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Intervista con Giusy Caff autrice del romanzo d’esordio “La Venere in Autoreggenti”, scritto in collaborazione con Teresa Giulietti e pubblicato da Tevere edizioni. La scrittrice ha risposto alle nostre domande.

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Sono una donna appassionata che ama la vita e non si sottrae alle sfide cui viene sottoposta, amo il mare, la musica, ogni forma d‘arte. Ho sempre scritto come sfogo personale, come terapia per rimettermi in connessione con le parti più profonde e vulnerabili.
Ha appena pubblicato il suo romanzo d’esordio “La Venere in Autoreggenti” edito da Tevere Edizioni, è tratto da una storia vera o nasce dalla fantasia dell’autrice?
Questo è il mio primo romanzo, si tratta di una storia d’amore tra due donne, Claudia e Beatriz, la protagonista ha molto di me, siamo speculari. Ho sempre coltivato la scrittura come strumento di conoscenza e analisi personale, nonché come sfogo emotivo. Lo scorso anno, in un momento di forte introspezione esistenziale, ho sentito la necessità di trasporre su carta una storia che, in parte, mi riguarda personalmente e in parte grazie all’aiuto di Teresa Giulietti e alla sua esperienza con la parola, spazia tra immaginazione e ispirazione.

Come classificherebbe le protagoniste del romanzo?
Le protagoniste sono due: Claudia, una donna razionale e passionale al tempo stesso; volitiva e vulnerabile, del resto come molte donne. Non siamo mai una sola “maschera” per quanto qualcuno ci induca spesso a esserlo, la stessa società con i suoi stereotipi. Sta, poi, a noi scegliere di togliersi all’occorrenza “quella” maschera e di mostrare chi siamo veramente. Claudia a un certo punto lo fa. Non sempre l’apparenza restituisce l’essenza dell’individuo, chi non si protegge? Siamo tutti una commistione di caratteri e coloriture psicologiche, Claudia deve incontrare e accogliere i suoi archetipi e durante questo viaggio destrutturante nell’amore impara a conoscersi più a fondo. Beatriz è la donna di cui si innamora, giovane, spavalda più in apparenza che interiormente, protesa verso il successo, giovane attrice madrilena, bella e accattivante, spezza la corazza di Claudia ma non la sua.
Quali sono i suoi scrittori di riferimento?
Tra i miei scrittori di riferimento annovero: Banana Yoshimoto, Laura Imai Messina, Violette Leduc.

“La Venere in Autoreggenti” è un romanzo scritto a quattro mani. Come è nata la collaborazione con Teresa Giulietti?
La collaborazione con Teresa Giulietti, ghostwriter e scrittrice di Parma, nasce dalla necessità di essere accompagnata nella scrittura della mia storia. Dopo una ricerca online mi sono imbattuta nel suo sito di scrittura su commissione: “La signorina Write”, l’ho contattata ed è nata fin dalla prima telefonata una forte empatia, mi sono sentita sicura nell’affidarle una vicenda esistenziale tanto intima e personale. Teresa stava mettendo a punto una nuova linea editoriale di letteratura erotica scritta esclusivamente da donne: “Anima Nuda” per la casa editrice Bertoni di Perugia e ha voluto inserire “La Venere in autoreggenti” nella linea come primo romanzo inaugurale.

Che cosa le ha lasciato questo suo primo romanzo quando ha scritto la parola fine?
Un senso di leggerezza. La parola semina, direziona, ma può anche aiutare a discernere e quando uno sceglie si libera sempre da qualcosa che non serve più.
Prossimi impegni o scritti?
Un libro è come un figlio, una volta nato ha bisogno di essere accompagnato lungo il suo cammino. Dopo una prima presentazione a Catania al cospetto di ottanta persone ne faremo una seconda in Sicilia, una a Parma, la città di Teresa, proseguiremo con le nostre dirette online su Facebook, “Anima Nuda, salottino piccante per non addetti ai lavori” nelle quali affronteremo tematiche inerenti alla sensualità in tutte le sue declinazioni. Poi sarà la volta della Fiera del libro di Torino. Con Teresa sto mettendo a punto un progetto sensoriale “Anima Nuda” che resta ancora una sorpresa. Il libro è in fase di valutazione al Taobook, per essere inserito nella sessione nuovi autori.
