Eccoci con lo speciale dedicato alle mostre. Esposizioni all’ex Fornace di Milano, al GAMeC di Biella e al MAC di Lissone.
“LUCE, MATERIA E COLORE
Guerrino Tramonti a Milano nel trentennale dalla scomparsa”
a cura di Vittorio Schieroni, Elena Amodeofino al 1° novembre 2022
spazio Ex Fornace
Alzaia Naviglio Pavese 16, Milano

La Fondazione e il Museo Guerrino Tramonti APS di Faenza presentano presso lo spazio Ex Fornace di Milano un’importante mostra antologica del pittore, ceramista e scultore Guerrino Tramonti (Faenza 1915 - 1992) a distanza di trenta anni dalla sua scomparsa, un progetto espositivo a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni realizzato con il Patrocinio di Regione Lombardia, Regione Emilia-Romagna, Comune di Milano - Municipio 6, Comune di Faenza, AiCC - Associazione Italiana Città della Ceramica, MIC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e in collaborazione con MADE4ART - Comunicazione e servizi per l’arte e la cultura. In esposizione a Milano una selezione di opere che ben rappresenta i quattro periodi fondamentali della carriera artistica del Maestro faentino, con sculture realizzate in terracotta, ceramiche e dipinti a olio su tela o faesite. Accanto ai lavori a tutto tondo, sculture in terracotta smaltata e dipinta risalenti agli anni Trenta e Quaranta realizzate nel clima novecentesco della ripresa archeologizzante, soprattutto di impronta etrusca, si troveranno così rivestimenti a lustro e maioliche a grossi spessori di smalti con decorazioni e forme di gusto “primitivo” sull’esempio del maestro Guido Gambone risalenti al secondo dopoguerra. Il percorso espositivo prosegue con i grandi dischi decorativi invetriati con craquelure degli anni Cinquanta, tra cui spiccano le geometriche nature morte, con una nuova figurazione sulla linea dalle iconografie del Neo Cubismo, Astrattismo e Primitivismo, fino ad arrivare alle raffinate ceramiche che richiamano l’arte orientale di Cina, Corea e Giappone, vissute con il purismo formale del design molto in voga fra gli anni Sessanta e Settanta in Europa: una essenzialità che ha portato Tramonti a scegliere il grès, materia orientale i cui risultati non dipendono soltanto dalla cottura a elevata temperatura, ma anche dall’impasto. Luce, materia e colore sarà la prima di una serie di iniziative che si svolgeranno a Milano, in Italia e all’estero incentrate sulla figura di Guerrino Tramonti e sulla sua ricca ed eccezionale produzione artistica. Un omaggio a un Maestro che ha vissuto pienamente e tramite un’impronta personale e di grande originalità la grande stagione artistica del Novecento, promosso dalla Fondazione e dal Museo a lui dedicati insieme alle Istituzioni artistiche e culturali della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. L’esposizione presso lo spazio Ex Fornace sarà aperta al pubblico fino al 1° novembre 2022 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17, il sabato e la domenica dalle ore 11 alle 19.
“DURA BUDOR. INCONTINENT”
a cura di Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni
fino all’8 gennaio 2023
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
Via San Tomaso, 53 – Bergamo

Fino all’8 gennaio 2023 “DORA BUDOR. INCONTINENT” a cura di Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni, la prima mostra personale in un'istituzione italiana dell'artista croata presenta una riflessione sulla natura originaria del quattrocentesco Monastero delle Dimesse e delle Servite che oggi ospita il museo. Per la sua prima mostra personale in un'istituzione italiana, l'artista di origine croata Dora Budor (Zagabria, 1984) presenta un progetto inserito nello Spazio Zero della GAMeC. Concepita in relazione alla mostra Continent presso la Kunsthaus Bregenz (2022), la personale considera le specificità del contesto di molteplici istituzioni come strutture ricorsive, sottolineando come le variazioni di sede in sede influenzino la percezione dell'opera. Nel contesto della GAMeC, gli interventi dell'artista esaminano le prerogative costruttive e architettoniche dei caratteristici spazi museali, frutto del restauro del monastero quattrocentesco delle Dimesse e delle Servite, a opera di Vittorio Gregotti. A Bregenz, Budor ha prodotto alcuni calchi delle sezioni del tunnel a diaframma che circonda le fondamenta sotterranee del museo austriaco, la cui funzione è impedire il collasso degli edifici adiacenti ed espellere le infiltrazioni di acqua e fango provenienti dal suolo alluvionale su cui poggia lo stabile. Le opere, intitolate Kollektorgang (I-XIV), Kollektorgang (XV-XXIV), e Kollektorgang (XXV-XXIX) (tutte risalenti al 2021), includono rimanenze della produzione manutentiva e amministrativa come materiale di partenza. Nel contesto dell'ermetico Spazio Zero della GAMeC, la disposizione di Kollektorgang ostruisce le entrate e crea un corridoio che circonda la stanza. Sin dal principio, la pratica monastica ha visto i corridoi come strumenti per accelerare il ritmo con cui venivano recapitati i messaggi, promuovendo questo spazio di circolazione come strumento di velocità. Attraverso le successive relazioni con i flussi della modernità, la rivoluzione corridoriale del diciannovesimo secolo ne ha in seguito ampliato gli usi, comprendendo, tra questi, la sanificazione, la sorveglianza, e l'istituzionalizzazione, incanalando e definendo così le persone attraverso i suoi regimi spaziali.
Dora Budor. Kollektorgang (XV –XXIV), 2021. Installation view Continent, first floor Kunsthaus Bregenz, 2022. Photo: Gina Folly. Courtesy of the artist © Dora Budor, Kunsthaus Bregenz
“GIUSEPPE STAMPONE – PERSONALE CONNETTIVO”
a cura di Francesca Guerisoli
fino al 29 gennaio 2023
MAC Museo d’Arte Contemporanea
Viale Elisa Ancona, 6 – Lissone

Il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone presenta fino al 29 gennaio 2023 “Personale Connettivo”, un’ampia mostra a cura di Francesca Guerisoli dedicata al lavoro di Giuseppe Stampone. La mostra si sviluppa al primo e al secondo piano del museo evidenziando l’abilità dell’artista di coniugare il disegno rinascimentale alle pratiche partecipative e all’impiego dei new media nella creazione di network. Il percorso espositivo – tra disegni (mappe e tavole), installazioni, site-specific, video e documentazione di progetti artistico-didattici – evidenzia i metodi che l’artista utilizza nella sua ricerca fin dagli anni Novanta. Giuseppe Stampone è uno degli artisti italiani più rappresentativi della ricerca artistica contemporanea. Straordinario disegnatore che utilizza come mezzo privilegiato la popolare penna Bic, che lo scorso anno gli ha dedicato un nuovo colore, il “blu Stampone”, negli anni si è dedicato sia alla produzione in studio sia all’ideazione di progetti partecipativi che hanno coinvolto specifiche comunità, spesso utilizzando anche in questi casi come dispositivo relazionale il disegno. I suoi progetti consistono in opere articolate e composite che si declinano in interventi nello spazio sociale e in particolari modelli educativi basandosi sull’idea di network. Con Global Education, Stampone ha messo a punto un approccio operativo che ancora oggi viene applicato in tutto il mondo. Da trent’anni collabora con realtà internazionali portando avanti progetti artistici che sono a tutti gli effetti metodi didattici fondati sulla creatività. Il primo piano del MAC accoglie i grandi progetti partecipativi di Global Education: i suoi noti abecedari e mappe e Acquerelli per non sprecare la vita, parte del progetto We Are the Planet! Global Education (2004 – in corso) è articolato in diversi lavori, tra cui le serie di abecedari realizzati a penna Bic, di cui in mostra sono presenti diverse edizioni. Global Education si configura come un percorso aperto alle diverse possibilità, alla contingenza e alle influenze esterne. Gli abecedari e le mappe di Global Education si presentano come spazi di riflessione e proposte educative che generano dall’analisi dei luoghi in cui l’artista opera, con l’intenzione di comporre alternative al modello educativo convenzionale ridisegnando i contesti svincolandoli dai luoghi comuni per portare alla luce l’identità culturale e sociale. Gli abecedari di Stampone si propongono come una nuova alfabetizzazione che si fonda sul cortocircuito tra immagine e parola, in chiave ironica e sarcastica. Afferma l’artista: La mia volontà è quella di ri-creare una nuova alfabetizzazione non data e creata da pochi per tanti (la dittatura occidentale del carattere tipografico di Gutenberg) ma ri-creata attraverso la partecipazione attiva delle persone; in altre parole, un alfabeto condiviso. Il metodo consiste in questo. Vado in un paese (Cina, Stati Uniti, ecc.), vivo un mese in quel luogo e prendo appunti sulle storie di quel luogo. Poi torno in studio e sviluppo tutte le lettere che nascono da quell’esperienza. Una volta che ho tutte le lettere con i disegni torno in quel luogo e faccio scegliere alle persone del posto cosa scrivere sotto ogni lettera. Quando tutte le lettere sono complete realizzo le mappe geopolitiche dove vado a “geo-referenziare” ogni lettera dell’abecedario. In questo senso il workshop è per me una fase indispensabile e integrale di un progetto totale dedicato alla formazione, all’istruzione, all’insegnamento sul presente dell’arte e della vita. Acquerelli per non sprecare la vita (2006 – 2012) è un progetto che si basa su interventi artistici che coinvolgono le nuove generazioni affrontando temi globali contemporanei come la difesa dell’ambiente e l’indagine dei conflitti sociali, il cui fine è creare consapevolezza sul corretto uso delle risorse idriche. Il progetto è stato realizzato per la prima volta nel 2006 in provincia di Teramo e ha coinvolto 80 istituti scolastici di 40 comuni e 10.000 studenti. Successivamente è stato organizzato in Umbria, con la partecipazione delle scuole primarie locali, fino a costruire partnership orientate all’espansione in Europa (Polonia e Croazia) e contesti africani. Acquerelli per non sprecare la vita è parte di We Are the Planet!, un ampio progetto che ha sperimentato un modello innovativo di attività artistico-didattica finalizzato all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile. Il progetto, finanziato nell’ambito del programma comunitario EuropeAid, in collaborazione con la ONG ProgettoMondo MLAL con sede a Verona, si è occupato di ideare e sviluppare attività artistiche in paesi come Burkina Faso e Benin. L’obiettivo di We Are the Planet! è stato rafforzare la consapevolezza comune e mobilitare le nuove generazioni in merito al 7° Millennium Development Goal delle Nazioni Unite: l’economia sostenibile, il diritto all’acqua potabile, la tutela della biodiversità e la lotta alla deforestazione. Il progetto è strutturato come un processo di comunicazione integrata, basato su diversi interventi artistico-didattici, che hanno visto il coinvolgimento di studenti tra i 6 e i 18 anni e cittadini di diversi paesi. Al secondo piano il MAC presenta la dimensione più intima e formale della ricerca artistica di Giuseppe Stampone. In questa sezione della mostra sono esposti disegni, tavole e mappe rappresentative del lavoro dell’artista legate all’oggetto e all’opera nel senso classico del termine. Parte dei lavori sono presentati in forma di installazione parietale mentre al centro dello spazio espositivo convergono i disegni dell’artista. Tutte le opere in mostra sono realizzate a penna Bic su carta o tavola. È presente una selezione di opere per le quali l’artista si definisce una “fotocopiatrice intelligente”, in quanto si tratta di reinterpretazioni attualizzate di capolavori rinascimentali, come Maria Crispal in the studio (2017), che cita San Girolamo nello studio di Antonello da Messina, e Confine (2018), che riprende la Tempesta di Giorgione. Tra questi, anche un autoritratto dell’artista realizzato alla maniera di Diego Velasquez. Inoltre, sono esposti paesaggi a grafite su tavola definiti minuziosamente nel dettaglio, quali Passeggiata a Manzano (2020), Mare in collina in Umbria (2022), Abbazia di Cassino (2020) e Il gioco del silenzio (2021), una delle opere più conturbanti dell’artista. La presenza di Stampone non si esaurisce unicamente nello spazio espositivo del MAC. In occasione della mostra, l’artista realizzerà a Lissone una nuova edizione di Global Education. Il programma di didattica che coinvolge gli studenti dell’Istituto Meroni porterà a un nuovo abecedario realizzato dai ragazzi nel corso del laboratorio e sarà allestito nell’ambito della mostra. Orari e ingressi: mercoledì e venerdì: 10-13; giovedì: 16-23; sabato e domenica: 10-12 / 15-19 - Ingresso gratuito
