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nonnoatipico torna a deliziarci con i suoi scritti. Questa volta il suo racconto ci posta in quello che definisce “uno dei raid più affascinanti che ho intrapreso nel corso degli ultimi anni”. E noi siamo pronti a gustarcelo.

Uno dei raid più affascinanti che ho intrapreso nel corso degli ultimi anni è stato un viaggio lungo le strade militari che collegano la Liguria e il Piemonte, attraversando le Alpi lungo il confine tra Italia e Francia.
La pianificazione di questo percorso ha combinato tradizione e innovazione: cartine geografiche, strumenti satellitari, notizie locali reperite online e bibliografie raccolte nel tempo sono stati fondamentali per tracciare il percorso.
A bordo della mia Royal Enfield, carica fino all’inverosimile, mi sono unito al mio caro amico e compagno di viaggio, Emanuele.
Il nostro obiettivo era raggiungere la Liguria, dove ci attendevano due motociclisti locali pronti a guidarci lungo percorsi poco battuti e alternativi.

Partiti da Imperia, ci siamo addentrati nell’entroterra in direzione di Triora, attraversando il Colle di Tenda e risalendo sempre più in alto.
Abbiamo percorso alcuni tratti dello storico Rally di Sanremo, una gara valida per il Campionato del Mondo Rally a cui ho partecipato in passato, rivivendo così emozioni intense e personali.

I percorsi in quota, spesso lungo creste montuose, si snodano ad oltre 2000-2500 metri di altitudine, offrendo panorami di una bellezza e maestosità uniche.
Le strade, ben curate, sono percorribili con una certa facilità, nonostante il fondo prevalentemente roccioso richieda un minimo di esperienza nella guida su terreni accidentati.
Uno degli aspetti più sorprendenti è la sensazione di essere sospesi tra Italia e Francia, senza sapere esattamente dove ci si trova.
Il percorso, che serpeggia tra i due Paesi, ti porta a valicare il confine senza nemmeno accorgertene.
L’unico segnale visibile sono le strutture lungo il tragitto: alcune sventolano il tricolore italiano, altre la bandiera francese.

Questa esperienza mi ha portato a riflettere su quanto siano arbitrarie le frontiere, spesso semplici linee disegnate su una mappa.
La natura, in tutta la sua imponenza, è indifferente a queste divisioni artificiali. Immerso in questi paesaggi, ti rendi conto di come la continuità geografica prevalga sulle barriere che abbiamo creato.
Proseguendo verso nord, abbiamo incontrato numerosi manufatti militari, molti dei quali in stato di abbandono, che apparivano come spettrali ricordi di un passato lontano.
Queste strutture imponenti, come inquietanti Moloch, sembrano destinate a rimanere in memoria imperitura.

Il viaggio è poi continuato verso ovest, addentrandoci profondamente in territorio francese, per poi rientrare in Italia attraverso il Colle del Sommelier, Sestriere, Pinerolo e infine Cuneo.
Le strade sono risultate ben mantenute, con qualche minima difficoltà nei pressi del Sommelier, ma nel complesso il tutto è stato gestibile e altamente gratificante.
Il ritorno, affrontato a una velocità di crociera di 80 km/h, è stato un po’ monotono, ma la magnificenza delle esperienze vissute ci ha accompagnato per tutto il tragitto, facendoci promettere di ripetere presto l’avventura.