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Oggi incontriamo Giuliana Grimaldi con la sua nuova pubblicazione. “Volti che confondono” è un tracciato sulla scia dei sentimenti, protagonisti dell’esistenza umana. Un viaggio nel cuore di chi si è affacciato alle nostre vite.
Benvenuta tra le nostre pagine. Faccia conoscere Giuliana Grimaldi ai nostri lettori.
Sono stata fin da ragazzina una lettrice accanita, ho sempre amato perdermi tra i libri; un giorno di inzio estate, mi sono scoperta autrice, iniziando a metter giù pensieri su carta. Da quel momento non ho pù smesso, come se si fosse aperta la porta di una camera che avevo tenuto sottochiave in maniera inconsapevole, così ho lasciato venir fuori le emozioni, tradotte poi in parole, dando vita prima ad un romanzo corale e poi alle due raccolte di poesie. Altra passione che ho rispolverato da poco, quasi contestualmente alla scrittura è la pittura; mi rilassa e mi giova tanto dipingere. L’idea che dal nulla, come da una tela bianca, possa nascere qualcosa di unico, mi affascina tantissimo.

Ha appena pubblicato la sua nuova silloge “Volti che confondono”, edita da Europa Edizioni. Come sono nate queste poesie?
Le poesie contenute in “Volti che confondono” sono nate man mano che si manifestavano, che venivano alla luce, e con esse la natura di quello che portavo fuori, di quello che avevo necessità di catturare. Per compiere un qualsiasi viaggio vanno preparati dei bagagli da portare con sé per affrontarlo, io volevo che i miei fossero colmi di tutti i volti che avevo incontrato, quelli che sono rimasti, quelli che avrei voluto non andassero via, quelli soltanto immaginati; la cosa fondamentale è che volevo a tutti i costi che quanto hanno suscitato in me, quanto hanno lasciato germogliasse in me, finalmente fiorisse. E sono fiorite poesie.
Come sono le emozioni scaturite da un “Volto” incontrato nel percorso di vita?
Le emozioni scaturite dai volti che incontriamo nel nostro percorso di vita possiamo definirle “l’operosa fioritura nei parchi dell’anima”. Una fioritura che ci libera dal genere e dal sesso, dai ruoli e dalle vesti, dalla forma che mortifica ciò che da recipiente alcuno può essere contenuto. Le emozioni scaturite da un volto concorrono a costruire la nostra identità, quello che siamo stati e che scegliamo di essere; ciò che ci emoziona è il riflesso di quello che siamo, di quanto viene richiamato in noi, di quanto desta la nostra attenzione, la nostra intelligenza emotiva. L’altro resta una risorsa, il confronto una necessità.
Quali sono i suoi poeti di riferimento?
Gli autori, poeti e poetesse che ho apprezzato e amato particolarmente sono tanti, sia italiani che esteri, ad esempio: Nazim Hikmet, Alda Merini, Charles Bukowski, Antonio Spagnuolo, Patrizia Cavalli; ci vorrebbe un elenco troppo corposo per citare tutti gli autori che hanno influenzato in qualche maniera la mia scrittura. Scrittori che con la lettura delle loro fantastiche opere mi hanno donato monili rari e pregiati, custoditi con cura per trarne insegnamento come autrice e soprattutto come persona, nella vita quotidiana. La poesia, come la letteratura e l’arte tutta, ci ragguagliano su come essere persone migliori, permettendoci di evolvere, di mutare, di essere dinamici e versatili.

Che cosa le ha lasciato questa silloge quando ha scritto la parola fine?
Terminare la stesura di “Volti che confondono” mi ha lasciato nuove consapevolezze, mi riferisco soprattutto al piano umano, più che a quello professionale di autrice. Tra queste, quella di credere fortemente che la nostra realizzazione emotiva, la possibiltà di risolversi, è un processo che non avviene mai del tutto restando isolati, ma in relazione ai rapporti con l’altro. La capacità di confronto con ciò che in noi resta dei volti che incontriamo, dove per volti mi riferisco anche propriamente alle vicende che ci accadono, favorisce una crescita personale indispensabile; il desiderio e il coraggio di affrontare quanto descritto regala una consapevolezza di sé, stabile e più matura.
Prossimi impegni o scritti?
Prima di scoprire la mia vocazione per la poesia, scrivendo “Volti che confondono” e ancor prima la silloge “Contraddizioni illusorie”, il mio primo libro pubblicato è stato un romanzo corale “La stagione del cambiamento”, tutti editi da Europa Edizioni. Sarei contenta di riscoprire la narrativa, di scrivere un altro romanzo. Ho diversi progetti in mente, non resta che assecondare l’ispirazione man mano che si manifesta; ovviamente, non ho intenzione di tralasciare la poesia, continuandone a scrivere, come del resto ho già fatto di seguito alla stesura dell’ultima silloge.
Ringraziamo Giuliana Grimaldi per la disponibilità e l’ufficio di promozione Optima Agency per la collaborazione.
