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Genova: “NOSTALGIA. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al Contemporaneo”
Gerhard Munthe, Le figlie delle luci del Nord
(Aurora Boreale), TD1993.132.1, anni 1920 su disegno
del 1892, arazzo cotone e lana. The Wolfsonian-Florida
International University, Miami Beach, Florida, The
Mitchell Wolfson, Jr. Collection
Dal 25 aprile al 1° settembre 2024 l’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale ospita la mostra a cura di Matteo Fochessati in collaborazione con Anna Vyazemtseva.
Palazzo Ducale di Genova presenta la grande mostra Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al contemporaneo, che apre al pubblico dal 25 aprile al 1° settembre 2024 nelle sale dell’Appartamento del Doge. L’esposizione, a cura di Matteo Fochessati in collaborazione con Anna Vyazemtseva, è prodotta e realizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e rientra nell’ambito delle iniziative di Genova Capitale Italiana del Libro. Il progetto espositivo coinvolge oltre centoventi opere che tracciano un itinerario tra le arti figurative dal Quattrocento al Contemporaneo, il cui filo conduttore è il sentimento della nostalgia declinato in diverse accezioni e modalità espressive. Tra i capolavori in mostra per l’occasione, provenienti da prestiti di prestigiosi musei e collezioni private italiane e internazionali, figurano opere di Albrecht Dürer, Luca Giordano, Jean Auguste Dominique Ingres, Francesco Hayez, Giovanni Boldini, Evelyn De Morgan, Giacomo Balla, Giorgio De Chirico, Florence Henri, Lucio Fontana, Yves Klein e Anish Kapoor.
. Cristoforo Marzaroli, Nostalgia, inv. 973, 1864,
gesso. Su concessione del Ministero della Cultura –
Complesso Monumentale della Pilotta, Parma
Spiega Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale: “La Nostalgia, e la sua dimensione ‘sentimentale’, sembrano oggi fuori moda; forse per il ritmo serrato della vita quotidiana soggetta a incessanti stimoli mediatici nella vertiginosa connessione digitale, oppure perché il valore del nuovo insieme alla necessità d’essere al passo con i tempi trasforma l’idea di guardare ‘indietro’ di aprirsi a spazi altri in una perdita di progresso. Siamo tutti all’inseguimento di nuove emozioni dimenticando il valore di quelle passate, per questo la scelta di Palazzo Ducale di presentare e produrre una mostra sulla Nostalgia nell’arte attraverso cinque secoli con la sua dimensione articolata e profonda diventa un segno importante, la volontà di dare spazio a un tempo del pensiero in una società incentrata solo sul cambiamento”.
Miriam Tindall Smith, Screen Door,
TD1991.133.2, 1935, olio su tela. The wolfsonian-Florida
International University, Miami Beach, Florida, The
Mitchell Wolfson, Jr. Collection.
La mostra prende il via dal prezioso volume Dissertatio medica de Nostalgia (1688), proveniente dalla Biblioteca dell’Università di Basilea, nel quale Johannes Hofer individua nella nostalgia una vera e propria patologia che affligge in particolare i soldati svizzeri durante le trasferte militari. A partire dal volume, la mostra traccia un sentiero lungo diverse epoche che racconta la nostalgia attraverso una moltitudine di storie e punti di vista. Dalla nostalgia di casa alla nostalgia dell’altrove, dall’epoca classica all’età della propaganda, dall’approccio intimistico all’affondo filosofico, il percorso espositivo si snoda attraverso dipinti, sculture, arti decorative, grafiche e volumi illustrati e restituisce il ritratto corale di un sentimento universale e senza tempo, descrivendo epoche e sensibilità differenti. Nostalgia è accompagnata da un catalogo edito da Electa Mondadori che ripercorre lo sviluppo della mostra attraverso documentazione fotografica e contributi dedicati al tema della nostalgia tra cui, oltre a quelli dei curatori, figurano i testi critici dello storico Ferdinando Fasce, del sociologo Paolo Jedlowski, del critico letterario e poeta Antonio Prete, dello storico della cultura francese moderna Thomas Dodman e dello storico dell’arte e dell’architettura Tim Benton.
. Cristoforo Marzaroli, Nostalgia, inv. 973, 1864,
gesso. Su concessione del Ministero della Cultura –
Complesso Monumentale della Pilotta, Parma
Thomas Walch, Nostalgia di casa, 1930 circa, olio
su tela. Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano
Gio Ponti, Manifattura Richard-Ginori, Doccia
(Firenze), Le Attività gentili. Piatto decorativo, 1925.
Porcellana decorata a cromo oro, dipinta in blu ponti e in
oro su incisione all’acido fluoridrico, diam 32.5 cm.
Courtesy: Raffaello Pernici Best Ceramics – Rosignano
Marittimo (LI)
Michele Busiri Vici, Maquette del padiglione
italiano all’ Esposizione universale di New York, GX
1993.231, 1939, legno dipinto, plastica. Wolfsoniana –
Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Genova. Foto
Giampaolo Cavalieri
Gerhard Munthe, Le figlie delle luci del Nord
(Aurora Boreale), TD1993.132.1, anni 1920 su disegno
del 1892, arazzo cotone e lana. The Wolfsonian-Florida
International University, Miami Beach, Florida, The
Mitchell Wolfson, Jr. Collection
Studio Coppedè, Prospettiva della scalinata del
Conte Grande, GX1993.487, 1926-28, acquarello su carta.
Wolfsoniana – Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura,
Genova
Giacomo Trecourt, Autoritratto in costume
orientale, P 1026, 1842 circa, olio su tela, 80,5×65 cm,
Comune di Pavia – Musei Civici e Castello
Anselmo Bucci, , 1919, olio su tela; Courtesy
Matteo Maria Mapelli Arte Contemporanea, Monza
Amedeo Bocchi, Fior di loto, 1905, olio su tela.
Collezione d’Arte del Comune di Parma
Miriam Tindall Smith, Screen Door,
TD1991.133.2, 1935, olio su tela. The wolfsonian-Florida
International University, Miami Beach, Florida, The
Mitchell Wolfson, Jr. Collection.
Arturo Martini, Le stelle, 1920, bronzo –
esemplare unico, h cm 63, diam cm 38. Courtesy ED
Gallery, Piacenza