obliquo su quello che sembra un umile tavolo da falegname. Dietro a questo magnifico brano di natura morta si può sospettare un messaggio edificante: come il variopinto bouquet floreale trova collocazione in un fiasco rotto e popolare, così i più alti valori morali e spirituali possono albergare in ogni uomo, al di là del censo e della provenienza. È l’affascinante rappresentazione di una silenziosa ma palpabile tensione vitale alla quale difficilmente si rimane indifferenti. Ad amplificare il mistero del quadro, attribuito alla sfuggente personalità del “Maestro della Fiasca di Forlì”, è il velo dell’anonimato che avvolge l’identità dell’artista, ancora incerta. Come più volte ribadito dallo storico d’arte Antonio Paolucci, tra i primi a celebrare l’eccezionalità del dipinto forlivese quale uno dei «vertici assoluti del naturalismo di matrice caravaggesca», l’opera è un «impressionante colpo di mano sul Vero» di innegabile qualità pittorica, pari solo alle più grandi invenzioni naturali della pittura italiana, come la Canestra di frutta di Caravaggio, alla quale spesso è stata comparata. A differenza del capolavoro del Merisi la nostra Fiasca, «quadro bellissimo e misterioso», cala la ricerca di una verità epidermica in un’atmosfera sospesa, quasi mistica, nella quale il drammatico memento mori è solo apparentemente contraddetto, ma in realtà ribadito, dallo straordinario ed effimero vitalismo della natura.
Groviglio di Lilla Tabasso
Durante la sua prima mostra personale – Atarassia –, tenutasi nella primavera 2021 nella galleria veneziana “Caterina Tognon Arte Contemporanea”, Lilla Tabasso, artista, designer e biologa milanese, ha esplorato la finitezza della condizione umana attraverso una personale reinterpretazione della natura, creando delicate e trasparenti sculture di piante e fiori plasmate nel vetro, simbolo universale di fragilità. In Groviglio, l’opera che qui si presenta, l’artista si è ispirata precisamente alla famosa Fiasca spagliata con fiori di Forlì. Un mazzo di fiori radi, un tempo freschi e carnosi, sono ora sul punto di appassire, mentre un flessuoso ramo di vimini si attorciglia al vaso trasparente che li contiene. «Sono cresciuta in una famiglia di importanti antiquari da generazioni e quella antica è la prima grande forma d’arte che ho profondamente e inconsciamente assimilato. Conoscevo la “fiasca con fiori” da tempo e ho sempre trovato ispirante il particolare della paglia rotta che si stacca dalla fiasca per finire in un ricciolo ribelle. Da qui sono partita, volendo conservare lo stesso tipo di composizione floreale con colori anche dissonanti tra loro, quasi a sottolineare l’imprevedibilità della scena e rendendolo mio sostituendo la paglia con foglie che sfuggono al controllo di un vaso attorcigliandocisi intorno e cercando la stessa libertà di quel ricciolo» (L. Tabasso).
Ospiti in Galleria
Maestro della Fiasca di Forlì, Fiasca spagliata con fiori
Lilla Tabasso, Groviglio
fino al 30 giugno 2024
A cura di Francesca Rossi e Luca Fabbri
Musei Civici di Verona – Museo di Castelvecchio
in collaborazione con Museo Civico San Domenico di Forlì e Galleria veneziana Caterina Tognon Arte Contemporanea
Museo di Castelvecchio
Galleria delle Sculture
Corso Castelvecchio 2, Verona
Aperto da martedì a domenica, dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.15), chiuso il lunedì
T. +39 0458062611 – musei@comune.verona.it
museodicastelvecchio.comune.verona.it
