Il 9 maggio esce l’album d’esordio fuori per Artist First e prodotto insieme a Taketo Gohara. I brani che hanno anticipato questo lavoro hanno mostrato la sua potente forza espressiva e comunicativa.

Lamante, il progetto musicale di Giorgia Pietribiasi, cantautrice classe ’99 di Schio, pubblica il 9 maggio, per Artist First,  il suo primo disco “In Memoria di” prodotto insieme a Taketo Gohara e disponibile in pre-save (link).
L’uscita del suo primo disco è stata anticipata dalla pubblicazione di brani che han mostrato la sua potente forza espressiva e comunicativa e, in questo suo primo disco, Giorgia si racconta attraverso undici canzoni che sembrano essere istantanee di un album fotografico con cui ripercorre le sue origini, le sue memorie, la sua vita.
Con queste parole Giorgia racconta il suo lavoro:
“IN MEMORIA DI: sarei bugiarda a dirti che questo lavoro comincia 3 anni fa. 
In realtà non so bene quando ha avuto inizio. So che circa 3 anni fa ho fatto la prima stesura di Rossetto e Come Volevi Essere ma mi chiedo da quanti anni li stessi macinando. 
La mia è una storia di perdita. 
Io Sono l’insieme di piccole perdite, simili a piccole morti, simili a piccole canzoni. 

11 canzoni. Queste 11 canzoni sono state la misura di tutte le cose per 25 anni della mia vita. 
Come volevo essere da grande? Una perdente come mio nonno, come un contadino, come è la storia della mia famiglia, com’è la terra del veneto ed i suoi abitanti. 
Questo album parla di perdita. 
Dell’unica cosa che non ho mai lasciato andare e che provo affannosamente da così tanti anni a perdere. 
C’è una foto che vedrai accompagnata a questo lavoro, sono io da piccola, ero alla materna, non avevo nemmeno 6 anni. Quella è la me che con questo lavoro spero di perdere. Te la faccio vedere ogni volta che salgo su un palco, ma io faccio fatica a vederla. 
Il lavoro dello scrittore è il lavoro dell’assassino ed io sono una serial killer provetto tranne che per me stessa. 
3 anni fa ho trovato 6 diari di mio nonno. 
3 anni fa ho scoperto di vivere in una Ceci-città.
Di non avere il controllo sulla mia memoria, pensavo di possedere i miei ricordi che la mia città non fosse una città sommersa.

Schio ha una storia particolare, profonda, di contrasti, di lotta, di eroina, di AIDS, riempita di buchi e ricordi recisi a metà, di silenzio omertoso. E’ incredibile come una piccola storia privata famigliare possa fare parte di una dinamica così grande.
Kafka diceva che quando uno scrittore nasce, quella famiglia è spacciata. 
La mia famiglia sta in piedi da troppo tempo, io sto in piedi da troppo tempo in un equilibrio che sappiamo tutti essere precario. Davanti ai legami di sangue perdiamo solo per il fatto di esistere ma io non voglio più vivere nell’ombra dei padri.
“In memoria di” saluta generazione su generazione, saluta il filo rosso di una violenza che ha tracciato e intrecciato la mia famiglia Donna fino a raggiungere me, generazione su generazione. 
È tempo di recidere. 

È tempo di una nuova generazione.
È tempo di un nuovo figlio.
È tempo di una rigenerazione. 
Amanti di tutto il mondo unitevi! La pace profonda non può che essere la guerra che viene.”
Dopo l’uscita del disco Lamante tornerà in tour e, il 25 maggio, sarà una delle protagoniste del MI AMI Festival.

instagram.com/lamante.giorgia