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Dal 1° agosto al 7 settembre 2025 la mostra a cura di Rosalba Rossi con il Patrocinio del Comune di Loreto. Progetto di opere inedite di medio formato, nelle quali l’artista ha sperimentato una tecnica singolare, che conserva il tratto della pittura e i segni della scultura. Inaugurazione: venerdi 1° agosto 2025 alle ore 19,00.

Il Museo Storico Aeronautico di Loreto ha il piacere di presentare la mostra di Mario Vespasiani dal titolo THE AERONAUT un progetto di opere inedite di medio formato, nelle quali l’artista ha sperimentato una tecnica singolare, che conserva il tratto della pittura e i segni della scultura. I dipinti realizzati appositamente per questo evento, hanno avuto ispirazione osservando la ricchissima collezione di modellini di velivoli di ogni epoca, presenti nel Museo ed interpretati alla maniera visionaria e imprevedibile che contraddistingue la ricerca di Vespasiani.

In queste opere appaiono aerei da caccia che “riposano” su fondali marini tridimensionali, come a voler depotenziare il loro arsenale offensivo, per diventare elementi armonici dell’ecosistema, tecnologiche abitazioni di pesci, molluschi e crostacei.
Con tali lavori – non appesi a muro ma inclinati su appositi supporti per dare un’altra percezione dell’osservazione – l’artista ha voluto riflettere sul delicato momento di tensioni internazionali, per richiamare alla sua maniera al valore della pace – la fondamentale necessità dell’uomo moderno di convivere in armonia con se stesso e gli altri – e al rispetto della natura, come raccontano questi fondali, che accolgono tali aerei come organismi integrati e gioiosamente “mimetizzati”.
Le opere sono state immaginate da Vespasiani come osservazioni dall’alto di mari e di oceani nei quali si scorgono queste figure che, quali insolite creature degli abissi, vogliono donare nuova energia vitale e non distruzione a tali contesti naturalistici, facendo risaltare la brillantezza dei colori, i volumi e i vari materiali utilizzati. Il contrasto inusuale degli elementi è stato affrontato con una particolare risolutezza dall’artista, che le opere sembrano richiamare un “silenzio armonico” e quelle “profondità” invitano il pubblico ad una attenta osservazione dal vero, quasi ad un’immersione, dentro paesaggi e superfici dall’indubbia valenza concettuale e poetica.
Dopo l’importante mostra che si è tenuta presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle nel 2017 in cui le grandi opere di Vespasiani dialogavano coi velivoli dell’hangar Badoni, questa al Museo Storico Aeronautico di Loreto conferma la reputazione di un artista che si è distinto sia per il suo valore nel mondo dell’arte come in altri ambiti, ma anche per le sue qualità umane.
L’eccezionalità dell’evento è confermata anche dalla colonna sonora della mostra, che introduce il terzo ed inedito album di musica sperimentale della carriera di Mario Vespasiani intitolato THE AERONAUT, che arriva dopo DIARIO DI BORDO presentato nella mostra al Museo del Mare e della Costa di Sabaudia e HEART OF THE SEA svelato in occasione della personale al Galata Museo del Mare di Genova
La mostra che gode del patrocinio del Comune di Loreto è curata da Rosalba Rossi e promossa dal Col. Pil. Giovanni Santilli Presidente della Sezione di Loreto dell’Associazione Arma Aeronautica – “Aviatori d’Italia” – ETS e del Museo Storico Aeronautico.

Introduzione alla mostra: In un momento storico segnato da “tensioni internazionali” la scelta di Mario Vespasiani di portare la sua arte nel cuore del Museo Storico Aeronautico di Loreto è un atto intelligente e necessario per un artista che vive pienamente il ruolo di “testimone dei nostri tempi”, compiendo una reale e tangibile trasmutazione degli strumenti di assalto, mostrando un cammino fatto di cooperazione e armonia. Ogni grande opera alchemica inizia con la scelta della prima materia, la sostanza da trasformare. Vespasiani, con la sua solita audacia, sceglie il simbolo più potente della hybris del XX e XXI secolo: il caccia militare. Esso rappresenta la velocità, la potenza, la tecnologia votata all’attacco, l’aggressività maschile nella sua forma più estrema e compie questa trasmutazione nell’athanor, il forno alchemico. Per Vespasiani, l’athanor è il fondale marino, un luogo di silenzio, di profondità, il grande grembo acquatico da cui, secondo la scienza e il mito, ha origine ogni vita. È il mondo dell’inconscio, il principio femminile, ricettivo e avvolgente. L’atto di far “riposare” i caccia nei fondali è il primo, fondamentale passo del processo alchemico: la solutio, la dissoluzione. L’ego tecnologico e aggressivo (il caccia) viene immerso e “disciolto” nelle acque profonde dell’anima (il mare) per poter essere purificato e ricreato. La singolarità della sua tecnica, “a metà tra pittura e scultura è la manifestazione fisica del rito. Vespasiani non si limita a dipingere i velivoli, li modella, li scompone e li ricompone. Questo atto materico è la mortificatio alchemica della forma e della funzione originaria del caccia. L’artista “depotenzia il loro arsenale offensivo” non solo simbolicamente, ma fisicamente, trasformando un oggetto di metallo rigido e incandescente in una forma quasi organica. I velivoli diventano “elementi armonici dell’ecosistema, tecnologiche abitazioni di pesci, molluschi e crostacei”. Questo è il culmine dell’opera, il caccia non è più un simbolo di pericolo, ma un guscio che protegge e nutre, un corallo “gioiosamente mimetizzato”. La scelta di esporre queste opere “in piano, come a guardare dall’alto la scena”, è un colpo di genio registico che trasforma il ruolo dello spettatore, dato che non siamo di fronte a un quadro, in una relazione frontale, siamo posti in una prospettiva superiore, quella di un saggio o di un maestro di scacchi che osserva le mosse dall’alto. Questa visione distaccata e contemplativa impedisce di cadere nella facile reazione emotiva e invita a una riflessione più profonda, Vespasiani ci sta chiedendo di elevarci, di guardare i conflitti del mondo non dal basso, dalla prospettiva sensoriale, ma dall’alto, da quella di una coscienza più vasta che vede la possibilità di un’armonia superiore, di una sintesi dove anche gli opposti più stridenti possono coesistere. L’unicità di Mario Vespasiani, in virtù della “reputazione” e del rispetto che si è guadagnato, sta nel suo un contributo evolutivo e nel Museo che celebra la storia della potenza aerea, compie l’atto più visionario: insegna il valore della storia e a sognare la pace, mediante la memoria e lo studio. La sua mostra è un’opera visionaria che in una forma tangibile dice che la trasformazione è possibile, che la tecnologia può servire la vita e che la pace è la forma più alta e complessa di armonia. Invitandoci a guardare queste scene dall’alto, Vespasiani ci eleva al ruolo di co-creatori di questo nuovo mondo, confermandosi come una delle voci costruttive del nostro tempo e la mostra di Loreto una delle più attese dell’estate 2025.
Durante lo svolgimento della mostra sarà possibile utilizzare il simulatore di volo presente all’interno del museo.

Mario Vespasiani 
THE AERONAUT
a cura di Rosalba Rossi 
Museo Storico Aeronautico 
Palazzo Comunale
Corso Boccalini 38 - Loreto (AN)
Periodo: Dal 1° agosto al 7 settembre 2025
Orari di apertura: dal martedi alla domenica 10:30-12:30 \ 16:30 -19:30
Chiuso il lunedi e a Ferragosto
e-mail: assoarmaloreto@hotmail.com
tel: 389.0206006
Mario Vespasiani, 1978 è un artista visivo italiano. Sono state dedicate al suo lavoro quarantasei pubblicazioni personali. Le sue opere sono state esposte in tutta Italia in gallerie, musei e luoghi sacri. I libri Planet Aurum, The Gentleman in the World of Art e Diario di Bordo sono le sue tre opere letterarie. È l’unico artista ad essere stato invitato ad esporre al Museo Storico dell’Aeronautica Militare, al Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri e al Museo del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d'Italia in Roma ed in quella occasione gli è stata conferita la targa del Gruppo MOVM, il 4 dicembre 2024 è avvenuta la presentazione della sua opera dedicata alla patrona della Marina Militare. Nel 2023 presso l’auditorium comunale di San Benedetto del Tronto è stato insignito del premio Riviera delle Palme per il valore artistico e umano. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha definito straordinario per l’uso dei colori. È il solo artista della sua generazione ad aver esposto in dialogo con maestri quali Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto, Mario Giacomelli e Francisco Goya. Ha ideato con la musa Mara la rassegna sul pensiero contemporaneo Indipendenti, Ribelli e Mistici. Il suo quarantesimo libro è stato presentato al MACRO e la sua trilogia Mara as Muse alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Conosciuto per la sua capacità di sperimentare, ha realizzato delle canzoni come ulteriore forma visionaria delle opere, sessanta delle quali sono racchiuse in tre album. Sono state gettate le basi del museo a lui dedicato che si aprirà a Ripatransone nelle Marche, tra i più innovativi in Italia nella fruizione che intreccia arte e natura: www.theMVseo.com