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È disponibile dalla scorso 27 luglio per Giazira scritture il libro che con rigore storico e passione civile, l’autore ripercorre i 55 giorni del sequestro, riportando in primo piano le parole dello statista — spesso ignorate o silenziate — e interrogando lo Stato, i partiti, i protagonisti del tempo. Prefazione di Claudio Signorile.
È uscito lo scorso 27 luglio per Giazira scritture “Condanna di Stato. Il caso Moro tra silenzi, coscienza e potere”il nuovo saggioscritto da Mario Gianfrate con la prefazione di Claudio Signorile.
“Se avessero voluto, avrebbero potuto salvarmi.” È attorno a questa frase, drammaticamente lucida, che Mario Gianfrate costruisce un’indagine serrata sul caso Moro, smontando retoriche e verità ufficiali.

Con rigore storico e passione civile, l’autore ripercorre i 55 giorni del sequestro, riportando in primo piano le parole dello statista — spesso ignorate o silenziate — e interrogando lo Stato, i partiti, i protagonisti del tempo. A emergere è una narrazione scomoda: un’analisi documentata e pungente che mostra come la “ragion di Stato” fu usata per giustificare l’inazione, fino a trasformare Aldo Moro in vittima sacrificale. Attraverso fonti dirette, documenti originali, lettere integrali e riflessioni d’autore, questo libro offre uno sguardo nuovo e coraggioso su una delle pagine più oscure della nostra Repubblica. Un contributo necessario per restituire senso alla storia, e voce a chi è stato lasciato solo.
Mario Gianfrate è storico e scrittore. Ha collaborato con l’“Avanti!” e il “Corriere del Giorno”, ed è attualmente redattore della rivista Tempi Presenti. Ha pubblicato numerosi saggi sulla storia politica e sociale del Novecento, con particolare attenzione al Mezzogiorno e ai movimenti antifascisti. Autore anche di opere di narrativa e teatro, i suoi lavori si distinguono per rigore storiografico e sensibilità civile. Tra i suoi temi ricorrenti, il rapporto tra potere e coscienza individuale, le verità negate della storia e le biografie dimenticate. La sua scrittura intreccia indagine documentaria e tensione morale.
