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La nostra redattrice ha partecipato all’incontro con il regista sudcoreano avvenuto all’Istituto Culturale Coreano di Roma e ci racconta l’evento per la nostra rubrica Korean Wave.

Emozione e curiosità all’Istituto Culturale Coreano di Roma, dove il regista Chang Tae You, autore di successi iconici come My Love from the Star, Deep Rooted Tree, Knight Flower e, più recentemente, Bon Appetit, Your Majesty, ha incontrato il pubblico italiano.
Durante l’evento, organizzato dall’Istituto con il sostegno del Ministero della Cultura e in collaborazione con KOCCA e l’Università La Sapienza di Roma, il regista ha svelato il dietro le quinte del suo ultimo successo, il K-drama “Bon Appetit, Your Majesty”, in un incontro carico di emozione e sincera curiosità.
L’apertura dell’Ambasciatore coreano a Roma
A dare il via al talk è stato l’Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia, Kim Choon-goo, che ha sottolineato l’importanza del dialogo culturale tra i due Paesi.
“I tempi sono maturi per una collaborazione italo-coreana nel cinema e nelle serie tv,” ha dichiarato con entusiasmo, auspicando la nascita di coproduzioni che possano “rafforzare i legami culturali tra i due Paesi e far dialogare le rispettive tradizioni narrative”.
Le sue parole hanno aperto la strada a una conversazione intensa e appassionata, che ha trovato nel pubblico romano una partecipazione calorosa e attenta.
Il dialogo con il regista: tra sorrisi e profondità

Durante la chiacchierata, Chang Tae You si è mostrato sorridente, disponibile e molto alla mano.
Era la prima volta che partecipava a un talk pubblico di questo tipo, come lui stesso ha raccontato, abituato di solito a incontri più tecnici o accademici.
Ha espresso sincera gratitudine per l’accoglienza ricevuta e per il calore del pubblico italiano.
Raccontando il suo metodo di lavoro, ha ammesso con ironia di essere molto pignolo sul set: “Faccio rifare le scene finché non sono perfette,” ha detto ridendo, “e per questo molti colleghi mi odiano un po’”.
Un’affermazione che ha scatenato una risata collettiva, rivelando un lato umano, ironico e disarmante.
Tra cucina e immaginazione: la magia di “Bon Appetit, Your Majesty”
Parlando del suo ultimo progetto, Chang Tae You ha raccontato come l’idea di “Bon Appetit, Your Majesty” nasca dal desiderio di unire cibo, emozione e immaginazione visiva.
Ogni piatto diventa metafora della vita, un ponte tra passato e futuro, tra realtà e sogno.
Nel corso dell’incontro, il regista ha proiettato immagini tratte dalla serie, mostrando come il cibo diventi specchio del viaggio interiore dei protagonisti.

Sul grande schermo, il bibimbap, piatto simbolo della cultura coreana, è stato descritto come “ricerca dell’unicità nascosta nella semplicità”.
Un aspetto affascinante sottolineato dal regista riguarda l’uso dei colori nei piatti, che diventano un linguaggio simbolico: “Nei macaron, ad esempio, i cinque colori rappresentano nord, sud, est, ovest e centro, l’armonia del mondo attraverso il gusto”.
Jang ha spiegato anche l’importanza dei suoni nella serie: i rumori del coltello, del fuoco, del vapore diventano parte del racconto emotivo.
Nelle scene di assaggio, dove non si vede la preparazione del piatto, gli ingredienti compaiono nelle visioni dei commensali, evocando il sapore attraverso la memoria e l’immaginazione.
Un modo poetico per raccontare che il gusto non è solo un senso, ma un’emozione che attraversa il tempo.
Il regista ha poi rivelato che una delle fonti d’ispirazione per “Bon Appetit, Your Majesty” è stata la struttura narrativa di “Le mille e una notte”: “Come Sherazade, anche la protagonista racconta attraverso il cibo. Ogni piatto è una storia che salva, che trasforma, che tiene in vita l’amore,” ha spiegato. “La cucina diventa il filo che unisce passato e futuro, sogno e realtà”.
Durante il talk, il pubblico ha ascoltato in un silenzio attento, intervallato da applausi e domande curiose. Le immagini proiettate alle spalle del regista, il trono reale, la cucina del palazzo, le ricette tradizionali reinterpretate, hanno accompagnato il racconto come una sceneggiatura viva.
Tra i momenti più apprezzati, il passaggio in cui Jang ha parlato della trasformazione dei piatti coreani nella serie. Un lavoro che ha coinvolto esperti del settore per oltre un anno e mezzo.
“Siamo un popolo che ama il cibo. Con il tempo il gusto cambia, e così anche la cucina. Bon Appetit, Your Majesty non mostra solo ricette tradizionali, ma la fusione tra la Corea di ieri e quella di oggi”.
La scena tagliata del finale: il rimpianto di Chang Tae You

Durante la sessione di domande dal pubblico, il regista ha svelato la scena tagliata nell’ultimo episodio della serie.
“Nel finale,” ha raccontato, “il re avrebbe dovuto viaggiare nel futuro grazie alla pagina del libro che si strappa e cade vicino a lui. Quando le sue lacrime bagnano la carta, si apre un portale che lo conduce dalla donna che ama”.
Ha poi spiegato che la scena non è stata inclusa nel montaggio finale per decisione dell’emittente, che la riteneva “troppo ovvia e poco efficace”.
Ma oggi Jang ammette: “Mi sono pentito di averla lasciata fuori. Avrei voluto inserirla almeno nell’epilogo. Era un’immagine poetica, piena di significato: il dolore che diventa ponte, le lacrime che trasformano il destino”.
Il pubblico ha accolto le sue parole con un lungo applauso, commosso da quella delicatezza che solo chi crede davvero nelle proprie storie sa trasmettere.
L’attore protagonista e la libertà del talento
Tra le curiosità, Chang Tae You ha parlato anche del cast e della costruzione dei personaggi.
La scelta dell’attore protagonista, Lee Chae-min, è stata decisiva per il successo del drama. La voce profonda e la fisicità imponente dell’attore hanno incarnato alla perfezione il ruolo del re, “un personaggio complesso, sospeso tra autorità e fragilità”.
Molti spettatori lo hanno ritenuto molto giovane, e probabilmente inesperto per quel ruolo, ma Jang ha spiegato: “Io posso dare delle direttive, ma il lavoro vero lo ha fatto l’attore con il suo talento. La sua sensibilità ha portato sullo schermo qualcosa che neanche io avevo previsto”.

A chiudere il talk, su domanda dell’Ambasciatore, Chang Tae You ha infine consigliato al pubblico “The Dream Life”, la serie attualmente disponibile su Netflix, invitando gli spettatori italiani ad ampliare i propri orizzonti narrativi nel mondo dei K-drama.
Autografi, sorrisi e un pubblico innamorato
Chang Tae You si è intrattenuto a lungo con i fan, firmando autografi, scattando foto e salutando uno per uno gli spettatori.
Ha ringraziato il pubblico per l’affetto ricevuto.
Un momento di vera condivisione, che ha lasciato nei presenti la sensazione di aver assistito non solo a un talk, ma a un frammento di storia del K-drama in Italia.
L’evento di Roma non è stato solo un incontro con un regista, ma una celebrazione del potere delle storie.
Chang Tae You ha mostrato come la creatività coreana sappia parlare a tutto il mondo, intrecciando cultura, sentimento e immaginazione.
E, in fondo, forse quella pagina bagnata dalle lacrime del re non è mai andata perduta: continua a vivere negli occhi di chi ha ascoltato il suo racconto.
