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Intervista con l’artista uscita recentemente con il singolo “Pace Vegetale”, brano c che affronta con lucidità e delicatezza il tema dei legami malsani e delle ferite invisibili lasciate da relazioni tossiche. La cantante ci ha parlato di musica, del suo nuovo lavoro e dei progetti futuri.

Con una voce intensa e una scrittura che scava nell’emotività, Federica Marinari torna con Pace Vegetale, un singolo che affronta con lucidità e delicatezza il tema dei legami malsani e delle ferite invisibili lasciate da relazioni tossiche. Il brano nasce da un’esperienza personale, ma diventa subito un messaggio collettivo, una carezza per tutte le donne che hanno vissuto dinamiche simili, spesso sottovalutate o taciute.
L’abbiamo intervistata per Ottiche Parallele Magazine in occasione dell’uscita del nuovo singolo, che anticipa un EP di cinque tracce.
Ciao Federica, benvenuta sulle pagine di Ottiche Parallele Magazine! Quando nasce il tuo amore per la musica?
Ciao stelline, grazie mille per il tempo che mi dedicate. Io non ricordo precisamente quando è nato il mio amore per la musica, certo la cassettina del Best Of di Laura Pausini mi ha indirizzata bene, ma credo di aver avuto la musica sempre accanto a me.
Cosa rappresenta per te la musica in generale e il tuo fare musica in particolare?
Non è stato difficile capire cosa mi sarebbe piaciuto fare da grande. La musica è una forma di comunicazione pazzesca. Sono affascinata da come nel tempo si sia diffusa geograficamente attraverso le migrazioni, dalla sua capacità di evolversi, dalla sua forza emotiva. Per me è una casa sicura, è un percorso di crescita personale, è stata ed è la mia scuola di vita.

Quali musicisti hanno ispirato il tuo stile e la tua musica?
Sono cresciuta con Laura Pausini, che gran donna; poi col tempo, con la mia curiosità, i miei studi in conservatorio, i musicisti che ho incontrato per la via e la formazione del mio carattere sono arrivata a rispecchiare di più in artisti come Aurora, Olafur Arnalds, Sadal suoni che non riesco a trovare tra gli artisti citati, Madame, Gaia, Emma Nolde e altrə che al momento non mi vengono in mente.

Da poco è uscito il tuo nuovo singolo. Di cosa parla il brano e cosa vuole trasmettere?
Pace Vegetale è un pezzo che ho scritto durante un coinvolgimento emotivo poco sano, ma la cosa che mi ha sconvolta ancora di più è che non era il primo. Provo un po’ di rabbia verso gli uomini, sia io che le mie amiche più care abbiamo almeno una volta nella vita incontrato uomini che hanno giocato con la nostra fragilità e ingenuità da 20enni. Io sono riuscita a staccarmi da questa persona, ma ovviamente le insicurezze che mi ha lasciato sono molte “metto da parte una parte di me, te”. Noi donne siamo più soggette a violenze psicologiche e fisiche e ti giuro che ancora non capisco perché. Pace Vegetale vorrei che fosse una carezza per tutte quelle ragazze che hanno dovuto affrontare situazioni poco carine a causa di comportamenti maschili tossici.
A questo singolo ne seguiranno altri o stai lavorando ad un album?
Ne seguiranno altri dopo l’estate. Pace Vegetale è un EP di cinque canzoni, ma abbiamo già iniziato a produrre il disco successivo.

Quali saranno i tuoi prossimi progetti?
Voglio suonare più live, ampliare le persone che si interessano a quello che faccio, scrivere e scoprire. Per il resto mi faccio guidare dal flusso.
Ringraziamo Federica per la disponibilità e Valentina Seneci di Red&Blue Music Relations per la preziosa collaborazione.
