La poetessa e curatrice di mostre nonché nostra collaboratrice ci “racconta” l’opera di Sarro, opera che nel mese di gennaio 2023 sarà presente alla collettiva “Seme” a Venezia.

Il sasso. La persona distratta vi è inciampata. Quella violenta, l’ha usato come arma. L’imprenditore l’ha usato per costruire. Il contadino stanco invece come sedia. Per i bambini è un giocattolo. Davide uccide Golia e Michelangelo ne fece la più bella scultura.

In ogni caso, la differenza non l’ha fatta il sasso, ma l’uomo.

Non esiste sasso nel tuo cammino che tu non possa sfruttare per la tua propria crescita.
Matteo Sarro

Matteo Sarro, d’emblèe, afferra un’intuizione: dal fluire carsico delle proprie riflessioni, ruba una pietra, come presenza preziosa, e la porta con sé.
Percepisce, in Essa, il vagito, sistole e diastole di un cuore pulsante, la forza che mutevoli pensieri infondono, sotto la ferma cute, sì intensa da tenderne e lacerarne il derma…
Se per la “polis” quel sasso è assenza esanime e per la stessa “polis” altrettanto “esangui” sono i pensieri del giovane Sarro, tanto da identificarlo come “bizzarro”, se la ratio, che decreta norme e regoleche governano il “metro quadro“ umano è, infine, la medesima, che spinge Matteo ad abbandonare il conosciuto suolo, per esplorare un adombrato riserbo, laddove lui e quel sassoso fìo sono vera risorsa esperienziale, il giovane beneventano, come il filosofo, sale sulla montagna, e ritorna, alfine, vincente, lumeggiando, esaustivamente, la sensatezza, che gli permette di indovare, in quel marmoreo involto, e la vita e plurime esperienze conoscitive.
Lontano da Dio o, all’opposto, così vicino a quest’ultimo, lontano, altresì, dalla ragione, eppure, mai così ragionevolmente esaustivo, Matteo inizia la celebrazione di molteplici condizioni esistenziali, proprio attraverso l’indagine della mutevole fissità. Oggi, Matteo Sarro racconta come quel sasso, rubato, silenziosamente, è necessario per la propria maturazione individuale.

Matteo Sarro – Floraison

Floraison
Mentre in tutte le opere precedenti l’artista recide, dalle marmoree realtà umane,ogni circostanza tangibile, affinché esse fluttuino, inafferrabili e sospese, addentro l’incertezza di sericei piani cromatici, “Floraison” è caratterizzata da perlacei legami, che sembrano, invero, limitarne la libertà espressiva; quelle grigie arterie rappresentano l’appartenenza ad una medesima gemmazione.
E venne il giorno in cui il rischio di rimanere chiuso in un bocciolo divenne più doloroso del rischio di sbocciare.
In “Floraison”, Matteo Sarro frange la pelle di un immaginario seme e, medesimamente, la paura di aprirsi a inediti orizzonti.
Preserva, quindi, la tela, come spazio nobile e incontaminato: infonde, allora, nella tramatura, il candore di una perfetta campitura. Anziché mescidare la farina e le schiume espanse, come nel passato, radicando, così, la metamorfosi e al ricordo e alla tecnica, questa volta, affida, unicamente, al frutto del grano, all’acqua pura e l’aria, quindi ad un addivenire naturale, l’evoluzione dell’indagine.
Depone, poi, sul niveo desco, la maturazione dei “pani”, metafora di rigoglio e nutrimento, tanto fisico quanto spirituale, nonché intellettivo… compie quell’affido in maniera quasi liturgica e col religioso rispetto del panificatore. Il peso reale di questi ultimi viene annichilito dalla capacità, dell’autore, di rendere concreta l’impalpabilità della dimensione plastica del vuoto: le tondeggianti carni, dalle difformi misure e dalle intense e squillanti cromie, sembrano esplorare, con levità assoluta, quella muta profondità.

locandina mostra “Seme”

L’“extra – ordinarietà” ammannita dall’artista diventa, quindi, un cenacolo, in cui le naturali gemme, imporporate da valori tonali vivi e attuali, esperiscono se stesse in un erratica mutazione.
L’occhio dell’osservatore coglie lo splendido fulgore di queste pienezze plastiche, coinvolto nella verità di un’affascinazione rigeneratrice estetico/anagogica: in tal senso, Matteo Sarro si rivela quale eclettico ermeneuta artistico.
Dal 7 al 31 Gennaio 2023, l’opera “Floraison  sarà presente alla collettiva “Seme, presso lo Spazio SV – Centro espositivo San Vidal, il cui art planning developer è Christian Palazzo, curata dalla poetessa e curatrice comasca MariaMarchese, nella splendida città di Venezia
https://www.matteosarro.com/
Seme – Performance d’arte
a cura di Maria Marchese
https://zoomonart.blogspot.com/2022/09/zoomonartblogspotcom-performance-darte.html