Il nuovo singolo è uscito mercoledì 24 aprile per Futura Dischi. Per l’artista è l’inizio di una ricerca linguistica, nei temi e nelle sonorità.

È in uscita oggi “È na vita”, il nuovo singolo di Kikì nuovo artista targato Futura Dischi.
Dopo il debut single “Ancora 1 minuto”, “È na vita” aggiunge un tassello al progetto di Claudio La Rocca, che dopo aver collaborato con artisti come Ghemon, Mistaman, Arya, Missey, RGB prisma e altri, e aver pubblicato la propria musica sotto lo pseudonimo di Sup Nasa, ha iniziato un nuovo percorso musicale.
Kikì rappresenta l’inizio di una ricerca linguistica, nei temi e nelle sonorità. 
Allontanandosi dal classico sound derivante dalla black music e dall’elettronica che caratterizza le sue produzioni, Kikì gli permette di restituire una visione sonora diversa ed inedita. 
Illuminato dall’approccio viscerale di Dijon, dalle chitarre di Saya Gray, dal pragmatismo di Sampha e dalla ricerca di Frank Ocean, Kikì non rappresenta la sintesi di esperienze e ascolti, bensì un affacciarsi su nuovi panorami musicali. 

Con “È na vita” Kikì racconta il fissarsi sul fare qualcosa, il continuare senza sosta e apparentemente senza motivo a portare avanti un’idea, un modo di vivere, una passione.
Un processo spesso da condurre in solitaria, che richiede tempo e che spesso non porta al risultato sperato.
Il tempo che però, a un certo punto, decide di finire senza aver fatto passi avanti.
Colpa del tempo o della procrastinazione? 
“La scelta del napoletano non è stata una vera e propria scelta. Una volta trovato il giro d’accordi ho iniziato subito a cantare qualcosa in dialetto. È un processo che mi risulta più naturale nonché mi sembrava riflettere maggiormente il mio stato d’animo quando ho scritto il pezzo. Chi mi conosce sa quanto sia importante per me il dialetto e in una canzone che parla di un qualcosa che faccio da sempre, il cantare, non potevo che non lasciare il testo in napoletano” dichiara Kikì.

KIKÌ - Dopo aver collaborato con artisti come Ghemon, Mistaman, Arya, Missey, RGB prisma e altri, e aver pubblicato la propria musica sotto lo pseudonimo di Sup Nasa, Claudio La Rocca, artista campano di base a Milano, inizia un nuovo percorso musicale. Kikì rappresenta l’inizio di una ricerca linguistica, nei temi e nelle sonorità. Allontanandosi dal classico sound derivante dalla black music e dall’elettronica che caratterizza le sue produzioni, Kikì gli permette di restituire una visione sonora diversa ed inedita.
Quando mio nonno dipingeva si firmava sempre come Kikì. Un giorno gli chiesi il motivo e lui mi rispose dicendo che il quadro l'avrebbe potuto dipingere kikì o kokò, perchè sarebbe dovuto piacere a prescindere dal suo autore. Mi ha sempre affascinato questa visione che va oltre le etichette, oltre la paternità e si concentra solo sull’arte. Ed è con questo nome che ho deciso di pubblicare musica nuova, staccandomi dal mio vecchio nome, perché alla fine le canzoni devono piacere a prescindere da chi le canta”.

.www.instagram.com/kiki.canta