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Chiamate anche calze elastiche sono un accessorio prevalentemente prescritto per chi è affetto da problematiche di natura circolatorie e che nel corso degli anni hanno registrato una vera e propria rivoluzione con un ampliamento delle patologie.
Le calze a compressione graduata, note anche come calze elastiche, sono un accessorio che nasce principalmente per chi è affetto da problematiche di natura circolatoria, diffuse soprattutto presso la popolazione anziana.
Non tutti sanno che negli ultimi anni hanno registrato una vera e propria rivoluzione, a fronte di un ampliamento per quanto riguarda il trattamento di ulteriori patologie (tra cui il diabete) nonché l’uso da parte degli sportivi. Oggi cerchiamo di sfatare alcuni falsi miti molto comuni, nell’ottica di informare sui benefici che derivano dal loro utilizzo.

La qualità e l’estetica non sono importanti
Questo è certamente il mito più falso in assoluto dal momento che nelle calze a compressione graduata se c’è un fattore che fa davvero la differenza è la qualità, che a sua volta influisce in maniera determinante sull’estetica.
Una delle proposte più valide è quella di Relaxan che offre un’ampia gamma di soluzioni capaci di coniugare funzionalità, salute e bellezza, a fronte di un design made in Italy.
I risultati sono positivi in primis per quanto concerne il benessere di gambe e piedi in presenza di patologie comuni come quelle di natura circolatoria, nonché per tutti coloro che non vogliono rinunciare a una migliore efficienza a livello muscolare e posturale, come gli sportivi. L’occhio vuole la sua parte e delle calze elastiche comode e belle si indossano più volentieri.

Le calze elastiche non si possono indossare di notte
È indubbio che il ritorno venoso assicurato dalle calze a compressione graduata è ottimale durante le ore diurne, sia quando si pratica attività fisica o ci si muove sia nel momento in cui si adottano posizioni più statiche come quelle tipiche del lavoro d’ufficio.
Nella maggior parte dei casi l’uso non è contemplato di notte salvo per quanto concerne una tipologia specifica – le calze antitrombo – , la quale è consigliata dagli specialisti in ambito ospedaliero per prevenire i coaguli nonché nei soggetti che hanno una mobilità ridotta.

Le calze antitrombo non sono sicure
Niente di più falso, anzi: la sicurezza è uno dei motivi per cui sono ampiamente diffuse a livello medicale e ospedaliero.
Le calze antitrombo possono però dare fastidio in situazioni come quelle di discomfort (legate a un eccesso di sudorazione, ad esempio), irritazioni a livello cutaneo (pelli particolarmente sensibili o allergiche ad alcuni materiali) e, se la pressione risulta eccessiva, intensificando le problematiche circolatorie.
Sono quindi completamente sicure, a patto di farne un uso corretto e in linea con le caratteristiche della persona: basterà scegliere un adeguato livello di compressione e di taglia, limitare l’impiego durante le ore notturne, fare in modo che l’epidermide sia perfettamente idratata e attenersi alle indicazioni di lavaggio riportate dal produttore.
Le calze elastiche incentivano la cellulite
È piuttosto vero l’opposto dal momento che agendo positivamente sulla circolazione sanguigna e linfatica, le calze a compressione graduata contribuiscono a prevenire la cellulite: questo perché agiscono positivamente sulla ritenzione idrica, una delle cause più comuni di questa problematica.
Attenzione, ciò non vuol dire che eliminano direttamente la cellulite, ma che rappresentano insieme ad altri aspetti come l’uso di trattamenti ad hoc, la pratica costante di attività fisica e l’attenzione alla dieta un supporto concreto ed efficace.
Le immagini sono tratte dal sito www.relaxanshop.it
