Intervista con la modella, attrice, presentatrice (e molto altro) bolognese. Con lei abbiamo parlato della sua esperienza di indossatrice, fotomodella… e non solo. Sorriso, empatia e professionalità le sue armi vincenti.

Laura Spimpolo, bolognese: modella, attrice, speaker, presentatrice, voice over. Capelli lunghi lisci castani e occhi nocciola e una grande esperienza come modella, attrice teatrale, televisiva, per spot commerciali, video musicali, cortometraggi, radio, presentazioni.
I suoi hobby: canto, viaggi, musica, teatro, equitazione, snorkeling, palestra.
Sono legato a Laura da una profonda amicizia nata un po’ di anni fa a Riccione in occasione di una sfilata che ho diretto e, pertanto, ho un grandissimo piacere a proporre ai lettori di Ottiche Parallele questa bellissima intervista.

Ciao! Attrice, modella, presentatrice… Chi è Laura? Ti vuoi brevemente presentare ai lettori?
Ciao Fabrizio! Grazie per avermi invitata in questo tuo bellissimo spazio. Un caro saluto anche a chi ci sta seguendo e leggendo. Laura è, citando una famosa opera di Luigi Pirandello, “una, nessuna e centomila”. Sono nata come attrice teatrale, ma nel tempo mi sono dedicata anche ad altri ambiti sempre in campo artistico, come voice over, speaker e presentatrice. Ho partecipato a spettacoli teatrali, videoclip musicali, pubblicità, eventi, cortometraggi, film indipendenti, format tv regionali e nazionali.

Come ti sei avvicinata al mondo delle modelle?
Come spesse volte succede, per caso. Non era nelle mie priorità, ma per caso trovai il modulo da compilare per partecipare a Miss Italia e tentai. Quando mi dissero di partecipare alla pre-selezione rimasi piacevolmente colpita e, superata la stessa, partecipai direttamente alla selezione locale. E da lì poi ho proseguito con altri concorsi nazionali e ho iniziato a posare anche come fotomodella ed a sfilare per brand di abbigliamento.

Come è stato il tuo primo impatto con questo mondo?
Sicuramente un mondo nuovo da vivere per me, basato soprattutto sull’apparenza, sulla fisicità e sull’eleganza, visto sempre attraverso la televisione o le riviste patinate. Da lì ho imparato ad essere più sciolta in passerella, a essere meno timida, a confrontarmi con altre ragazza agguerrite e ho potuto “rubare” qualche trucco estetico che ho applicato anche nella vita quotidiana. Dopo un primo impatto emozionante e teso, il resto l’ho vissuto con professionalità e naturalezza.

Oggi come lo vivi?
Sempre bene. Difficile che partecipi a qualche concorso di bellezza per “Lady”, ma se succede è perché c’è voglia di rimettersi in gioco e di divertirsi. Discorso diverso i lavori che ancora faccio come modella e fotomodella, di cui sono molto contenta e che spero di poter proseguire ancora per un po’ di tempo.

Che cos’è per te la moda?
Un’icona di bellezza e stile, di abiti da sogno e di tessuti preziosi. Uno stile dal quale prendere spunto, senza mai snaturare la propria vera natura. 

Cosa provi quando entri in passerella?
Emozione. Sempre e comunque. C’è la priorità di fare le cose fatte al meglio per valorizzare i capi e la sfilata stessa. E poi naturalmente la gioia di poter partecipare allo show. 

In passerella più manichino o interprete di ciò che stai indossando?
Usualmente le modelle sono molto “manichino”, impostate, espressione seria e neutra proprio per dare risalto al capo indossato. Se c’è troppa interpretazione, l’attenzione dello spettatore si sposta ad osservare altro e si perde il senso della sfilata. Poi se si crea una coreografia a doc, dove l’abito viene valorizzato nella prima parte dello show e poi “interpretato” allora ci può stare.

E trovarti davanti a una macchina fotografica?
Dopo anni di esperienze delle più varie, non mi agita più di tanto. Ho imparato a giocare con l’obiettivo, mi diverto, creo situazioni anche ludiche, sempre puntando al risultato finale migliore e allo scopo dello shooting. In collaborazione con i fotografi, si creano scenari belli ed impattanti, sicuramente creativi.

Preferisci la passerella o il set fotografico?
Uh… bella domanda. Dipende dalle situazioni e dai lavori richiesti. Mi piacciono molto entrambe le situazioni, l’importante è che siano professionali e finalizzate a valorizzare/pubblicizzare l’evento o lo shooting.

Ti piace essere al centro dell’attenzione?
Chiunque faccia il mestiere della modella o dell’attrice, rotto il primo momento di imbarazzo iniziale, ha piacere di essere al centro dell’attenzione. Questo non vuol dire essere vanitosi o tirarsela a dismisura (anche se ne esistono di persone suddette), ma cercare di valorizzarsi e prendersi cura di se (senza diventare maniacali).

Ti sei mai trovata in imbarazzo?
Fammici pensare… all’inizio magari in qualche occasione sarà successo un po’ di imbarazzo, ma non così tanto da non poter svolgere il mio lavoro al meglio.

C’è un luogo in cui hai sfilato che ti è rimasto particolarmente a cuore e perché?
Ogni palcoscenico e passerella calcata ti resta nel cuore. Indubbiamente le emozioni ed i ricordi della “prima volta” sono indelebili, ma tutti i luoghi di uno show ti restano impressi sulla pelle.

Partecipare a concorsi di bellezza è importante per avviarsi a questo mondo?
È un ottimo modo per rompere il ghiaccio, confrontarsi con altre realtà ed altre ragazze, prendere dimestichezza con il palcoscenico e con il proprio modo di sfilare, rispettare orari e tempi. Poi da lì a poter fare il salto dipende da infiniti fattori, ma se si prova con curiosità e allegria, senza troppe pretese, ma dando cmq il meglio di sé, è una bella esperienza. 

Parliamo di Laura attrice… Trovi differenze tra palco e passerella nel pubblico che ti guarda?
In entrambe le situazioni il pubblico deve essere curioso e attento. Le differenze ci possono essere proprio a livello di calo di concentrazione. Durante una sfilata ci si può un attimo distrarre o pensare ad altro osservando cmq il capo sfilare, durante uno spettacolo l’attenzione deve essere riversata sulle scene che si stanno svolgendo sul palcoscenico, pena perdere il filo del discorso e pezzi di trama.

Tra tutte le tue attività c’è qualcosa che hai fatto e di cui ti sei pentita? Se si ce lo puoi raccontare?
A dir la verità no, pentita no. È capitata solo una occasione nella quale siamo andati in scena con uno spettacolo non pronto a dovere, ma nonostante tutto ce la siamo cavata. Da quel giorno non è più capitato. Bisogna calcare il palcoscenico quando si è veramente pronti, non si può improvvisare.

E hai detto, a livello professionale, un no per poi pentirtene?
A due prodotti audiovisivi ho dovuto rinunciare per altri lavori nello stesso periodo e mi è dispiaciuto molto.Come spesso capita, purtroppo, o tutto insieme o niente.

Se tu potessi tornare indietro cosa faresti che non hai fatto?
Mi trasferirei, anche temporaneamente, a Roma in giovane età e magari farei un’esperienza di un anno a Londra, culla di arte e di musical eccezionali, come allestimento e come cast. 

Secondo te qual è la tua arma vincente?
Il sorriso e l’empatia. E la professionalità, che per fortuna mi ha sempre contraddistinta in più occasioni. 

Un tuo pregio e un tuo difetto?
Pregio, fra i vari, sicuramente la poliedricità. Difetto, sempre fra i vari, a volte l’indecisione, dettata da un’analisi anche troppo attenta delle situazioni. Sicuramente è un fattore importante, non si può sempre buttarsi a capofitto senza pensarci bene, ma il troppo riflettere a volte mette più confusione che altro.

Che cos’è per te la bellezza?
Un concetto a 360 gradi. Dall’essere umano, ai viaggi, all’arte… tutto è intriso di bellezza. Questo come concetto generale, poi ognuno ha il proprio modo di vedere la bellezza intorno a se.

Che rapporto hai con il tuo corpo?
Fortunatamente buono. Ci tengo a mantenerlo in forma ed attivo con un pò di allenamento, una buona alimentazione (senza privarmi di nulla, ma questo è anche merito di un buon metabolismo) e regalandomi una tantum qualche coccola dall’estetista.

Come ti vedi tra vent’anni?
Attrice riconosciuta e/o donna felice del suo percorso di vita ed artistico.

Hai delle passioni?
Tante, tantissime, troppe da gestire tutte insieme, ma a poco a poco le sto riordinando e seguendo maggiormente. Lettura, suonare il pianoforte, snorkeling, immersioni subacquee, equitazione, viaggi, canto… sono solo alcune delle attività che mi appassionano e che cerco di portare avanti al meglio.

Il tuo rapporto con i social?
Un filo burrascoso! Dipende molto dal periodo, a volte sono bravissima e sul pezzo a seguire le mie pagine e fare aggiornamenti quasi quotidiani, altre volte mi perdo nelle mille cose da seguire e mi eclisso un po’. Sto cercando di migliorare ed essere più presente e con una buona continuità.

Dall’alto della tua esperienza cosa puoi dire a una ragazza che intende intraprendere questa professione?
Di studiare, studiare e studiare. Ci può essere la passione ed anche il talento, ma deve essere coltivato e fatto crescere con metodo, disciplina e studio. Mai fare gli improvvisati! E mai arrendersi!

Posso chiederti un tuo pensiero personale su questo problema enorme della violenza nei confronti delle donne?
È una piaga purtroppo tanto, troppo attuale e che non riesce ad essere sradicata nonostante gli anni passati, le lotte sostenute, i messaggi inviati, le manifestazioni attuate. Probabilmente adesso c’è molta più informazione ed attenzione a riguardo, ma sembra non bastare. Spero che si riesca al più presto a debellare questo “male”, enorme, orribile ed insensato, tramite buoni esempi, una società migliore, genitori più attenti e ragazzi ed adulti più consapevoli, empatici e rispettosi.

Chiudiamo questa lunga intervista con un tuo pensiero su quello che è il mondo di oggi…
Purtroppo un mondo che non mi piace molto, cambiato nettamente in peggio dopo la pandemia sotto tutti i punti di vista, anche artistico. Spero in un notevole miglioramento dell’uomo e della società in tempi brevi, anche se ne dubito fortemente, ma come si dice: “la Speranza è l’ultima a morire”… ed io ci credo ancora.

Ringrazio Laura per la sua disponibilità e per le sue “sagge” parole.