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Italia e Corea del Sud festeggiano i 140 anni di amicizia e rapporti commerciali. Per celebrare questa occasione tanti gli eventi culturali in programma nei due Paesi.

A Roma, ancora per qualche giorno sarà possibile ammirare l’esposizione di sculture di PARK EUN SUN, “COLONNE INFINITE”.
Le cinque opere sono ubicate in tre siti del centro storico quali il Tempio di Venere, Piazza Bocca della Verità e il Septizodium che affaccia sul Circo Massimo.
Vogliono esprimere il concetto di ‘infinito’ secondo l’artista, che si allinea anche con l’augurio di infinito sviluppo del rapporto di scambio tra Italia e Corea nel 140° anniversario delle relazioni diplomatiche tra le due nazioni.
Ed in questo contesto che, Park Eun Sun, nato a Mokpo in Corea del Sud nel 1965, che da trent’anni ha lasciato il suo Paese di origine e oggi vive stabilmente a Pietrasanta, vicino alle cave di marmo di Carrara, materiale prediletto con cui realizza le sue eleganti opere fondendo le sue radici orientali con la tradizione artistica occidentale, rappresenta il mediatore ideale in questo dialogo tra Nazioni.

Le sue opere si caratterizzano per la presenza di profonde fratture; una finestra che consente di ‘vedere oltre la superficie’ per ammirare l’interno della scultura, dove il materiale viene lasciato grezzo. Ed inoltre per l’impiego di una raffinata tecnica contraddistinta dall’alternanza di due diversi colori, che restituisce l’effetto di un’elegante stratificazione bicromatica.
Due colonne in granito rosso e nero percorrono idealmente il peristilio del Tempio di Venere, nel parco archeologico del Colosseo, proprio di fronte all’anfiteatro.
La loro suggestiva collocazione propone una ‘poetica delle assenze’, mirata a indurre una riflessione sul vuoto, ricco di valenza storica e artistica, di ciò che il tempo e la storia hanno cancellato.
Nella piazza della Bocca della Verità, tra l’incantevole tempio circolare di Ercole Vincitore e il tempio di Portuno, svetta una scultura di quattordici metri di altezza.

Instaurando un dialogo con le colonne coclidi di Traiano e Marco Aurelio, l’opera di Park prende idealmente il posto della colonna di Antonino Pio, i cui resti sono stati rinvenuti nel XVIII secolo nella zona del Campo Marzio.
Infine, due colonne di oltre sei metri si ergono ai piedi del luogo anticamente occupato dal Septizodium, un monumentale ninfeo di età imperiale affacciato sul Circo Massimo.
La mostra, inaugurata l’11 giugno, è stata curata da Leonardo Contini e realizzata in collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo, il Comune di Roma e la Galleria d’Arte Contini, sarà fruibile fino al 30 settembre.
https://www.continiarte.com/it/exhibitions/151-park-eun-sun-colonne-infinite/

Sempre a Roma, il 2 ottobre nella suggestiva cornice di Villa Giulia, sede del Museo Nazionale Etrusco, sarà possibile partecipare all’attesissima sfilata, intitolata “Nello splendore dell’Hanbok” e ammirare le rivisitazioni in chiave moderna dell’abito tradizionale dei noti brand coreani Kumdanje e Ouwr che hanno collaborato con moltissime star del calibro delle Blackpink per il Coachella e Suzy, fino ad arrivare alle star di Hollywood come Ryan Reynolds e Hugh Jackman.
https://en.kumdanje.co.kr/
https://www.ouwr.kr/
https://italia.korean-culture.org/
Dal 19 ottobre al 23 marzo 2025, ci spostiamo a Torino al il MAO, il Museo d’Arte Orientale, che in partnership con il Nam June Paik Art Center (Corea), con la Fondazione Bonotto (Colceresa, VI) e con il supporto della Korea Foundation, presenta il progetto espositivo Rabbit Inhabits the Moon, una mostra dedicata al più grande artista coreano, Nam June Paik.
A cura di Davide Quadrio, direttore del Museo, e Joanne Kim, critica e curatrice coreana, con Anna Musini e Francesca Filisetti. L’esposizione si avvale anche della consulenza curatoriale e scientifica di Manuela Moscatiello (Chargée d’étude, Maison de Victor Hugo di Parigi), Kyoo Lee (docente di filosofia, studi di genere e studi sulla giustizia presso la City University di New York) e Patrizio Peterlini (Direttore della Fondazione Bonotto).

La mostra intende stimolare un dialogo che riflette l’evoluzione del paesaggio culturale e artistico dei due Paesi, rileggendo l’eredità di Nam June Paik e la sua influenza sulle generazioni contemporanee.
Diciassette le opere esposte di Nam June Paik, tra cui l’installazione Rabbit Inhabits the Moon, insieme a Plexiglass Cello TV, Fluxus Island in Décollage Ocean Human, Ecce Homo e Zen for Head, oltre a 5 installazioni di sei artisti coreani contemporanei – Sunmin Park, Ahn Kyuchul, Unmake Lab, eobchae × Ryu Sungsil, Shiu Jin e Jesse Chun – e una nuova produzione di Park Jiha “Sounds Heard from the Moon. Part 2”, commissionata specificatamente dal MAO per la mostra.
Il percorso è poi arricchito da preziosi manufatti legati agli aspetti filosofici e rituali della tradizione culturale e artistica coreana, fra cui uno specchio in bronzo a otto lobi di epoca Goryeo, una bottiglia piriforme in gres del XV secolo e la Moon-jar di Kwon Dae-sup del 1952, giunti in prestito da prestigiosi musei d’arte asiatica in Italia e in Europa, tra cui il Museée national des Arts asiatiques Guimet di Parigi, il Museo E. Chiossone di Genova e il Museo delle Civiltà di Roma.
Proprio dal Museo E. Chiossone proviene anche l’Avalokitesvara Watermoon (XIV secolo), un raffinato dipinto su seta che potrà essere eccezionalmente esposto grazie al delicato restauro promosso in occasione della mostra. Una sezione particolare del percorso a cura di Kyoo Lee sarà poi dedicata all’esplorazione della cultura sciamanica coreana in relazione alla figura di Nam June Paik, mentre una sala di consultazione sarà dedicata all’approfondimento degli artisti contemporanei su progetto dell’architetta coreana Kun-Min Kim.
A completare l’esperienza immersiva, un ricco programma musicale e performativo a cura di Chiara Lee e freddie Murphy che coinvolgerà artisti coreani e italiani, tra cui Francesca Heart, Angela Ceo e Diana Lola Posani, noti per la loro capacità di fondere forme d’arte tradizionale e contemporanea.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo in italiano e in inglese edito da Silvana Editoriale. La pubblicazione include saggi inediti a cura di Davide Quadrio, Joanne Kim, Manuela Moscatiello, Kyoo Lee, Patrizio Peterlini, per fornire approfondimenti sui temi della mostra e, in particolare, sul rapporto tra cultura italiana e coreana e sul patrimonio di Nam June Paik. All’interno del catalogo, ampio spazio sarà inoltre riservato agli artisti contemporanei invitati a partecipare alla mostra.
https://www.maotorino.it/it/evento/the-rabbit-inhabits-the-moon/

Appuntamento con la musica classica il 26 ottobre sempre a Roma per il debutto delle straordinarie vincitrici dell’ArsClassica International Competition 2024.
Anna Im al violino, Ye Eun Hyun e Anastasiya Magamedova al pianoforte e Seungyeon Baik al violoncello si esibiranno presso la Sala Accademica PIMS – Piazza Sant’Agostino 20a.
L’evento è organizzato da ArsClassica con il patrocinio di Istituto Culturale Coreano e con il supporto di Roma Liuteria del M° Mathias Menanteau.
https://www.arsclassica.it/it/event-details/golden-recitals-2024
















