Eccoci con lo speciale dedicato alle mostre. Firenze: al Museo Stefano Bardini “Songs and Spells e una collettiva al femminile alla Crumb Gallery. Torino: alle OGR un video e una installazione per completare la mostra RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON.
“EMILIANO MAGGI. SONGS AND SPELLS”
a cura di Caroline Corbettafino al 13 marzo 2023
Museo Stefano Bardini
Via dei Renai, 7 – Firenze

Dopo essere stato protagonista della Florence Art Week con il progetto Water Spell, Emiliano Maggi (Roma, 1977) torna a Firenze con la personale Songs and Spells (fino al 13 marzo 2023), una mostra a cura di Caroline Corbetta concepita per le sale del Museo Stefano Bardini. Terza tappa del suo progetto fiorentino - avviato lo scorso settembre con la performance Water Spell, che ha visto l'artista risalire l'Arno a bordo di un'imbarcazione accompagnato da musici del Corteo storico fiorentino, seguita dalla realizzazione dei premi per RINASCIMENTO+, riconoscimento internazionale al mecenatismo e collezionismo d'contemporanea - la mostra è un suggestivo viaggio attraverso la stratificazione di epoche, stili e oggetti che si snoda nelle stanze del Museo Bardini. Per mezzo di un linguaggio espressivo del tutto personale, che si formalizza principalmente in sculture in ceramica ma anche pitture ed interventi sonori, Emiliano Maggi mette in scena un'istintiva ibridazione - cronologica, tematica e iconografica- immaginando nuove rappresentazioni in cui l'umano si fonde con l'animale, come nel caso dei tritoni della tardo-cinquecentesca fontana del Nettuno in Piazza della Signoria, rimodellati alla luce della sperimentazione e di un vitalissimo desiderio di trasmutazione, che hanno fornito lo spunto primario per Water Spell. Così, come nelle precedenti occasioni, Maggi affonda le mani nel passato della città, nel suo patrimonio artistico, per plasmare nuovi miti, questa volta in un luogo d'eccezione: le sale del Museo Bardini, sede della collezione dell'antiquario e connoisseur fiorentino Stefano Bardini, di cui quest'anno si celebra il centenario dalla scomparsa. Emiliano Maggi, nato a Roma nel 1977, esplora la costituzione e la disintegrazione del sé attraverso opere che, ampliando la gamma della rappresentazione figurativa, evocano regioni astratte oltre il regno della riconoscibilità. Una ricerca concentrata sulla forma umana che, nella visione dell'artista, include non solo il corpo ma anche la mente, l'immaginazione e l'anima. Le sue opere nascono da un rapporto intuitivo con una vasta gamma di tecniche e materiali - dalla pittura alla scultura, dalla performance alla danza, alla composizione di suoni ed elementi musicali- e formano un mondo in cui si intrecciano antropologia culturale, iconografia delle fiabe, cinema horror, fantasy e di fantascienza, letteratura erotica e immaginario rurale. Negli ultimi anni, la ceramica è diventata linguaggio privilegiato con cui l'artista si riferisce al corpo umano in maniera indiretta, anche attraverso vestiti o calzature, per affermare il valore dell'ambiguità, liberando l'immaginazione verso una realtà anticonformista, più libera e plurale.
“SMALL SIZE”
fino al 30 dicembre 2022
Crumb Gallery
Via San Gallo, 191 rosso – Firenze

CRUMB GALLERY a Firenze ha inaugurato la nuova mostra SMALL SIZE, una collettiva che raccoglie piccoli lavori di alcune delle artiste che hanno esposto in galleria negli ultimi due anni: Roberta Capello · Roberta Conigliaro · Sélène De Condat · Maria Caterina Frani · Zanbagh Lotfi · Adriana Luperto · Nikita Narder · Tina Sgrò · Francesca Tilio · Regan Wheat. Piccole cose. Piccoli quadri, piccole foto, piccole sculture e piccoli ricordi dalla fine di un anno che segna una cesura sostanziale e definitiva tra il mondo che è stato e quello che verrà. Un anno che ha visto la guerra in Europa e l’emergere di una regressione generale dei diritti in tutto il mondo. Ecco perché Crumb Gallery, a Firenze, ha voluto organizzare SMALL SIZE, una piccola esposizione per regalare a tutti schegge di luce, in un buio che sembra sempre più pervasivo che si terrà fino al 30 dicembre 2022. SMALL SIZE perché le opere in mostra sono tutte di piccolo formato e di prezzo contenuto, perché l’arte - per definizione bella, rinfrancante, che invita alla riflessione e sprona ad andare avanti - non è tale se non è per tutti. Ecco dunque in esposizione (e in vendita in vista del Natale) gli intimistici interni dipinti a olio di Tina Sgrò; i bambini vittime di guerra e del cambiamento climatico che li obbligano, insieme alle loro famiglie, a spostamenti che spesso finiscono con la morte, nei disegni a matita realizzati da Regan Wheat; le donne che cercano altre dimensioni e altri spazi nelle fotografie di Francesca Tilio; le bambole trasognate alla ricerca di mondi perduti degli scatti di Sélène de Condat; la memoria nei dipinti a olio dell’artista iraniana Zanbagh Lofti; i gioielli che sono ponti tra mondi diversi della scultrice Roberta Conigliaro; i confini metafisici dei dipinti a olio di Adriana Luperto; le stoffe che sono racconti di vite, di spazi, di storie, degli scatti di Roberta Capello; il confinamento nelle piccole cose, altrettanti attimi di intimità, negli scatti di Nikita Narder; i ritratti, fatti con un unico gesto, di Jean-Luc Godard, Iggy Pop, Isadora Duncan, Josephine Baker, Franco Battiato, Pier Paolo Pasolini e altri personaggi famosi, della serie Solitari realizzata con penna bic su carta da Maria Caterina Frani. Crumb Gallery è stata fondata nel 2019 da Rory Cappelli, Lea Codognato, Adriana Luperto e Emanuela Mollica. Crumb Gallery #womeninart nasce come spazio esclusivo per artiste donne. Promuove, divulga, sostiene ed espone pittura, sculture, fotografie, installazioni e performance di artiste. Le gallerie che espongono solo donne, nel mondo, si contano sulle dita di una mano e Crumb Gallery #womeninart vuole dare il suo piccolo contributo per ridurre il gap tra uomini e donne nel mondo dell’arte contemporanea. giovedì, venerdì e sabato: dalle 16.00 alle 19.00 - gli atri giorni su appuntamento – tel. + 39 3473681894 - crumbgalleryfi@gmail.com - www.crumbgallery.com
“RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON”
fino al 15 gennaio 2023
OGR Torino – Binario 1
Corso Castelfidardo, 22 – Torino

Che cosa significa RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON e perché è stato scelto come titolo della mostra alle OGR Torino? Quali sono le urgenze che hanno spinto Arthur Jafa a pensare a questa mostra? Di che cosa ci parla? Quali sono stati i processi che hanno portato alla sua realizzazione? Qual è il valore delle opere di questo grande artista? Le risposte nel nuovo video del format originale targato OGR Meet the Artist, disponibile sul canale YouTube OGR Torino disponibile dal 1° dicembre 2022. Fino al 15 gennaio 2023 le OGR Torino accompagnano il pubblico alla scoperta di RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON, la prima mostra personale dedicata all’artista e regista statunitense Arthur Jafa da un’istituzione italiana. Commissionata e prodotta dalle OGR Torino in collaborazione con la Serpentine di Londra e curata da Claude Adjil e Judith Waldmann con Hans Ulrich Obrist, la mostra è stata specificamente concepita per i maestosi spazi delle OGR. RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON si concentra sull'ultima opera video di Arthur Jafa, AGHDRA (2021), un lavoro della durata di 85 minuti in cui i visitatori sono avvolti da immagini, generate al computer: onde nere, opulente e ipnotiche, in costante evoluzione sotto il cielo di un eterno e incodificabile tramonto. Un impianto audio all'avanguardia permette di ascoltare il suono dell'installazione e di viverlo fisicamente attraverso le vibrazioni. Brani di canzoni popolari, per lo più attinte dal repertorio della Black Culture, accompagnano l’opera, rafforzando lo scenario apocalittico evocato. Stimolando tutti i sensi, l’esperienza di AGHDRA è contestualizzata da una serie di carte da parati e stampe che raccontano la continua ricerca di Jafa attorno al concetto di Blackness. Una sezione della mostra presenta una selezione di immagini tratte dai suoi Picture Books – serie di immagini che l'artista comincia a raccogliere a metà degli anni Ottanta, mosso dalla necessità di spingersi verso le cose che lo disturbano senza tirarsi indietro, come lui stesso dichiara. A partire dall’8 dicembre il pubblico è invitato a scoprire una nuova installazione che completa il percorso in mostra: More or Less, un grande billboard – di 9 metri x 6 – che riflette ulteriormente sull’archivio come strumento fondamentale, attraverso cui guardare alla contemporaneità. L'opera ruota attorno alla frase "Less is Morbid", riportata in rilievo su una serie di immagini disturbanti tratte dai Picture Books di Jafa. Distorcendo il motto modernista "less is more", il billboard invita ad abbandonare quei diktat tipici del XX secolo, ormai decaduti. E allo stesso tempo, Jafa mostra l'evoluzione allarmante e morbosa della società verificatasi dagli anni Cinquanta in poi. Le immagini, come in un manifesto, testimoniano i fallimenti e le deformazioni della positività razionalista e spronano ad abbandonare questo lascito del passato. Aperta dal giovedì alla domenica, nel mese di dicembre sono in programma alcune variazioni d’orario. Gli orari di apertura aggiornati sono disponibili sul sito ogrtorino.it.
Le OGR Torino presentano
dal 1° dicembre 2022 - Il nuovo video della serie Meet the Artist racconta la mostra RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON dalla voce di Arthur Jafa
dall’8 dicembre 2022 - Una nuova installazione si aggiunge e completa RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON
La mostra è aperta dal giovedì alla domenica fino al 15 gennaio 2023
Nel mese di dicembre sono in programma alcune variazioni d’orario
OGR Torino - BINARIO 1
INGRESSO GRATUITO
www.ogrtorino.it
8 e 26 dicembre, 1 gennaio | dalle ore 12 alle 20
23, 29 e 30 dicembre, 5 gennaio | dalle ore 18 alle 22
31 dicembre | dalle ore 10 alle 18
6, 7 e 8 gennaio | dalle ore 10 alle 20
24 e 25 dicembre e 2, 3 e 4 gennaio | mostra chiusa
