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Intervista con l’artista che è tornado sulla scena musicale con il nuovo singolo “Lavanda”, brano delicato e intimo. De Nardo ci ha parlato di musica, del suo nuovo lavoro e di progetti futuri.

De Nardo torna sulla scena musicale con un nuovo singolo intitolato “Lavanda“, un brano che si distingue per la sua delicatezza e intimità. Attraverso il solo utilizzo del piano e della voce, De Nardo ci trasporta in un viaggio emozionale fatto di suoni essenziali e parole cariche di sentimento. Il brano nasce dall’urgenza di elaborare un abbraccio indimenticabile e di trasmettere la dolcezza e l’irresolutezza di un momento che resta impresso nella memoria. Con ispirazioni che spaziano da Roland Barthes ai grandi cantautori italiani come Francesco Bianconi, “Lavanda” è una composizione che riesce a trasformare il silenzio in un linguaggio musicale fatto di emozioni sottili e sospese. In attesa di nuovi progetti, De Nardo anticipa già l’uscita di un secondo singolo, “Zingara“, previsto per novembre, lasciando intravedere un percorso artistico ricco di introspezione e riferimenti culturali profondi.

Ciao De Nardo, benvenuto sulle pagine di Ottiche Parallele Magazine! Quando nasce il tuo amore per la musica?
Ciao, e grazie dello spazio! In linea generale, non credo alle fulminazioni. Ragion per cui, se resto folgorato, mi s’imprime nella memoria. È capitato in adolescenza: su consiglio di mio padre, ascoltatore raffinato, ho messo su Atom Heart Mother dei Pink Floyd. Sconvolgente, tanto da spingermi a imbracciare una chitarra e riprendere sotto mano il pianoforte, che suonicchio fin da bambino. Ricordo ancora la prima canzone che ho scritto: si chiamava “Seems like a love song”, era terribile.

Cosa rappresenta per te la musica in generale e il tuo fare musica in particolare?
Credo che la musica sia intrattenimento, nell’accezione più nobile del termine: un catalizzatore d’emozioni. Per quanto mi riguarda, fare musica risponde a una sorta di horror vacui, poiché nel tempo materiale d’una canzone trovo il rimedio contro il silenzio assordante – mi si perdoni l’ossimoro trito e abusato – del quotidiano. Vi ricavo lo spazio del racconto: mi racconto principalmente attraverso le mie letture, il modo più efficace che conosco per dire di me.

Quali musicisti hanno ispirato il tuo stile e la tua musica?
Naturalmente i Pink Floyd. La mia formazione è tutta rock prog anni ’70. “The lamb lies down on Broadway” dei Genesis non è forse tra i dischi più belli nella storia della musica? Seguono i cantautori. Se ascolto “La sera dei miracoli” di Dalla dopo il tramonto, mi si fanno inevitabilmente gli occhi lucidi. Il mio riferimento assoluto, però, si chiama Francesco Bianconi, frontman dei Baustelle. I suoi versi “la vita è stupida però è bellissima essendo inutile” compaiono sul mio stato di Whatsapp da una decina d’anni. Vorrei citare, infine, un artista orientale: si chiama Joe Hisaishi. Ho consumato, negli anni, la colonna sonora dell’“Estate di Kikujiro”, il film di Takeshi Kitano. “Summer”, la traccia principale dell’album, è tra i riferimenti più significativi del mio primo singolo.

Da poco è uscito il tuo nuovo singolo. Di cosa parla il brano e cosa vuole trasmettere?
Si chiama “Lavanda”. Nasce per necessità, dalla volontà disperata di processare un abbraccio dolcissimo e insolubile – vale a dire irrisolo. Ho scoperto dalle pagine d’un libro – i “Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes – che l’abbraccio «è il momento delle storie raccontate, della voce che giunge a ipnotizzarmi, a straniarmi». Questa storia ho voluto imprimerla su carta, in forma di canzone, attraverso una melodia che parlasse tacendo. Mi rendo conto dell’ossimoro: all’ascolto, suona tutto più semplice. Il piano e la mia voce. Dico solo: «Dormi serena il più dolce dei sonni».

A questo singolo ne seguiranno altri o stai lavorando ad un album?
A fine novembre sarà disponibile all’ascolto” Zingara”, il mio secondo singolo. Recupera le pagine di Cesare Pavese – dalla “Luna e i falò” alla “Bella estate”, fino al celebre «Verrà la morte e avrà i tuoi occhi» – e le fonde con sonorità urban. Ne seguiranno altri. Probabilmente, confluiranno in un ep.

Quali saranno i tuoi prossimi progetti?
Tanta musica. Sentirete parlare di De Nardo.

Ringraziamo De Nardo per la sua disponibilità e Valentina Seneci di Red&Blue Music Relations per la preziosa collaborazione.