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Il nuovo singolo è uscito ieri, venerdì 12 settembre, per SIGLA. Il brano è un tuffo nell’umidità di una foresta di mangrovie, un sogno a luci soffuse sospeso tra blues e jazz afroamericano.

King of the Bamboo”, il nuovo singolo di GARGANE, è un tuffo nell’umidità di una foresta di mangrovie, un sogno a luci soffuse sospeso tra blues e jazz afroamericano.
La nuova folle intuizione musicale di GARGANE si affaccia sul delta di un fiume abitato da un enigmatico uomo vestito di blu. È il re della giungla urbana, the “King of the Bamboo”, personaggio mitico sospeso tra il voodoo e il blues, tra la malizia di un abito gessato e la ribellione di un jazz club di New Orleans.
La canzone racconta la parabola esistenziale di un uomo venuto da un mondo in rovina che affronta una morte simbolica e rinasce tra il profumo del mango e la luce di stelle nuove. La sua è una trasformazione radicale: il blu diventa simbolo di forza ritrovata che non rimuove la ferita, ma la eleva a segno di riscatto. È un inno alla mutazione, al coraggio di cambiare pelle, colore, corpo e destino.
King of the Bamboosi costruisce come un rito tribale e visionario, un’esplosione di ritmo e coralità. La voce si fa confessione per poi fondersi con quella del popolo in un’onda collettiva, la quale riconosce nel re una guida spirituale, ovvero colui che attraversa il buio danzando nel chiarore della rinascita. Le sonorità rievocano il jazz, lo swing e il blues degli anni ’30, con una batteria incalzante, chitarre armonizzate che si affrontano come in un duello di Tarantino, e una sezione di fiati, con la tromba in testa, che richiama le virtù mistiche delle big band.

Come in ogni brano di GARGANE, anche qui trova spazio un momento intimo di rottura: la musica si ritrae, lasciando che la voce esca dal brano per cercare lo sguardo dell’ascoltatore. È qui che il protagonista rivela il suo messaggio più profondo: non avere paura di rompersi per poter cambiare ed essere pelle nuova. Registrato e curato da Davide Cristiani presso il Groundfloor Studio, King of the Bamboo è una danza sciamanica che celebra la rinascita.
GARGANE firma un singolo denso, viscerale e visionario, capace di mescolare mito e ritmo con la sincerità disarmante di chi ha conosciuto il fondo e ha scelto di risalire guardando in alto.
King of the Bamboo” è il secondo singolo estratto dal nuovo album Zemiàn uscito il 12 settembre 2025 con il supporto e il management di SIGLA, una giovane startup culturale modenese specializzata in produzione eventi, management artistico e attivazione di reti collaborative. Dopo una lunga serie di anticipazioni live estive, GARGANE presenterà il nuovo album con un tour full band.

Testo e musica di Andrea Garganese
Registrazione, mix e master di Davide Cristiani presso il Groundfloor Studio
Artwork di Luca Longi (Lufo)
Foto di Federico Sigillo
Musicisti: Daniele Turrini (chitarra elettrica - cori) - Natan Toselli (percussioni, conga, bongo - cori) - Simone Allegretti (contrabbasso) - Nicolò Bertoni (batteria - cori) - Chiara Pancaldi (cori) -  Annalisa Palmieri (cori) - Amanda Zelna (cori) - Gabriele Campioli (cori) - Matteo Pontegavelli (tromba) - Andrea Garganese (chitarra acustica, banjo - voce principale, cori)
Ascolta singolo: https://bit.ly/KingoftheBamboo
GARGANE, pseudonimo di Andrea Garganese, è un cantautore e musicista indipendente con un’anima romantica e le radici nel folk. Con uno stile narrativo ricco di influenze – dal gipsy jazz al folk sudamericano, dal cantautorato italiano alla poesia performativa – GARGANE costruisce un universo musicale personale in continuo mutamento che unisce storie, ritmo e suggestioni visive in una forma di concerto poetico che è al tempo stesso spettacolo e rito collettivo. L’imprevedibilità dell’artista si rintraccia nella sua capacità di presentarsi ogni volta sotto vesti differenti: un mascalzone gentile, un po’ galantuomo, un po' sornione, un musicista poliglotta e multigenere che riesce a farla franca anche sui ritmi più spinosi e inaspettati. Dopo diverse esperienze musicali, tra cui quella con la Manjola Folks Band (con cui pubblica un disco nel 2011), dà vita al progetto solista, esordendo nel 2021 con l’EP Sigaro Thailandese. Nel disco, registrato in presa diretta presso lo studio Bombanella di Davide Cristiani, già si individuano i tratti caratteristici del sound di GARGANE, mescolanze timbriche, cambi di ritmo e testi potenti. Il 2025 è invece l’anno di Zemiàn, nuovo album che raccoglie l’eredità dell’EP di debutto, ampliandone la visione e la ricchezza sonora, aggiungendo infatti la batteria, il contrabbasso e diverse collaborazionii con musicisti e artisti del territorio emiliano. Anche per questo secondo progetto si affida alla produzione di Cristiani. Le grafiche dei due album sono legate da un immaginario visivo denso e teatrale, che racconta il mondo caleidoscopico dei personaggi delle sue canzoni.
Influenze: Paolo Conte, Vinicio Capossela, Django Reinhardt, Baden Powell, Dave Matthews Band, Buena Vista Social Club.

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