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Nuovo singolo che fonde potenza e riflessione, rock-pop viscerale e produzione d’autore: con questo brano l’artista veneta torna a cantare in inglese. Un rock-pop d’autore tra rischio e visione. Una produzione sofisticata e moderna, capace di emozionare e sorprendere.

Dopo l’intimismo di “Valentina e l’elettronica rarefatta di “ImperfettoIrene Olivier torna a cantare in inglese con “Roll the Dice, un brano che fonde potenza e riflessione, rock-pop viscerale e produzione d’autore (già disponibile su tutte le piattaforme musicali dal 25 luglio, e in rotazione radiofonica dal 1° agosto 2025).
Con “Roll the Dice”, Irene firma un potente manifesto sonoro che unisce l’energia del Rock all’introspezione del dark pop alternative. Tra bassi pulsanti, synth cinematici, chitarre potenti e una voce magnetica, il brano racconta il coraggio di scegliere, rischiare, vivere. Una produzione sofisticata e moderna, capace di emozionare e sorprendere.

Firmato e prodotto da Marco Gabrielli, con un assolo slide che cita le grandi suggestioni del rock emotivo tipico di David Gilmour, e il basso autorevole di Max Gelsi (Elisa, Vasco Rossi, Pelù), “Roll the Dice parla del coraggio di rischiaredi scegliere anche quando tutto rema contro.
Roll the Dice” non è solo un brano, è una dichiarazione di intenti. Irene Olivier ci invita a rischiare, a scendere nel campo da gioco della vita senza garanzie. La sua voce, intensa e determinata, è il cuore pulsante di un pezzo che parla di scelte, coraggio e desiderio.
La tensione emotiva cresce tra versi quasi sussurrati e ritornelli esplosivi, mentre l’arrangiamento accompagna con intelligenza ogni sfumatura del testo. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a una lotta interiore, elegantemente trasformata in musica.
Il brano colpisce non solo per la qualità tecnica, ma per l’identità che trasmette: personale, magnetica, credibile. “Roll the Dice” è un salto nel vuoto, ma con stile. Un’ottima prova artistica che conferma Irene Olivier come una voce da tenere d’occhio nella scena alternative-pop italiana (e non solo).
Nel frattempo, è in studio per realizzare il suo primo LP in italiano, atteso entro la fine del 2025.

Spiega l'artista a proposito del brano:
Il pezzo è costruito su un’alternanza precisa: le strofe, più introspettive e rassegnate, sembrano dire “non ce la farò”, ma il ritornello esplode con la forza di un’incitazione personale: “A volte nella vita bisogna avere il coraggio di rischiare. Di lanciare i dadi. Di dire ciò che si sente, anche se non sappiamo cosa ci costerà davvero.”
Il ritornello è un grido di spinta, un carpe diem che ribalta la rassegnazione delle strofe: “Sappiamo già dove vogliamo arrivare. Ma è la paura a bloccarci e farci perdere le occasioni.”
Nella coda finale si intrecciano due voci in contrasto: i cori sussurrano: "All of the voices outside will destroy us...”
mentre la voce principale urla:
“Roll the dice, your crystal ball is showing your goal”
Nata a Belluno, Irene Olivier ha coltivato fin da bambina la passione per l’arte, dedicandosi per dieci anni al pattinaggio artistico su ghiaccio, anche a livello europeo. Interessata al cinema e alla fotografia, ha partecipato a concorsi internazionali; uno dei suoi scatti è stato pubblicato su Africa Geographic. Si è laureata in Lingue e Letterature Straniere a Venezia (inglese e spagnolo), scrivendo testi e poesie in inglese con l’idea di trasformarli in canzoni. Ha debuttato con la StrangerArts Produzioni, pubblicando nel dicembre 2021 il progetto “V-deocrazy”, un disco (uscito anche fisico su CD) con brani come “Witch Eyes”, “BE2”, “The Well”, e “Melody”. Nel 2022 ha pubblicato i singoli “Black Van” e “Beautiful Liar”. Nel 2023 è uscito “Valentina”, il suo primo brano in italiano. “Imperfetto” è il suo ultimo singolo, pubblicato con Imperfetto Records, inserito nella top 27 singoli di aprile, secondo SkyTG24. “Imperfetto” è un brano indie/alternative-pop con sonorità elettroniche/trap-pop. Il tema centrale è un “incubo imperfetto” fatto di alter ego separati da un muro, simbolo di conflitto interiore e dualità. “Valentina” affronta temi legati all’amore tossico e alla femminilità simbolica, ed è il primo pezzo scritto in italiano da Irene. I brani anglòfoni (Witch Eyes, BE2, The Well, Melody, Black Van, Beautiful Liar) riflettono la sua intenzione di rivolgersi a un pubblico internazionale con testi in inglese e influenze pop/rock/elettroniche. Produzione sempre a cura di Marco Gabrielli che è anche compositore di tutti i suoi brani, dei quali ricordiamo lei è sempre autrice dei testi; mix di Marco Marconi (Dedalo Studio) e mastering affidato a Salvatore Addeo (Aemme Recording Studio), con contributi anche di Oli Morgan (Abbey Road Studios) per alcuni singoli.

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