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Alla prima edizione di Roma Eterea, ideata da Alessia La Scala la sfilata ha messo al centro giovani designer, collezioni innovative e performance sorprendenti. Un messaggio di fiducia nel futuro.
Il 27 settembre 2025 Roma ha ospitato la prima edizione di Roma Eterea, nella suggestiva cornice di Spazio Novecento. Abbiamo partecipato alla sfilata e sin dai primi istanti si è percepito qualcosa di speciale: una passerella viva, vibrante, carica di energia. Ogni collezione era un racconto di visioni personali e nuove possibilità per il futuro della moda italiana.



Sul palco si sono alternati talenti emergenti che hanno trasformato la passerella in un laboratorio di idee:
Frange Couture, progetto di Francesca Cellini e Angela Gandolfi, ha esplorato il tema del movimento con un lavoro raffinato sulla fluidità dei tessuti. I capi, dinamici e vibranti, sembravano vivere insieme al corpo che li indossava.
L’Elise di Elisa Rovedi ha presentato una collezione sfaccettata, capace di spaziare dallo streetwear più fresco al glamour da passerella. Un vero ventaglio di proposte che mette in luce la sua versatilità creativa.
Gli studenti dell’Istituto Aniene hanno sorpreso reinterpretando con coraggio i bozzetti iconici delle Sorelle Fontana. Un dialogo creativo tra passato e presente che ha dato vita a capi freschi e contemporanei, ponte ideale tra tradizione e futuro.
Con Blanc Collection, la designer Raffaella Salutati ha messo al centro la camicia, trasformandola in un capo versatile e senza tempo. Minimalismo e raffinatezza si sono incontrati in proposte essenziali, ma cariche di personalità.



Gli abiti di Veronica Parwin hanno portato in passerella un tocco fiabesco: donne cariche di eleganza e fascino che prendono spunto dal vissuto della designer e che hanno incantato il pubblico con una selezione di abiti da sposa e da cerimonia.
Simona Falena, con la collezione “Reprimere”, ha portato in scena l’immagine di una donna audace e consapevole. L’uso deciso della pelle, unito a richiami al bondage, hanno raccontato una femminilità che non teme di mostrarsi.
Dalil Douache ha incantato con creazioni che uniscono identità e contaminazioni culturali. L’uso di tessuti preziosi – sete indiane, vietnamite, broccati e ricami – si è intrecciato con richiami alla ricchezza decorativa e alle suggestioni del mondo arabo, per una collezione densa di eleganza e significati.
Umor.nero, il progetto di Emanuele Paglioni, ha scelto la strada della performance. Comparse hanno sfilato mascherate, avvolte in felpe con la scritta “Malinconia Member Only” e si sono posizionati da sfondo alle modelle in total black. Una sorta di citazione potente da Squid Game. Un momento scenico, capace di lasciare il segno nella memoria degli spettatori.


La sfilata ha dimostrato che la moda a Roma può rinascere, proprio come accade nello sport con i vivai calcistici: qui non nascono campioni da stadio, ma creatori di stile. Roma Eterea offre loro un campo da gioco reale, uno spazio per crescere, sperimentare e farsi conoscere.
Roma ha bisogno di eventi come questo per riaffermarsi come capitale creativa, non solo custode di storia e bellezza. Roma Eterea si propone come piattaforma per connettere giovani designer, professionisti e pubblico, riportando la città al centro del panorama internazionale.
La mia esperienza a Roma Eterea è stata stimolante! La sfilata non è stata solo moda, ma un messaggio di fiducia nel futuro. Le nuove collezioni hanno mostrato quanto sia vitale sostenere i giovani, offrendo spazi e visibilità.
Roma Eterea è il vivaio creativo che la capitale aspettava: un seme che germoglierà in stile, innovazione ed emozione.
Contatti: Roma Eterea
www.romaeterea.com
Instagram: @romaeterea

















