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Nuovi edifici dell’area sacra e una struttura identificati grazie agli ultimi scavi condotti al Parco archeologico di Selinunte. Due reperti archeologici di grande interesse storico sono stati ritrovati nel corso di un’importante operazione conclusa nei fondali di Cannatello nei pressi di San Leone.
Selinunte, ultimi scavi portano alla luce un nuovo piccolo tempio

Nuovi edifici dell’area sacra e una struttura che al momento sembra essere un piccolo tempio, posizionato alle spalle del Tempio C, sono stati identificati grazie agli ultimi scavi condotti al Parco archeologico di Selinunte.

Da oltre dieci anni gli archeologi dell’Institute of Fine Arts–Nyu e dell’Università degli studi di Milano effettuano scavi archeologici a Selinunte, studiando a fondo i santuari urbani all’interno del grande muro di peribolo sull’Acropoli e portando alla luce porzioni di abitati e interessanti manufatti.

In particolare, in questa ultima campagna di scavo, sono stati fatti grandi passi in avanti, tanto che, se le ipotesi dovessero risultare esatte, si potrebbe riscrivere il perimetro dell’area.
Le esplorazioni riguardano più zone del grande santuario urbano sull’acropoli, tra le aree di culto più significative del mondo greco dell’età arcaica e classica, dove la missione ha individuato con certezza il grande accesso monumentale a nord-ovest, ma anche un ambiente con un pozzo circolare, diversi oggetti, monete e un gioiello in oro, oltre a una struttura che parrebbe condurre a un tempietto non ancora conosciuto, non grandissimo e senza colonne.

Le ricerche di quest’anno hanno portato notizie anche sulle azioni rituali legate alla costruzione del Tempio R: quando fu innalzato le strutture attorno erano state rase al suolo fino alle fondamenta e sarebbero stati condotti diversi riti, quasi a voler “purificare” l’area.
Qui è stata ritrovata una cuspide di lancia in ferro (machaira) “defunzionalizzata”, cioè privata della punta e del filo della lama, un rituale per far perdere simbolicamente all’arma il suo potere offensivo.
Recuperati nell’Agrigentino due importanti reperti di epoca romana

Due reperti archeologici di grande interesse storico sono stati ritrovati nel corso di un’importante operazione conclusa nei fondali di Cannatello nei pressi di San Leone, in provincia di Agrigento.
La Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, con il supporto dell’Arma dei Carabinieri, ha recuperato infatti alcune parti in piombo, in particolare un ceppo mobile e la contromarra di un’ancora appartenente a una piccola imbarcazione, probabilmente di epoca romana.
L’operazione di tutela dei reperti è stata avviata a seguito di una segnalazione da parte dell’associazione BCsicilia.
La Soprintendenza del Mare ha coordinato l’intervento avvalendosi della preziosa collaborazione dei militari dell’Arma del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo e del Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina.

I reperti recuperati sono stati affidati al Parco archeologico della Valle dei Templi, che si occuperà del primo trattamento conservativo.
Successivamente, verranno valorizzati in una struttura del territorio agrigentino, contribuendo a arricchire il patrimonio culturale e storico della Sicilia.
