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Cinque storie. Cinque donne. Cinque verità sepolte sotto la cenere. Questo quanto ha “preso vita” tra le mura dell’antichissimo maniero in provincia di Alessandria. Però chi meglio poteva raccontare l’evento se non una delle protagoniste, l’amica di Ottiche Parallele Sophie Lamour. La rivista prosegue in questo modo un nuovo modo avviato nei giorni scorsi, quello di far raccontare in prima persona l’evento.

PENTA – Cinque fuochi mai spenti
Con profonda gratitudine, la compagnia Cenere Viva ringrazia il pubblico e l’organizzazione del Mistica Festival – Edizione Estate per l’intensa partecipazione e l’accoglienza ricevuta durante i tre giorni di repliche dello spettacolo PENTA, andate in scena in un luogo dal fascino raro: i sotterranei misteriosi del Castello Sannazzaro, a Giarole, in provincia di Alessandria.

Un’esperienza immersiva che ha unito teatro e memoria in una cornice carica di storia e suggestione: il Castello Sannazzaro, dimora nobiliare risalente al XII secolo, è un autentico gioiello architettonico, ancora oggi abitato dalla stessa famiglia da oltre mille anni. Le sue sale affrescate, i cortili interni, i giardini e i cunicoli sotterranei raccontano secoli di vita, leggende e misteri, rendendolo una location tutta da scoprire.

Cinque storie. Cinque donne. Cinque verità sepolte sotto la cenere.
PENTA è un rito di memoria civile che riporta in vita le voci di cinque donne realmente esistite, condannate come streghe in diverse epoche della storia italiana. Un atto teatrale che si fa denuncia, resurrezione, omaggio a chi fu perseguitata solo per essere libera, diversa, inascoltata.
In scena
Deborah Carelli ha dato corpo e voce a Matteuccia da Todi, erborista e guaritrice del Quattrocento, una delle prime donne a essere arsa sul rogo per stregoneria, colpevole solo di conoscere le erbe e la natura femminile.
Sabrina Flaccavento ha interpretato Violante da Benevento, legata alla leggenda delle Janare: donne che danzavano nel noce sacro, simbolo di una spiritualità arcaica e autonoma, perseguitata dalla superstizione e dalla paura.
Barbara Castellano ha portato in scena Finnicella da Roma, emblema della marginalità e del sospetto, mendicante e sola, trasformata in capro espiatorio nell’Urbe del XV secolo.
Patrizia Mostacci ha restituito dignità a Gostanza da Libbiano, accusata e processata per stregoneria nonostante le sue parole lucide, registrate in uno dei rari verbali originali di un processo inquisitoriale.
Sophie Lamour, anche autrice dello spettacolo, ha interpretato Franchetta di Triora, figura cardine del più noto processo alle streghe in Italia. In un paese devastato dalla carestia, fu l’indipendenza delle donne a essere messa al rogo.

Lo spettacolo ha portato in scena i loro ultimi giorni, restituendo voce alla loro forza. Dove un tempo c’era fuoco, oggi c’è parola. Dove c’era condanna, ora c’è racconto.
PENTA è un gesto di resistenza. Un modo per dire che ricordare è un atto politico. Che raccontare è rompere l’incantesimo del silenzio.
La compagnia Cenere Viva è attualmente in tournée: seguiteci per scoprire le prossime date e continuare insieme questo necessario viaggio nella memoria femminile.
Perché le streghe non sono mai morte. Hanno solo cambiato forma.